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Fiamme al Picapera, fiaccolata a Vaie

Il presidio Picapera di Vaie non c’è più. Intorno alle 11 di venerdì 1 novembre è stato dato alle fiamme. Venne costruito alla fine del 2010, nella stagione di resistenza alle trivelle, per impedire un sondaggio geognostico, lo stesso luogo dove dovrebbe spuntare il treno, dopo un lungo tratto in galleria, era diventato punto di riferimento per la comunità di Vaie e per tutta la vasta comunità No Tav.

Il movimento ha immediatamente respinto al mittente la solidarietà pelosa dei parlamentari Si Tav Esposito e Napoli, dichiarando che i mandanti dell’incendio erano tra le file del governo, che appoggia e foraggia la lobby del cemento e del tondino, che ha fatto guadagni enormi con le grandi opere inutili finanziate con i soldi di tutti. Le amicizie tra il ministro della giustizia Cancellieri e la famiglia Ligresti, oggi sotto i riflettori dei media, non sono che l’ultimo esempio di una politica che, all’indomani del terremoto che ha pensionato la prima repubblica, ha individuato nell’alta velocità ferroviaria il canale dal quale attingere denaro senza correre rischi.

Un sistema pulito, semplice, basato sulla complicità bipartisan della destra e della sinistra, che solo in Val Susa ha incontrato l’unico grosso intoppo possibile: un grande movimento popolare, sordo alle lusinghe e forte di fronte alle minacce e alla repressione.

Quello di Vaie è il terzo presidio No Tav andato a fuoco. Prima era stata la volta di quelli di Bruzolo e Borgone. Quello di Borgone venne ricostruito subito, quello di Vaie lo sarà presto. Dopo la manifestazione popolare del 16 novembre, sia che la magistratura abbia tolto i sigilli, sia che non li abbia tolti, i lavori di ricostruzione riprenderanno.

È l’impegno preso dal comitato No Tav di Vaie, durante la fiaccolata per le vie del paese svoltasi domenica 3 novembre. Migliaia di No Tav sono scesi a Vaie per rafforzare il legame di solidarietà che unisce nella lotta chi resiste al supertreno. Chi resiste all’idea che questo mondo, queste relazioni sociali siano le uniche possibili.

Il giorno precedente, di fronte alle pareti annerite del presidio di Vaie, c’è stato il ricordo di Pasquale Cicchelli, un No Tav rispettato ed amato per il suo impegno nella lotta, prematuramente scomparso due giorni prima.
Possono bruciare i presidi, ma non possono bruciare i nostri cuori. Queste parole erano scritte sullo striscione che apriva la fiaccolata, tenuto dai bambini e dai ragazzi di Vaie. La lotta va avanti.
Appuntamento per tutti al corteo del 16 novembre a Susa

Posted in Inform/Azioni, no tav.

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