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Senza tetto o senza legge? Corteo contro arresti, sgomberi e sfratti

imageSabato 14 giugno. Sotto la tettoia del mercato di piazza Crispi ci ritroviamo in tanti. Nubi cariche di pioggia cacciano la calura. Sette, ottocento persone partecipano al corteo che si snoda per le strade di Barriera di Milano sino a Porta Palazzo, giardini ir-reali, via Po. Alla fine le nubi si apriranno ma la manifestazione prosegue sino in piazza Vittorio.
Tante soste per riallacciare il filo delle lotte. Le lotte che hanno segnato il quartiere e quelle agite dagli attivisti finiti nel mirino dell’ennesima inchiesta targata Rinaudo e Pedrotta. I due PM torinesi stanno provando a regolare i conti con il movimento per la casa a Torino.
La prima risposta all’operazione repressiva è arrivata pochi giorni dopo gli arresti e le altre misure di limitazione della libertà. Una palazzina vuota è stata occupata in corso Giulio Cesare 45. Quando il corteo ci passa, dai balconi spuntano gli striscioni solidali di chi, con l’azione diretta, si è preso una casa per viverci. Tante le soste, per volantinare e per ricordare le lotte contro il CIE e quelle contro il Tav, lotte che si sono intersecate nel fronte comune dello scontro sociale, della costruzione di spazi di libertà, sottratti alla speculazione e alla gentrification che minaccia le aree più appetibili del quartiere.

Il Partito Democratico, forte della vittoria elettorale, plaude la Procura amica di Torino, confermando la decisione di trattare le questioni sociali come problemi di ordine pubblico. Una scelta pericolosa in una città dove sempre più difficile è arrivare a fine mese e sempre più uomini e donne disertano le urne e riempiono le strade.
Se gli sfrattati che resistono e occupano, i lavoratori della logistica che scioperano e bloccano contro sfruttamento e salari da fame, se i No Tav che si battono contro la predazione delle risorse sapranno rendere forti e durevoli i legami potrebbero rendere molto difficile il percorso di legge, ordine e manganello del PD.

image1Nel volantino distribuito ai passanti, scrivevamo:

“La lotta per la casa mette a nudo la ferocia del sistema sociale, difeso da governo, polizia e magistratura.
Migliaia di persone non hanno una casa, o rischiano uno sfratto mentre tante case sono vuote, e le case di proprietà pubblica sono messe in vendita.
Eppure la soluzione sarebbe facile. Tanto facile da fare paura. Il movimento per la casa dimostra che per risolvere il problema degli sfratti e dei senza casa basterebbe abolire la proprietà privata.
Il diritto alla proprietà è sancito dalla legge. Segno che la legge difende il privilegio e condanna alla strada chi non ce la fa a pagare l’affitto.
Chi si batte per la giustizia sociale e l’eguaglianza non può che essere contro la legge.
Tu con chi stai? Con chi difende il diritto a speculare sulla vita delle gente o con chi vuole un tetto per se e per i propri figli?”

Posted in Inform/Azioni, repressione/solidarietà, torino.

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