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03 15 – Anarres del 15 marzo. La discarica globale. Roma 23 marzo: per il clima e contro le grandi opere. Le nuove frontiere del capitale. Il business dei migranti, il controllo del territorio, la storia di Tomi che non mangia per tornare libero…

Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.

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Dirette, approfondimenti, appuntamenti:

La discarica globale. Le conseguenze del cambiamento climatico e della mancata tutela del territorio fanno morti e feriti a ogni temporale, ad ogni mareggiata, ad ogni incendio. Cementificazione, deforestazione, inquinamento dell’aria e dell’acqua producono devastazioni su scala globale.
Le chiamano “catastrofi naturali”, ma la loro origine è umana, sin troppo umana, ma non colpiscono tutti allo stesso modo. Un capitalismo cieco e sordo ci conduce diritto sino alla catastrofe. Chi governa e chi lucra sulle vite altrui ha uno sguardo ancorato al presente, con una progettualità che si limita ad una proiezione elettorale o ad un’indagine stagionale di marketing.
Il prezzo del cambiamento climatico e dell’abbandono dei territori viene pagato soprattutto dai più poveri.
I profughi climatici, quelli che fuggono da intere aree del pianeta, dove l’avanzare della desertificazione chiude ogni possibilità di sopravvivenza, sono in costante aumento.
Miliardi di esseri umani vivono nelle discariche, sulle discariche, con le discariche. La montagna di rifiuti è l’emblema del nostro tempo, il monumento ad un’idea di progresso che ha ingoiato milioni di vite.
Ne abbiamo parlato con Fabrizio Eva, geografo, autore di numerosi studi, docente all’università Cà Foscari di Venezia

Il nostro modello di sviluppo? Autogestione dappertutto!
Roma 23 marzo. In marcia per fermare il cambiamento climatico e le grandi opere

Anatomia di un’intelligenza artificiale. Le nuove frontiere del capitale, tra sfruttamento e controllo.
Ne abbiamo discusso con Lorenzo Coniglione che in serata ha tenuto una conferenza alla FAT. La settimana precedente avevamo affrontato il tema dei robot domestici, governanti/spia che raccontano le nostre abitudini e le nostre scelte a chi drena informazioni per fare affari. Come facebook ma più nel profondo.
Venerdì 15 abbiamo ragionato della materialità dell’economia virtuale, di ciò che ne permette la concreta realizzazione. In Congo i minatori che estraggono i minerali per la produzione di circuiti integrati lavorano da schiavi.
E alle nostre latitudini milioni di persone perderanno il lavoro o lavoreranno in condizioni di precarietà estrema.
L’automazione sotto il capitalismo può solo disciplinare il lavoro umano, non abolirlo.
Dai braccialetti usati nei centri logistici di Amazon alle gabbie/esoscheletro progettate per aumentare la produttività del lavoro, e aumentare i profitti dei padroni.

Il business dei migranti, il controllo del territorio
Il 25 aprile di due anni fa la notizia di scritte sul basamento di cemento del monumento ai partigiani di Bertolla suscitò indignazione tra gli antifascisti imbalsamati nella retorica della resistenza. Molti meno si indignarono per i fatti di cui narravano le scritte: il gigantesco business sulla pelle dei rom di lungo Stura Lazio, sgomberati e buttati in strada mentre le associazione amiche della giunta Fassino intascavano 5 milioni di euro.
Un’inchiesta diede qualche guaio ad alcune associazioni, tra cui Terra del Fuoco. Oggi Terra del Fuoco si è inabissata, ma non i suoi animatori, che sono risorti dalle ceneri come Babel
Vi abbiamo parlato di Babel (Terra del fuoco) ossia delle metamorfosi della gang Alotto, tra agrobusiness e gestione dello sgombero all’ex Moi

Diretta con una compagna dopo un’incursione solidale negli uffici dell’assessorato del comune alla sanità, assistenza, migranti etc. Un modo per sostenere lo sciopero della fame di Tomi, un ragazzo algerino in sciopero della fame da 40 giorni.

Prossimi appuntamenti:

Sabato 23 marzo
Corteo contro le grandi opere e il cambiamento climatico
Roma ore 14,30

Mercoledì 27 marzo
CinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista
Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick
ore 21 corso Palermo 46

Lunedì 1 aprile
ore 10,30/13
punto info
su pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù
al mercato di corso Palestro (angolo via Cernaia)

Venerdì 5 aprile
Cena sovversiva veg-vegan
benefit lotte sociali
ore 20 alla FAT in corso Palermo 46

Mercoledì 10 aprile
CinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista
Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick
ore 21 corso Palermo 46

Mercoledì 17 aprile
CinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista
Full metal jacket di Stanley Kubrick
ore 21 corso Palermo 46

Le riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46

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