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Processo agli antifascisti. La farsa continua

Torino, 20 dicembre 2012, aula 55 del tribunale. Il processo contro quattro antifascisti accusati di furto aggravato per aver strappato manifesti affissi dal partito La Destra in occasione della marcia su Roma va avanti.
Nell’udienza precedente i testimoni dell’accusa avevano sostenuto che i manifesti erano stati strappati, non rubati. Nonostante ciò il giudice aveva disposto che il procedimento continuasse con la medesima folle imputazione. Nel secondo atto il fascista chiamato a testimoniare ha suonato la stessa canzone, parlando di manifesti strappati, asserendo con faccia di bronzo invidiabile che la coincidenza con l’anniversario della marcia su Roma era del tutto casuale.
Il giudice ha concesso alla PM la possibilità di effettuare un riconoscimento sulla base di una dozzina di foto prodotte dalla Digos. Il testimone ha superato brillantemente la prova individuando a colpo sicuro tutti e quattro i compagni sotto accusa. Peccato che la descrizione da lui fornita a caldo coincidesse molto poco!
Il buon senso avrebbe suggerito che, almeno questa volta, la farsa terminasse, cancellando l’accusa di furto. Ma, lo sappiamo, il buon senso non appartiene ai luoghi dove si consuma la vendetta di Stato.
Il terzo atto è fissato per il 14 gennaio alle 13 in aula 55.

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