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30 novembre – Tribunali & polizia. Assemblea contro la repressione

Venerdì 30 novembre
Assemblea contro la repressione
interverranno gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini di Milano e alcuni imputati nei processi No Tav e antirazzisti
ore 21 in corso Palermo 46

Processi ai No Tav, agli antirazzisti, agli antifascisti…
…non si contano più i procedimenti penali che coinvolgono attivisti politici nel nostro paese

Quando lo Stato non può o non vuole più usare ammortizzatori del conflitto sociale, la parola passa alla repressione.
In piazza i poliziotti pestano gasano torturano. Poi parte il lavoro delle procure.
Con il pretesto dell’emergenza – rifiuti, sicurezza, terremoto – hanno militarizzato il territorio, piazzato i soldati nelle strade, nei CIE, nei cantieri.
L’apparato sanzionatorio dei vari “pacchetti sicurezza” legittima i sindaci ed i loro vigili urbani a comportarsi come sceriffi ed a moltiplicare i divieti.
La normativa sull’immigrazione si è configurata come nuova legge razziale. I provvedimenti legislativi che hanno dato corpus giuridico ad un diritto diseguale, sono un’aberrazione anche per chi crede nell’universalismo liberale.
Certo. Senza solide basi materiali eguaglianza e libertà sono solo vacui principi: la distanza tra la forma e la sostanza è comunque molto grande. Tuttavia la sanzione giuridica della disuguaglianza ha avuto una valenza simbolica e reale enorme. Un modello esteso anche agli oppositori politici e sociali.
L’azione della magistratura ha operato una vera torsione del diritto, introducendo di fatto il criterio della responsabilità collettiva. L’utilizzo di un reato da tempi di guerra come “devastazione e saccheggio”, il moltiplicarsi di procedimenti basati sui reati associativi costruiti intorno alle lotte, la supposizione che basti andare ad una manifestazione per essere responsabili di quanto vi capita, sono i perni intorno ai quali sono stati operati arresti, rinvii a giudizio, condanne. La scelta dei soggetti da colpire, costruita sui dossier delle polizie politiche, la digos e i ros, consente operazioni apparentemente “neutre”, in realtà ben mirate.
Gli spazi di contestazione politica e sociale sono stati colpiti in modo drammatico, investendo le pratiche di lotta dei movimenti.
È la democrazia. Reale.