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15 ottobre. Punto info contro la guerra ai poveri

DSCN0003Sabato 15 ottobre
ore 10,30 / 13,30
al Balon – via Andreis angolo via Borgodora

punto info
contro la guerra ai poveri, per una libertà senza confini

Ci raccontano che viviamo nel migliore dei mondi possibili, che liberismo e democrazia garantiscono pace, libertà, benessere. Ci raccontano le favole e pretendono che ci crediamo. Intanto piovono pietre.
Nelle nostre periferie tanti non ce la fanno a pagare il fitto e il mutuo e finiscono in strada. A Torino si moltiplicano gli sfratti, mentre ci sono migliaia di appartamenti vuoti.

Il governo dice che non ci sono soldi. Mente.
I soldi per le guerre, per le armi, per le grandi opere inutili li trovano sempre. Da anni aumenta la spesa bellica e si moltiplicano i tagli per ospedali, trasporti locali, scuole.
Non vogliono spendere per migliorare le nostre vite, perché preferiscono investire in telecamere e polizia. Spendono per la guerra per il controllo della Libia, pagano la Turchia perché blocchi i profughi delle guerra che anche l’Italia ha sostenuto
La stessa Turchia che ha attaccato con carri armati e artiglieria le città e i villaggi kurdi prima nel sud del paese ed ora in Siria, dove è stato proclamato l’autogoverno, dove la gente ha deciso di vivere come se frontiere e Stati non esistessero più.

Il lavoro non c’è, e, quando c’è, è precario, pericoloso, malpagato. Il governo sta facendo la guerra contro i poveri, italiani o immigrati che siano.
Il job act ha fatto piazza pulita delle poche tutele rimaste a chi lavora, lasciando mano libera ai padroni.
La precarietà ha cambiato solo nome, mentre le ultime tutele – articolo 18 – sono andate in fumo.

La riforma del lavoro consente ai padroni di licenziare come e quando vogliono. Alzi la testa, lotti per il salario, la sicurezza sul lavoro, contro il dispotismo di capi e caporali? Di te non c’è più bisogno, vai via!
Il lavoro è una roulette russa: i lavori precari, malpagati, pericolosi, in nero sono diventati la regola.
Si torna indietro e ci dicono che stiamo andando avanti.
Negli anni della crisi i padroni si sono arricchiti, i poveri sono diventati più poveri. Nel nostro paese i senza reddito, senza accesso alle cure, spesso anche senza casa sono ormai quattro milioni.

Ci vogliono divisi per poterci meglio comandare e sfruttare.
Soffiano sul fuoco della guerra tra poveri, per mettere i lavoratori italiani contro quelli immigrati, più disponibili ad accettare salari e ritmi e condizioni di lavoro peggiori, perché rischiano di perdere, con il lavoro, anche il permesso di soggiorno.

Chi si fa ricco con il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno. Chi governa racconta la favola che sfruttati e sfruttatori stanno sulla stessa barca ed elargisce continui regali ai padroni.
I padroni si sentono forti e sono passati all’incasso.
Renzi vuole la fine delle lotta di classe, la resa senza condizioni dei lavoratori.
C’è chi non ci sta, chi si ribella ad un destino già scritto, chi vuole riprendersi il futuro.
Sono gli antimilitaristi, che lottano contro le basi militari, le fabbriche d’armi, la militarizzazione dei nostri quartieri. Sono i prigionieri dei CIE che bruciano le celle e scavalcano i muri. Sono gli sfrattati che non si rassegnano alla strada ed occupano le case vuote. Sono i lavoratori che bloccano e occupano magazzini e strade per vivere meglio.

Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi, le lotte territoriali, le occupazioni e riappropriazioni dal basso degli spazi di vita.

Un mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile.
Tocca a noi costruirlo.

Federazione Anarchica Torinese
Corso Palermo 46 – riunioni – aperte agli interessati – sono ogni giovedì alle 21