Skip to content


06 25 – Free(k) Pride!

25 giugno ore 18: “Contro la famiglia, microfficina del potere”, assemblea pubblica davanti alla chiesa di via S. Giulia.

29 giugno ore 17: “Against the Borders” iniziativa di solidarietà e comunicazione al Cpr di Torino

2 luglio ore 18: “Contro confini di sesso e genere: distruggere l’oppressione istituzionale di soggettività trans e intersex”, assemblea pubblica in Piazza Castello, sotto la Regione.

6 luglio ore 16: spezzona indecorosa al Pride di Asti. In piazza del Palio

13 luglio: Free(K) Pride! Ore16 appuntamento in Piazza Carlina.

 

La favolosa mostruosità indecorosa irrompe

Sono passati cinquant’anni dai moti di Stonewall Inn in cui la comunità lgbtqia+ newyorkese insorse contro la repressione poliziesca.
Ancora oggi sui nostri corpi e nei nostri territori vengono oppressi spazi di libertà e autodeterminazione per marginalizzare tutto ciò che non è ancora normalizzato.
Oggi come cinquant’anni fa nel nome della sicurezza e del decoro la repressione colpisce chiunque rifiuti l’omologazione al modello eteropatriarcale e capitalistico.

Il nuovo governo fascio-lego-stellato ha le idee chiare: la famiglia è l’unità prima e indivisibile della società. La famiglia deve essere gerarchica, eterosessuale, violenta e rigidamente riproduttiva.
Se con la proposta del ddl Pillon si obbligano le donne a rimanere nelle relazioni violente togliendone strumenti di scelta, con la proposta del decreto Famiglia si impone la centralità dell’eterosessualità come criterio d’accesso al welfare, escludendo qualsiasi forma di relazione non normalizzata. Il tutto mentre in molte città si attacca il diritto all’aborto.
Gli incentivi e la difesa della famiglia rappresentano la volontà di mantenere l’istituto in cui socializzare le gabbie dei ruoli di genere imposti e le relazioni di potere sessiste per educare all’ordine eteropatriarcale.

Lo stesso ordine che incasella le soggettività non binarie nella rigidità dei generi, stigmatizzando l’intersessualità e la transessualità, trattandole come malattie da guarire tramite la medicalizzazione e la patologizzazione.
I nostri corpi non sono malati ma autodeterminati!

Cinquant’anni dopo Stonewall vogliamo ribellarci dalle colate di pinkwashing strumentalizzanti delle istituzioni sempre pronte a patrocinare l’orgoglio lgbtqia+ per poi reprimere quotidianamente le libertà di autodeterminazione e lotta dei corpi.

Le stesse istituzioni e partiti che ridisegnano le città espellendo le soggettività non normate. I/le poverx vengono marginalizzatx nelle periferie. I/le migranti diventano oggetti da criminalizzare e strumentalizzare. Chi dissente viene incarceratx e repressx. Si creano così zone della città elitarie-vetrina inaccessibili ai più e spazi urbani ghettizzati.
Nelle città si costruiscono confini territoriali e fisici tramite la militarizzazione delle periferie e la criminalizzazione migrante e del dissenso.
Gli stessi confini che relegano a perversione e stigma le soggettività lgbtqia+ ancora socialmente represse e violentate.

Siamo la mostruosità migrante, povera, donna, frocia e precaria. Siamo la mostruosità del degrado e del disordine urbano. La mostruosità indesiderata e non normalizzata. Siamo la feccia marginalizzata che vuole spazzare il fascismo in tutte le sue forme e nei suoi protagonisti.

Vogliamo adottare lenti transfemministe queer per aggredire il presente e contaminarlo nella maniera più travolgente possibile.
Costruiamo un percorso verso il 13 luglio, data in cui il Free(k) Pride indecoroso e mostruoso contaminerà in maniera frocia le vie di Torino.

Ci riprendiamo le strade per riempirle di indecorosità, per abbattere le frontiere urbane, per rompere i tentativi di rendere invisibili i nostri corpi, per liberarci dalla medicalizzazione della nostra autodeterminazione, contro ogni tentativo di strumentalizzazione, normalizzazione e repressione delle nostre vite.

???? La favolosa mostruosità irrompe, Free(k) Pride, be free(k)!