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08 09 – Punto info antirazzista al Balon

Sabato 8 settembre
punto info antirazzista al Balon. Ore 10/13

Provate ad immaginare…
State camminando con la vostra bambina di pochi mesi in braccio, pensate alla vostra vita grama e alla difficoltà ad arrivare a fine mese, quando qualcuno imbraccia un fucile a pallini e spara, ferendo vostra figlia.

Provate ad immaginare
State lavorando su un’impalcatura: è un mestiere duro quello del muratore ma vi permette pagare un affitto, pensare ai figli, concedervi qualche piccolo piacere. All’improvviso qualcuno vi spara dal balcone di casa, ferendovi.

Provate ad immaginare…
Siete sull’autobus, quando un gruppo di persone comincia ad insultarvi, intimandovi di scendere. Poi sono calci e pugni. Vi ritrovate in strada pesto e sanguinante a chiedervi perché nessuno è intervenuto, nessuno ha fermato i vostri aggressori, nessuno ha manifestato indignazione.

Impossibile? Impossibile che succedano cose così in Italia? Da qualche mese l’impossibile sta accadendo ogni giorno. È successo ad una bambina rom, ad un muratore africano, a tanti ragazzi e ragazze con la pelle scura.

Il seme dell’odio sta dando i suoi frutti avvelenati. Il governo getta benzina sul disagio delle nostre periferie. I migranti annegano in mare tra l’indifferenza di tanti e il plauso di troppi. Sempre più persone vengono sparate, picchiate, insultate. Colpevoli di essere nate altrove.

Le statistiche ci raccontano che in Italia si è ridotta l’aspettativa di vita: si muore prima perché curarsi costa e le file per esami e visite si allungano:
La colpa è degli immigrati o dei governi che tagliano la spesa sanitaria?
I lavori precari, sottopagati, in nero sono diventati “normali”. La lista dei morti e dei feriti sul lavoro si allunga ogni giorno di più.
La colpa è degli immigrati o dei padroni che diventano sempre più ricchi, rubandoci la vita e il futuro?
Si va in pensione sempre più vecchi e stanchi e si prendono quattro soldi.
La colpa è degli immigrati o dei governi che sostengono chi ci sfrutta e ci spreme come limoni?
L’aria è irrespirabile, l’acqua inquinata, il clima bollente, crollano i ponti, esplodono treni e tir.
La colpa è degli immigrati o di chi promuove grandi opere inutili, incurante della nostra vita e della tutela del territorio e della salute?
Perdete il lavoro, la casa, l’auto. Occupate una casa per avere un tetto perché tutti devono avere quello che serve per vivere. Il governo ordina di cacciarvi via, perché la proprietà privata e “sacra”.
La colpa è degli immigrati o del governo, del comune, degli immobiliaristi?

Il governo del “cambiamento” soffia sul fuoco dell’odio per gli ultimi arrivati. In troppi credono che la guerra ai migranti risolva ogni problema. Far morire, espellere,deportare altri sfruttati non ci renderà né liberi, né sicuri, perché la vera insicurezza è la precarietà del vivere, la vera insicurezza è la polizia per le strade, a guardia di un ordine feroce ed ingiusto. La vera sicurezza è la fine del lavoro salariato e l’autogestione della produzione e dei servizi.
Ci raccontano favole nere di orchi e di draghi, per impedire che ci ribelliamo a chi ci sfrutta e uccide ogni giorno.

Provate ad immaginare…
Un mondo senza sfruttati e senza sfruttatori, senza padroni e senza governi, senza frontiere e senza eserciti.
Provate ad immaginare…

Una città dove tutti abbiano un casa, un lavoro a rotazione, assistenza sanitaria, trasporti sicuri, aria pulita, una vecchiaia dignitosa.
Impossibile? Eppure ogni volta che la gente delle periferie si è unita, senza badare al colore della pelle o al luogo di nascita, per cacciare chi lucra e comanda, per avere una casa, per bloccare un impianto nocivo, per diventare liberi di decidere, i padroni e i governi hanno tremato.
Possiamo e dobbiamo liberarcene.
I padroni ci vogliono divisi, per poterci meglio asservire e sfruttare. Ai padroni fa comodo che i poveri facciano la guerra tra loro, perché così spezzano il fronte dell’unica guerra giusta, la guerra di classe. Lottare insieme, italiani ed immigrati, ci renderà tutti più forti.

Viviamo tempi terribili. Non possiamo voltarci dall’altra parte: in gioco è la nostra vita, il nostro futuro, la nostra libertà.

Federazione Anarchica Torinese