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No Tav a Settimo. Punti informativi 7 e 14 aprile Assemblea con Alberto Perino 17 aprile

Sabato 7 aprile
Punti informativi dalle 10 alle 18
– in via Italia angolo via Roma
– al mercato di Settimo ingresso via Castiglione

Sabato 14 aprile
Punti informativi dalle 10 alle 18
– in via Italia angolo piazza San Pietro
– al mercato di Settimo ingresso via Castiglione

Martedì 17 aprile ore 21
assemblea con Alberto Perino
nel piazzale di via Regio Parco angolo via dei Mille
(in caso di pioggia in via dei Mille 6)

Il Tav – Treno ad alta velocità – è un opera inutile, dannosa, distruttiva.
Un’opera che ha devastato mezza Italia. Ovunque inquinamento del suolo, rumore insopportabile, perdita di fonti idriche, distruzione irreversibile dell’ambiente, case abbattute, città spezzate in due. Ogni chilometro di linea costruita in Italia è costato la vita ad un lavoratore.
La Torino/Lyon – o, meglio, la Settimo/Lyon costerà a noi tutti circa 22 miliardi di euro. Per un centimetro di Tav si spenderanno 1200/1300 euro: come il salario di un operaio.
Il Tav è un ingranaggio di una macchina “legale” di drenaggio di soldi pubblici per fini privati. Soldi sottratti ai treni per chi lavora, alle scuole per i nostri figli, ad una sanità decente per tutti.
Sinora sull’affare Tav ha guadagnato chi costruisce, i signori del cemento e del tondino, amici a destra come a sinistra, abbiamo perso noi tutti.
Il TAV non solo un affare valsusino: l’impatto dell’opera e dei cantieri che sventreranno Torino e i paesi della cintura sarà enorme.
A Settimo il cantiere sarà grandissimo. I lavori andranno avanti giorno e notte: alcune case dovranno essere buttate giù, per altre ci sono grandi rischi per la stabilità.

La domanda che facciamo a tutti è semplice ma precisa: a noi, alla nostra vita serve tutto questo?
I dati, forniti dagli stessi tecnici governativi, dicono NO. Una linea che collega Torino alla Francia c’è già ed è sotto utilizzata: passano 78 treni al giorno e prima che la linea si saturi ne dotrebbero passare 210.
Raccontano che il Tav porta lavoro. Mentono. Negli ultimi vent’anni i tagli nelle ferrovie hanno tranciato via 95.000 posti. Gli incidenti anche mortali, le carrozze spaccate e sporche, le linee soppresse sono lo specchio di scelte che privilegiano il trasporto di lusso a quello per chi lavora e studia.
La tutela dell’ambiente, la sanità, la scuola potrebbero impiegare molta più gente del Tav.
Le idee di sviluppo, crescita, produzione che caratterizzano la nostra società generano ingiustizia, inquinamento e spreco irreversibile di risorse come l’aria e l’acqua. È tempo di cambiare rotta, di cominciare a decidere in prima persona, nelle assemblee popolari, quello che serve davvero per il nostro futuro.

In Valsusa lo fanno da anni: sempre più gente ha smesso di credere nelle favole e si è rimboccata la maniche per informarsi e per informare, per capire e per agire.
Quando il governo ha provato ad imporre l’inizio dei lavori la gente ha deciso di resistere. La Libera Repubblica della Maddalena è stata sgomberata con la forza: i militari si sono presi il piazzale e i boschi, distruggendo quello che avevamo costruito con pazienza, fatica e amore in un mese e mezzo di lotta, autogestione, incontro e scambio solidale.
Hanno trasformato la zona in un fortino, un bivacco militare: lunghissime recinzioni, filo spinato, fari accesi giorno e notte, uomini in armi, venuti a disciplinare una popolazione ribelle, gente decisa a non farsi rubare il futuro, gente decisa a vivere il presente, perché i figli possano guardare con orgoglio ai padri e alle madri.
La resistenza continua da 11 mesi, nonostante, le botte, gli arresti, i gas vietati anche in guerra, i lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo.
Fermare il Tav tocca a ciascuno di noi. Anche a Torino. Anche a Settimo.

No Tav Autogestione Torino
No Tav Settimo

Info:
notavautogestione@yahoo.it
338 6594361