Lunedì 14 gennaio – ore 13 in aula 55 – nuova udienza del processo contro quattro antifascisti accusati di furto aggravato per aver strappato manifesti affissi dal partito La Destra in occasione della marcia su Roma.
Nell’ultima udienza, svoltasi il 20 dicembre, il fascista chiamato a testimoniare ha suonato la stessa canzone dei sui colleghi intervenuti in luglio, parlando di manifesti strappati e non rubati, asserendo con faccia di bronzo invidiabile che la coincidenza con l’anniversario della marcia su Roma era del tutto casuale. Anche lui ha comunque ripetuto quanto sostenuto dai suoi due colleghi.
Sin da luglio e poi nuovamente a dicembre il buon senso avrebbe suggerito che la farsa terminasse, cancellando l’accusa di furto.
Ma, lo sappiamo, il buon senso non appartiene ai luoghi dove si consuma la vendetta di Stato.
Lunedì è fissato il terzo atto di questa triste farsa.
In quell’occasione oltre ad un ultimo fascista, verranno sentiti i compagni.
Venerdì 22 febbraio. Bergoglio: il volto e la maschera
Bergoglio. Il volto e la maschera dell’uomo incaricato di cambiare tutto, affinché tutto resti come prima.
Venerdì 22 febbraio
ore 21 alla Federazione Anarchica, in corso Palermo 46
L’itinerario del papa più amato da certa sinistra italiana, il gesuita approdato in Vaticano per sistemare gli scheletri nell’armadio della Chiesa Cattolica, dalla pedofilia ai conti neri della banca vaticana.
Bergoglio, a capo dei gesuiti argentini negli anni feroci della dittatura, quando gran parte della Chiesa si schierò con i torturatori e gli assassini, si è nutrito di peronismo e dell’ambigua Teologia del Pueblo.
La strategia comunicativa di un papa al passo con i tempi, populista e reazionario, un gesuita che attacca la libertà delle donne, degli omosessuali delle persone transessuali.
Ne parleremo con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano
Intervento di WILD C.A.T., collettivo anarcofemminista torinese
Venerdì 8 febbraio. Vivere senza padroni. Incontro con Stefano Boni, antropologo
Venerdì 8 febbraio
Vivere senza padroni
Negli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo, la cui natura distruttiva porta alla catastrofe.
Stato e capitale, ciascuno nel proprio ambito, mirano al controllo globale, pervasivo, totalizzante delle nostre vite, messe al lavoro anche nel tempo dell’ozio e della libertà dalla schiavitù salariata.
Sottrarsi è possibile. Ed urgente
Incontro con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio Emilia, autore di “Homo confort”, “Vivere senza padroni” e curatore di “Lo sguardo dello Stato”, di James Scott, docente di antropologia a Yale.
ore 21 alla Fat, in corso Palermo 46
Venerdì 1 febbraio. Taser, galera e pistoleros Dispositivi securitari e leggi di guerra
Taser, galera e pistoleros
Dispositivi securitari e leggi di guerra
Venerdì 1 febbraio
ore 21 alla Federazione Anarchica, in corso Palermo 46
La pistola Taser è arrivata in Italia da poco. Negli Stati Uniti in vent’anni ha ammazzato oltre mille persone. Il Taser colpisce con una scarica elettrica, è una tortura legale.
I ricchi possono sparare e uccidere chi ruba.
Telecamere, droni spia, leggi che colpiscono chi occupa le case, leggi che mandano in galera chi fa un blocco stradale sono gli ingredienti di una guerra ai poveri senza esclusione di colpi.
Ne parliamo con Robertino Barbieri di Psychoattiva
Sabato 19 gennaio. Punto info antimilitarista
Sbato 19 gennaio corteo contro la sorveglianza speciale per i cinque volontari contro l’Isis
Sabato 19 gennaio
ore 14
piazza Carlo Felice
Saremo al corteo cittadino contro la sorveglianza speciale per cinque volontari torinesi in Siria e in difesa della rivoluzione in Rojava.
Qui potete leggere il comunicato della Federazione Anarchica Torinese
Venerdì 18 gennaio. Il seme dell’odio. L’inganno del Leviatano, la scommessa dell’anarchia
Venerdì 18 gennaio
alla Federazione Anarchica
ore 21 – corso Palermo 46
Il seme dell’odio
L’inganno del Leviatano, la scommessa dell’anarchia
Ne parliamo con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”
La cultura occidentale ha sempre utilizzato la presunta malvagità naturale degli esseri umani per giustificare la necessità del dominio e della repressione. Oggi più che mai, forse in maniera ancor più palese e brutale, la cultura politica delle nuove élite emergenti in tutto il mondo, la usa come leva potente per diffondere odio, xenofobia, paura e razzismo…
Nella crisi economica e sociale, prodotta dal liberismo sfrenato, il seme dell’odio si diffonde tra le classi più minacciate, dove la logica del nemico interno trova interlocutori spaventati e disperati.
Quanto accade oggi ha radici culturali che affondano nella visione del mondo che si è imposta in occidente e di lì si è ormai diffusa in tutto il globo.
Venerdì 21 dicembre. Cena anticlericale e Pres-Empio autogestito
Cena Antinatalizia
Menù eretico e esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito, ciascuno porti la sua statuetta, decorazione o disegno per arricchirlo!
Il nostro menù:
Zucchetto del prete
Stuzzichini infernali
Erba del diavolo
Bolle papali
Dolce bosco delle streghe
Vin santo e acqua benedetta
La cena è veg-vegan, benefit lotte sociali.
Quanto costa? Tanto per chi ha tanto, poco per chi ha poco, molto poco per chi ha pochissimo. Insomma, da ognuno come può, più che può.
Prenotate al numero 3207018384, oppure spedite una mail a fai_torino@autistici.org
Venerdì 14 dicembre film “Brian di Nazareth”
Sabato 8 dicembre. Spezzone anarchico al corteo No Tav
Contro il Tav e il suo mondo
Contro tutte le frontiere
Nessuna delega!
Azione diretta autogestione
Spezzone anarchico al corteo No Tav dell’8 dicembre
Ore 14 piazza Statuto
Non ci sono governi amici: a fianco dei migranti, di chi occupa le case, dei lavoratori che bloccano le strade, delle popolazioni in lotta dalla Puglia alla Val Susa
Leggi qui il documento della Federazione anarchica Torinese
Mercoledì 5 dicembre. Lucia Perez, uccisa due volte. Punto Info
Sabato 17 novembre. Giochi senza frontiere: mattinata antirazzista ai giardinetti di via Montanaro
Venerdì 9 novembre. Educare per la libertà
Venerdì 9 novembre
ore 21 alla Federazione Anarchica in corso Palermo 46
Educare per la libertà
S-cateniamo i bambini e le bambine!
Incontro su pedagogia libertaria e scuole autogestite
con Maurizio Giannangeli della Rete per l’Educazione Libertaria
L’utopia concreta della scuola libertaria. Idee, pratiche, sperimentazioni
La scuola di Stato addestra all’ubbidienza, alla competizione e alla flessibilità, mira a forgiare individui pronti a diventare sfruttati o sfruttatori.
In Italia e nel mondo esistono scuole che pongono al centro l’autonomia dei bambini e delle bambine
La prefigurazione di un mondo di libere ed eguali
26 ottobre / 4 novembre – Week of action antimilitarista
26 ottobre/4 novembre – settimana contro tutte le patrie, le frontiere, gli eserciti
Sabato 27 ottobre.
Sabato 27 ottobre ore 15. Reclaim the street antirazzista da corso Giulio Cesare zona ponte Mosca
Mercoledì 31 ottobre
Punto info antimilitarista in via Po ore 16
Sabato 3 novembre
manifestazione antimilitarista a Gorizia
1918 – 2018 Guerre di ieri, guerre di oggi: nessuna festa per un massacro
ore 15 alla stazione
Venerdì 26 sciopero e spezzone rosso e nero al corteo
Venerdì 26 sciopero e spezzone rosso e nero al corteo
Appuntamento a Torino ore 9,30 piazza Carlo Felice
Non ci sono governi amici
I più giovani l’hanno sentito raccontare dagli anziani. Trent’anni fa si stava meglio di oggi. C’è stato un tempo, che sta svanendo nella memoria, quando le scuole erano gratuite, non c’erano ticket per medicine, esami e visite mediche, gli affitti erano bassi, poche persone vivevano in strada, si andava in pensione dopo 35 anni di lavoro, si lavorava meno per salari più alti.
Non era merito dei governi o dei padroni che si arricchiscono sfruttando il lavoro altrui. Tutto quello che i poveri di questo paese hanno ottenuto era frutto di lotte durissime condotte insieme nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle scuole.
I lavoratori e le lavoratrici, chi stava in fabbrica e chi era in casa, si sono battuti per riprendersi parte di quello che ci viene rubato da chi ha molto e vorrebbe avere ancora di più. Per i padroni la nostra fatica quotidiana è solo un costo da abbattere, da eliminare.
C’è stato un tempo in cui i lavoratori e le lavoratrici hanno fatto paura ai governi e agli imprenditori, che temevano per le loro poltrone e per i loro profitti, avevano timore che non ci accontentassimo, che li cacciassimo via, che abolissimo la proprietà privata e decidessimo di autogovernarci.
In trent’anni si sono ripresi tutto.
La salute e l’istruzione sono per chi se le può permettere, i salari sono diminuiti, le ore di lavoro cresciute, tanta gente finisce in strada perché non può pagare l’affitto. Il lavoro, quando c’è, è sempre più pericoloso, precario, malpagato. La lista dei lavoratori uccisi dal lavoro si allunga, i giovani campano di lavoretti, gli anziani non possono andare in pensione.
Ci raccontano che il “governo del cambiamento” renderà migliori le nostre vite.
Non è vero.
Il governo Lega – 5 Stelle ha promesso di ridurre l’età della pensione e di dare un reddito ai più poveri.
Tanta retorica nasconde una truffa e un inganno. Chi andrà in pensione prima dei 67 anni prenderà una pensione molto più bassa, perché il sistema di calcolo della pensione resterà il medesimo. Anzi peggio! Perche i periodi di cassa integrazione e quelli di disoccupazione non verranno conteggiati.
Potremo scegliere tra smettere di lavorare e fare la fame o continuare a lavorare finché non moriamo. Gli anziani licenziati per far posto a giovani precari a metà del loro stipendio non avranno nessuna scelta.
Il reddito di cittadinanza saranno quattro soldi per chi dimostra di “meritarli”, accettando di lavorare gratis, di prendere qualsiasi lavoro anche a 100 chilometri da casa, di spenderlo con una tessera a punti dove e come decide il governo. Lega e 5 Stelle si limitano a modificare in peggio il “reddito di inclusione” del governo targato PD. Chi ha la sfortuna di essere nato altrove non avrà nemmeno l’elemosina destinata agli altri.
Lo Stato etico, che ci tratta da minorenni, decide chi è degno e chi no. I diktat sono chiari: “la proprietà privata è sacra” e va difesa con le armi e il reddito di schiavitù. Il fondamento della società è la famiglia “naturale”, dove le donne sono obbligate a fare gratis il lavoro di cura di figli, anziani, disabili per sopperire ai servizi che non ci sono.
Aumentano le spese per le armi e le missioni di guerra all’estero, nel Mediterraneo e nelle nostre strade, dove per tenere buoni i poveri ci sono sempre più militari e poliziotti.
Il pacchetto sicurezza, oltre a colpire gli immigrati, investe duramente chi lotta.
Chi occupa una casa per dare un tetto a se e ai propri figli rischia lunghe pene detentive. I lavoratori che fanno un picchetto per obbligare chi li sfrutta e deruba ogni giorno a mollare più soldi, più libertà, meno ore di lavoro, meno controlli elettronici non avranno una semplice multa ma la detenzione sino a quattro anni.
Un incubo totalitario. Se non ci opponiamo ora il domani potrebbe essere più scuro di un oggi già nero.
Potremmo vivere tutti bene e a lungo. Il lavoro davvero necessario, quello che serve a tutti, potrebbe durare poche ore ed essere ben pagato. Non vogliamo elemosine, siamo poveri perché pochi altri sono ricchissimi. Cacciamoli via! Tutti!
Dipende da noi fare nuovamente paura ai padroni. Non bisogna aspettarsi nulla dai governi, solo autorganizzandoci e lottando potremo vivere meglio.
Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano più efficaci gli scioperi e le lotte territoriali.
Un mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, senza eserciti e senza governi, un mondo di liberi ed eguali è possibile.
Tocca a noi costruirlo.
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì alle 21
www.anarresinfo.noblogs.org
Venerdì 5 ottobre Andrea Staid e Francesca Cogni presentano “Senza Confini”
Venerdì 5 ottobre
ore 21 – alla FAT in corso Palermo 46
Senza Confini
Andrea Staid e Francesca Cogni presenteranno il loro ultimo libro, una “etnograficnovel” sulle vite migranti e nomadi del secondo millennio.
Gli autori hanno incrociato i tanti modi della resistenza quotidiana e dell’auto-organizzazione politica dei migranti. Uomini e donne hanno narrato le loro strategie e percorsi di lotta.
Andrea e Francesca non hanno voluto solo raccontare i fatti, ma hanno condiviso con le donne e gli uomini incontrati gli immaginari in costruzione oltre il viaggio, le torture, gli stupri, i ricatti, la morte.
Nessun confine, solo orizzonti!
Venerdì 28 settembre. Eat the borders! Cena senza confini
Sabato 15 settembre punto info antirazzista al Balon
Sabato 15 settembre
punto info antirazzista al Balon. Ore 10/13
Provate ad immaginare…
State camminando con la vostra bambina di pochi mesi in braccio, pensate alla vostra vita grama e alla difficoltà ad arrivare a fine mese, quando qualcuno imbraccia un fucile a pallini e spara, ferendo vostra figlia.
Provate ad immaginare…
State lavorando su un’impalcatura: è un mestiere duro quello del muratore ma vi permette pagare un affitto, pensare ai figli, concedervi qualche piccolo piacere. All’improvviso qualcuno vi spara dal balcone di casa, ferendovi.
Provate ad immaginare…
Siete sull’autobus, quando un gruppo di persone comincia ad insultarvi, intimandovi di scendere. Poi sono calci e pugni. Vi ritrovate in strada pesto e sanguinante a chiedervi perché nessuno è intervenuto, nessuno ha fermato i vostri aggressori, nessuno ha manifestato indignazione.
Impossibile? Impossibile che succedano cose così in Italia? Da qualche mese l’impossibile sta accadendo ogni giorno. È successo ad una bambina rom, ad un muratore africano, a tanti ragazzi e ragazze con la pelle scura.
Il seme dell’odio sta dando i suoi frutti avvelenati. Il governo getta benzina sul disagio delle nostre periferie. I migranti annegano in mare tra l’indifferenza di tanti e il plauso di troppi. Sempre più persone vengono sparate, picchiate, insultate. Colpevoli di essere nate altrove.
Le statistiche ci raccontano che in Italia si è ridotta l’aspettativa di vita: si muore prima perché curarsi costa e le file per esami e visite si allungano:
La colpa è degli immigrati o dei governi che tagliano la spesa sanitaria?
I lavori precari, sottopagati, in nero sono diventati “normali”. La lista dei morti e dei feriti sul lavoro si allunga ogni giorno di più.
La colpa è degli immigrati o dei padroni che diventano sempre più ricchi, rubandoci la vita e il futuro?
Si va in pensione sempre più vecchi e stanchi e si prendono quattro soldi.
La colpa è degli immigrati o dei governi che sostengono chi ci sfrutta e ci spreme come limoni?
L’aria è irrespirabile, l’acqua inquinata, il clima bollente, crollano i ponti, esplodono treni e tir.
La colpa è degli immigrati o di chi promuove grandi opere inutili, incurante della nostra vita e della tutela del territorio e della salute?
Perdete il lavoro, la casa, l’auto. Occupate una casa per avere un tetto perché tutti devono avere quello che serve per vivere. Il governo ordina di cacciarvi via, perché la proprietà privata e “sacra”.
La colpa è degli immigrati o del governo, del comune, degli immobiliaristi?
Il governo del “cambiamento” soffia sul fuoco dell’odio per gli ultimi arrivati. In troppi credono che la guerra ai migranti risolva ogni problema. Far morire, espellere,deportare altri sfruttati non ci renderà né liberi, né sicuri, perché la vera insicurezza è la precarietà del vivere, la vera insicurezza è la polizia per le strade, a guardia di un ordine feroce ed ingiusto. La vera sicurezza è la fine del lavoro salariato e l’autogestione della produzione e dei servizi.
Ci raccontano favole nere di orchi e di draghi, per impedire che ci ribelliamo a chi ci sfrutta e uccide ogni giorno.
Provate ad immaginare…
Un mondo senza sfruttati e senza sfruttatori, senza padroni e senza governi, senza frontiere e senza eserciti.
Provate ad immaginare…
Una città dove tutti abbiano un casa, un lavoro a rotazione, assistenza sanitaria, trasporti sicuri, aria pulita, una vecchiaia dignitosa.
Impossibile? Eppure ogni volta che la gente delle periferie si è unita, senza badare al colore della pelle o al luogo di nascita, per cacciare chi lucra e comanda, per avere una casa, per bloccare un impianto nocivo, per diventare liberi di decidere, i padroni e i governi hanno tremato.
Possiamo e dobbiamo liberarcene.
I padroni ci vogliono divisi, per poterci meglio asservire e sfruttare. Ai padroni fa comodo che i poveri facciano la guerra tra loro, perché così spezzano il fronte dell’unica guerra giusta, la guerra di classe. Lottare insieme, italiani ed immigrati, ci renderà tutti più forti.
Viviamo tempi terribili. Non possiamo voltarci dall’altra parte: in gioco è la nostra vita, il nostro futuro, la nostra libertà.
Federazione Anarchica Torinese
Giovedì 28 giugno. Pride contro frontiere e decoro
Sabato 2 giugno. Presidio antimilitarista
Il 2 giugno lo Stato festeggia se stesso con parate e cerimonie militari.
A Torino i militari saranno in piazza Castello.
ore 16 presidio antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello.
L’Italia è in guerra. A pochi passi dalle nostre case si producono e si testano le armi impiegate nelle guerre di ogni dove.
Le usano le truppe italiane nelle missioni di “pace” all’estero, le vendono le industrie italiane ai paesi in guerra. Queste armi hanno ucciso milioni di persone, distrutto città e villaggi, avvelenato irrimediabilmente interi territori.
L’Italia è in guerra. Ma il silenzio è assordante.
La retorica sulla sicurezza alimenta l’identificazione del nemico con il povero, mira a spezzare la solidarietà tra gli oppressi, perché non si alleino contro chi li opprime.
Chi promuove guerre in nome dell’umanità paga il governo libico e quello turco perché i profughi vengano respinti e deportati.
Ogni giorno dalla stazione di Torino partono treni diretti in alta Val Susa. Polizia e militari selezionano le persone in base al colore della pelle.
In Piemonte i migranti prendono le rotte alpine al confine con la Francia.
Il confine è una linea sottile sulle mappe. Tra boschi e valichi, tra le acque del Mare di Mezzo, non ci sono frontiere: solo uomini in armi che le rendono vere.
Le frontiere tra i sommersi e i salvati sono ovunque, ben oltre i confini di Stato e le dogane.
Ogni strada è una frontiera, da attraversare con circospezione. I senza carte ogni giorno rischiano di incappare in una pattuglia, di essere rinchiusi nel CPR o deportati a migliaia di chilometri di distanza.
Pochi giorni fa una giovane donna per sfuggire ai gendarmi è scappata da sola, di notte nei boschi. L’hanno trovata morta nella Durance. Il corpo di un migrante sconosciuto è riaffiorato nella neve,
I militari che vedete a Porta Nuova e al confine sono gli stessi che fanno la guerra in Afganistan, Iraq, Libia…
Anche qui fanno la guerra. La guerra ai poveri, la guerra a chi fugge dalle bombe e dall’occupazione militare.
Il silenzio è assordante. Il pensiero sulla sicurezza – lo stesso a destra come a sinistra – sembra aver paralizzato l’opposizione alla guerra, al militarismo, alla solidarietà a chi fugge persecuzioni e bombe.
In Val Susa, nel brianzonese e a Torino c’è chi ha deciso di non stare a guardare la gente che crepa, i ragazzi che si perdono nella neve, che dormono in strada.
Mettersi in mezzo è possibile. Dipende da ciascuno di noi.
Assemblea antimilitarista
antimilitarista.to@gmail.com
Sabato 19 maggio spezzone rosso nero alla marcia No Tav
Martedì Primo Maggio. Spezzone rosso e nero al corteo
Spezzone rosso e nero al corteo del primo maggio.
Appuntamento dalle ore 8 in Piazza Vittorio Veneto.
Dopo il corteo pranzo del Primo Maggio alla Federazione Anarchica Torinese in corso Palermo 46
Benefit lotte contro lo Stato.
Per prenotare chiamare o inviare SMS al numero 327 7929559
Per un primo maggio di lotta, sciopero, solidarietà tra sfruttati contro sfruttatori e governanti.
Nel 1886 a Chicago i lavoratori lottavano per le otto ore lavorative. In prima fila gli anarchici, che in quella lotta vedevano un passo verso la rivoluzione sociale, la fine della società classista e gerarchica.
Cinque di loro furono impiccati. L’anarchia faceva e fa paura a padroni e governanti.
La morte dei quattro anarchici non spense il fuoco della rivolta. Anzi!
Quel fuoco continua a divampare nelle nostre lotte.
Tra i lavoratori che sanno che la guerra di classe si combatte facendo male ai padroni
Tra gli sfrattati che non si rassegnano alla strada e si prendono le case vuote.
Tra i lavoratori che bloccano e occupano magazzini e strade per vivere meglio.
Tra chi lotta contro la devastazione dell’ambiente e la predazione delle risorse.
Tra chi vuole spezzare il confine tra i sommersi e i salvati e cerca di abbattere le frontiere e si unisce ai migranti che ogni giorno provano a bucarle
Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi e le lotte territoriali.
Un mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile.
Tocca a noi costruirlo.
Federazione Anarchica Torinese
Corso Palermo 46 – riunioni – aperte agli interessati – sono ogni giovedì alle 21
Venerdì 27 aprile. I nuovi manicomi
Venerdì 27 aprile
ore 21 alla Federazione Anarchica
in corso Palermo 46
I nuovi manicomi
A quarant’anni dalla loro chiusura, le gabbie dei matti ci sono ancora.
Il manicomio si è diffuso. Oggi abbiamo repartini in cui vengono effettuati ricoveri coatti, grandi cliniche, comunità, residenze di media e lunga degenza, centri diurni… tutti luoghi dove si viene rinchiusi contro la propria volontà.
La psichiatria ha ancora il potere di controllare le vite di chi viene arbitrariamente etichettato come malato, perché non si conforma alle regole sociali.
La legge Basaglia non ha spazzato via i lacci di contenzione, l’elettroshock, la messa sotto tutela di chi è dichiarato folle, la somministrazione forzata di farmaci che annullano l’individuo.
Introduce la serata Nicola Valentino, autore, tra gli altri, di “Istituzioni post manicomiali”
Organizza il collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”
Mercoledì 25 aprile: ricordo, fiori, bicchierata alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
Mercoledì 25 aprile
ore 15
ricordo, fiori, bicchierata, info antifascista e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
Il governo caccia i poveri dalle città, riduce le tutele per i profughi, condanna a morire in mare e nelle galere libiche i migranti, apre nuove prigioni per i senza documenti.
Il lavoro è precario e pericoloso, i padroni diventano sempre più ricchi, i militari sono nelle nostre strade: siamo in guerra.
Oggi come nel 1945 la democrazia è un’illusione di libertà e giustizia, che somiglia sempre più al fascismo.
I partigiani di Barriera hanno combattuto perché volevano un mondo libero, senza schiavitù salariata.
Il loro sogno continua ogni giorno nella lotta per una società di liberi ed eguali.
Venerdì 20 aprile. Anarchici contro il fascismo
prossimi appuntamenti
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