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07 03 – Anarres del 3 luglio. I ribelli dell’Adriatico. L’anarchia nella bufera del terzo millennio. Ritorno alla “normalità” tra grandi opere e spesa di guerra…

Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.

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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

I ribelli dell’Adriatico. Sono passati 100 anni, ma ben pochi conoscono questa vicenda.
Era il giugno del 1920.
Il Primo conflitto mondiale è terminato da due anni, ma navi da guerra della Marina militare italiana sparano cannonate sulle due sponde dell’Adriatico.
Davanti a Valona bombardano le posizioni degli insorti albanesi che stanno assediando la città per mettere fine all’occupazione coloniale italiana. Ad Ancona, invece, tirano granate sul popolo insorto a fianco dei bersaglieri che si rifiutano d’essere mandati a Valona.
La stampa borghese parla di “moti anarchisti”, ma nonostante il lavoro di agitazione contro il militarismo svolto, sin dai tempi della guerra di Libia, dagli anarchici, dai sindacalisti rivoluzionari dell’USI e dai socialisti “disfattisti”, la rivolta armata di Ancona – largamente spontanea – sorprende tutti e sarà uno dei momenti di più alta conflittualità del cosiddetto Biennio rosso.
La repressione statale ad Ancona causa oltre trenta vittime proletarie, ma il governo italiano è costretto a ritirare le truppe dall’Albania.
Ce ne ha parlato Marco Rossi, autore, con Luigi Balsamini de “I ribelli dell’Adriatico – L’insurrezione di Valona e la rivolta di Ancona del 1920, appena uscito per i tipi di Zero in Condotta.

Il tempo sospeso. L’anarchia nella bufera del terzo millennio.
La mia generazione è stata catapultata nel giro di pochi decenni dal pallottoliere al web, dalla macchina fotografica alle immagini satellitari, dal sistema sanitario universale alla sanità privatizzata, dal posto fisso alla incertezza strutturale, dal lavoro alla catena alle catene del telelavoro. Al tempo stesso la crisi ecologica ha dimostrato come le enormi crepe che la logica del just in time, traslata dalla produzione di merci alla produzione di senso, stiano distruggendo in modo irreversibile il pianeta e le possibilità di sopravvivenza degli animali umani e non umani che ci vivono.
Un lungo processo di straniamento. Le risposte dell’arcipelago anarchico sono state diverse e non di rado divergenti. Cominciamo a parlarne…

Ritorno alla normalità: grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci…
Ne
abbiamo parlato con Massimo Varengo di Zero in Condotta

Anche quest’anno sarà Free (k) Pride! In strada per frocizzare le strade della città, riportando il pride su un piano critico di lotta all’esistente, e in particolare ai sistemi di potere e alle loro gerarchie: il patriarcato, l’etero-cis-sessualità obbligatoria, il capitalismo, il (neo)colonialismo, il fascismo, il machismo, l’abilismo, lo specismo, l’ageismo, la sessuofobia, la religione e molti altri.
Sabato 11 luglio – ore 16 – piazza Castello – Liber* e mostr*

Appuntamenti:

Tutti i giorni
appuntamento
No Tav alle 18
ai campi sportivi di Giaglione per portare sostegno al presidio permanente dei Mulini di Clarea sotto assedio

Sabato 11 luglio
Free(k) Pride – Frocial Mass
ore 16 in piazza Castello

Venerdì 24 luglio
ore 16 presidio
via Po 16
Ritorno alla normalità?
Grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, repressione, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci… come prima, peggio di prima

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20
FB
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21
Contatti: fai_torino
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