Venerdì 24 gennaio
cena indecorosa “no drone”
benefit lotte sociali
ore 20 in corso Palermo 46
prenotazioni: fai_torino@autistici.org
Quanto costa? Tanto da chi ha tanto, poco per chi ha poco. Quanto si può, più che si può
il pianeta delle utopie concrete
Venerdì 24 gennaio
cena indecorosa “no drone”
benefit lotte sociali
ore 20 in corso Palermo 46
prenotazioni: fai_torino@autistici.org
Quanto costa? Tanto da chi ha tanto, poco per chi ha poco. Quanto si può, più che si può
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By anarres 17:31
notizie, appuntamenti, narrazioni da Torino e dintorni
Anarres non è solo un blog. Ogni venerdì – dalle 11 alle 13 – va in onda sui 105.250 delle libere frequenze di radio Blackout di Torino. La radio si può ascoltare anche in streaming.
Qui trovate alcuni degli approfondimenti fatti durante la trasmissione.
Per contatti: anarres@inventati.org
—————————————
L’urgenza dell’anarchia
23 – 24 – 25 luglio. Tre giorni di informazione e lotta
Il governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.
La crisi sociale la pagano i poveri, i senza casa, i senza reddito, i precari
I migranti muoiono in mare e nei CPR, lavorano come schiavi nei campi
La salute è sempre di più un lusso che pochi possono pagare
Per il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa
Il governo punta sull’emergenza per prendersi pieni poteri e vietare scioperi e manifestazioni
come prima, peggio di prima…
Strappiamo sempre più spazi di autorganizzazione e lotta!
Le nostre vite non sono merci
Creiamo reti di solidarietà e mutuo appoggio
Lottiamo contro chi ci sfrutta e ci comanda
Un mondo senza governi, padroni, eserciti è possibile ed urgente
Giovedì 23 luglio
dalle ore 10,30
volantinaggio al mercato di piazza Foroni
Venerdì 24 luglio
ore 16 punto info
via Po 16
Sabato 25 luglio
ore 14,30
punto info
a Porta Palazzo
per info: www.anarresinfo.noblogs.org – FB senzafrontiere.to
Anche quest’anno sarà Free (k) Pride! Un Pride indecoroso, libero, mostruoso attraverserà le strade di Torino, nel segno della rivolta frocia, della liberazione dai confini tra i corpi e tra gli Stati, del rifiuto del pinkwashing istituzionale. Un Pride che trova il suo orgoglio nella lotta contro ogni forma di oppressione e di sfruttamento. Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge.
Sabato 11 luglio – ore 16 – piazza Castello – Liber* e mostr*
Venerdì 29 maggio
ore 21 sulla piattaforma zoom
https://us02web.zoom.us/j/82746662102
Meeting ID: 827 4666 2102
La guerra in casa. Fabbriche d’armi, soldati per le strade, spese militari, tagli alla sanità
ne parliamo con
Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger
Pippo Gurrieri, ferroviere, anarchico, nella redazione di Sicilia Libertaria
Bombardieri F35? Valgono centocinquantamila terapie intensive. La portaerei Trieste? Cinquantamila respiratori polmonari. Una manciata di blindati e un elicottero? Trecentotrentamila posti letto oppure dieci miliardi di mascherine.
La produzione bellica non si è mai fermata.
Mentre cacciabombardieri, elicotteri da combattimento, missili e droni venivano prodotti dalle varie industrie piemontesi, la gente continuava ad ammalarsi senza ricevere cure adeguate.
Le spese militari in Italia crescono da anni, così come i tagli alla sanità.
In questi mesi il governo ha provato a renderci complici di una strage di stato, soffocandoci di retorica patriottica e coprendoci con un sudario tricolore.
Vivere o morire non dipende dal destino. Decidono governo e padroni.
Gli anziani sacrificati nelle RSA mentre si costruivano sommergibili da guerra sono l’emblema di regole sociali che è nostro impegno spezzare. Noi siamo con chi sciopera per non morire di lavoro, con chi resiste alla militarizzazione ed ha creato reti solidali.
Senzapatria, disertori gettiamo sabbia nel motore del militarismo!
Assemblea Antimilitarista – Torino
Federazione Anarchica Torinese – FAI
Laboratorio Autogestito La Miccia – Asti
Laboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria
Venerdì 8 maggio
Produci, consuma, crepa
La rottura dei legami sociali al tempo dei domiciliari di massa
ore 18 sulla piattaforma Zoom
Interverrà Salvo Vaccaro
Di seguito il link all’incontro: https://us02web.zoom.us/j/77701946418
Meeting ID: 777 0194 6418
Perché si dice distanziamento sociale? cosa si cela dietro questo aggettivo apparentemente neutrale? I social sostituiranno integralmente la società? quale disegno soggiace la surroga della comunicazione a distanza di sicurezza? ma di quale sicurezza parliamo? dello stato d’eccezione? o dell’eccedenza capitalista dello stato? il diritto al profitto vale più del diritto alla vita? quanti miliardi in più, quelli tolti alla sanità? e noi? per noi anarchici, cosa vorrà significare: nulla sarà come prima?
Alcuni degli interrogativi che animeranno la conversazione con Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all’Università di Palermo, ma anche anarchico di lungo corso
Domenica 3 maggio
Vino, chiacchiere e anarchia: Aperitivo solidale!
ore 18,30 sulla piattaforma Zoom al seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/78441348843
Meeting ID: 784 4134 8843
Con l’arrivo della pandemia, alcuni tra noi sono riusciti a mantenere contatti stabili, altre compagne e compagni, invece, venute a mancare le consuete cene benefit e altri momenti di ritrovo informale, purtroppo non li sentiamo da diverso tempo e vorremmo trovare il modo di riallacciare i rapporti in un clima di piacevole convivialità. Abbiamo pensato ad un primo incontro virtuale nel quale potremmo abbandonarci a quattro chiacchiere in compagnia, collettivizzare come stiamo attraversando questa fase complicata, e perché no? confrontarci su quel che sta avvenendo, scambiarci pareri e proposte. Conversiamo, brindiamo e cantiamo per l’anarchia!
Per i solidali che avessero desiderio di dare un piccolo contributo economico, consentendoci di sostenere le spese delle iniziative di informazione e lotta che come Federazione Anarchica Torinese cerchiamo ostinatamente di portare avanti, esiste anche il presente conto: IBAN IT04 I010 0501 0070 0000 0003 862 intestato a Emilio Penna.
in questi mesi ciascuno di noi deve affrontare il rischio del contagio per se e per le persone care, in condizioni molto difficili per la mancanza di prevenzione e di cure adeguate per tutti, per le scelte criminali del governo.
Tanti si trovano in difficoltà, perché hanno perso o hanno visto ridursi ogni fonte di reddito. Come gruppo abbiamo promosso e sostenuto iniziative di mutuo appoggio solidale con chi è in difficoltà e con chi lotta.
In questo periodo di sospensione delle piccole libertà concesse prima dell’epidemia, abbiamo deciso che era nostro preciso dovere continuare a fare iniziative di informazione e lotta, mantenere relazioni stabili tra di noi e con tutti coloro con cui abbiamo intrecciato percorsi.
Non è stato facile. E non lo sarà ancora per lungo tempo.
Siamo riusciti comunque a produrre un manifesto, un adesivo, ad costituire un gruppo di mutuo appoggio e tanto altro.
Abbiamo però dovuto cancellare tutte le iniziative di autofinanziamento: dalle cene benefit, alle attività di SeriRiot, alla distribuzione di libri.
Oggi siamo in difficoltà individuale e collettiva a far fronte alle spese che comunque dobbiamo affrontare per mantenere aperto uno spazio libero, per pagare le tipografie, per sostenere le varie campagne di lotta che si sono aperte.
Ci serve il sostegno di chi pensa che tutto questo debba andare avanti. Anche poco può fare la differenza.
Come sempre da ciascuno come può, più che può. Tante gocce non riempiono il mare ma fanno la differenza.
Chi vuole contribuire può farlo spedendo un bonifico a:
Emilio Penna
Banca nazionale del lavoro – ag 7 torino
IBAN IT04 I010 0501 0070 0000 0003 862
I compagni e le compagne della FAT
Hai febbre e tosse e non ti fanno il tampone? Rischi di tramettere il virus a chi vive con te.
Non restare in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ai poveri con i sintomi non fanno il tampone, a politici e calciatori si.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Tutti i governi hanno tagliato la sanità e aumentato le spese militari. Ci hanno tolto la salute per fare la guerra.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ci intimano di restare a casa quando c’è chi un tetto sopra la testa nemmeno può permetterselo.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ogni giorno il governo italiano investe 70 milioni in spese militari, basterebbero a costruire 6 ospedali o a comprare 17.500 respiratori.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Nelle carceri sovraffollate i detenuti hanno dato vita a rivolte in difesa della propria salute e dignità. I colloqui con i parenti sono stati sospesi. I secondini, invece, continuano ad andare e venire.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Infermiere ed infermieri che raccontano la realtà degli ospedali vengono minacciati di licenziamento. Le poche protezioni fornite sono inadeguate. Se si viene contagiati non viene garantito l’infortunio e il relativo indennizzo.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Con un metro di TAV si potrebbero garantire 1000 ore di terapia intensiva.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
L’autonomia delle donne è più che mai sotto attacco. La cura dei bambini che restano a casa a causa delle scuole chiuse, gli anziani a rischio, i disabili ricadono sulle spalle delle donne.
Nelle case trasformate in domicili coatti, inoltre, si moltiplicano i femminicidi.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ci vogliono isolati e impotenti di fronte al massacro in corso. Vogliono impedire ogni forma di confronto, discussione, lotta, anche in condizioni di sicurezza. Ostacolano la costruzione di reti solidali che consentano davvero di dare sostegno a chi è in difficoltà. Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Militari e poliziotti per controllare chi fa una corsa. Ci chiudono in gabbia, ma non fermano il contagio. I governi che hanno trasformato la salute in un lusso per ricchi sono i veri criminali.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Il governo ci vuole ai balconi a cantare “Siam pronti alla morte. L’Italia chiamò”. Ci vogliono zitti e ubbidienti come bravi soldati, carne da macello, sacrificabile.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
I padroni sfruttano l’emergenza per imporre nuove forme di sfruttamento a distanza. Lo Smart Working viene introdotto senza accordi e garanzie per i lavoratori.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Mentre la sanità langue, missioni militari, esercitazioni, poligoni di tiro vanno a pieno ritmo. Le fabbriche di morte proseguono la produzione. Il settore difesa e aerospazio è considerato dal governo tra le attività essenziali, chi è costretto a lavorare mette a rischio la propria salute.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Molte lavoratrici e lavoratori, dipendenti diretti, autonomi e precari, sono stati lasciati a casa senza salario o con ammortizzatori sociali del tutto insufficienti. Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Né dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista
Lunedì 2 marzo
ore 16,30
Ma quale Stato ma quale dio? Sul mio corpo decido io!
presidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo.
Mercoledì 4 marzo
ore 16,30
presidio in via Lugaro 15 alla sede Stampa e di Repubblica
Ti amo da (farti) morire
Uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne
Sabato 7 marzo
ore15,30
in via Montebello – area pedonale – sotto la Mole
presidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”
Domenica 8 marzo
giornata di lotta in giro per la città
Venerdì 21 febbraio
Il decoro illustrato
spettacolo di e con Filomena Sottile
ore 21 in corso Palermo 46
Il futuro, la cui ombra pesante ha segnato tanta parte del Secolo Breve, oggi si è stinto nell’eterno presente delle merci. La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?
Di paura. E di decoro.
Si occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.
Filomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.
Venerdì 24 gennaio
cena indecorosa “no drone”
benefit lotte sociali
ore 20 in corso Palermo 46
prenotazioni: fai_torino@autistici.org
Quanto costa? Tanto da chi ha tanto, poco per chi ha poco. Quanto si può, più che si può
Lunedì 16 dicembre
Strage di Stato. 50 anni di criminalità del potere
Ne parliamo con Massimo Varengo, testimone e protagonista di quei giorni
alle ore 21 alla Federazione Anarchica in corso Palermo 46
Sono passati 50 anni dalla strage di piazza Fontana.
Il 12 dicembre 1969 una bomba esplose alla Banca Nazionale dell’Agricoltura: uccise 17 persone e ne ferì 88.
Il 1969 fu l’anno in cui lo scontro di classe fu il più intenso e radicale nella storia della Repubblica.
Quella di piazza Fontana fu una strage di Stato, la prima delle tante che negli anni successivi insanguinarono l’Italia.
Dopo la strage si scatenò una durissima repressione contro gli anarchici: centinaia di compagni furono fermati e trattenuti in questura.
Uno di loro, Giuseppe Pinelli, precipitò dal quarto piano della questura di Milano. La polizia liquidò la faccenda come suicidio, per coprire l’assassinio di Pino.
Pietro Valpreda, accusato della strage, venne liberato dopo tre anni di prigione.
Oggi in tanti provano a riscrivere quella storia.
La verità su quella vicenda, che spezzò per sempre qualsiasi illusione sulla Repubblica nata dalla Resistenza, è patrimonio di una memoria resistente che i movimenti continuano tenacemente ad alimentare.
Oggi come allora sappiamo che “la strage è di Stato – Pinelli è stato assassinato – Valpreda è innocente”!
Oggi le stragi di Stato continuano… Nel Mediterraneo, per le strade delle nostre periferie, nei cantieri dove si muore di lavoro, sulle montagne dove muoiono i migranti…
Gustav Landauer. Un anarchico tedesco tra rivoluzione e autogestione
Venerdì 6 dicembre
alle ore 21 alla federazione anarchica in corso Palermo 46
Landauer (1870-2019) attraversa tutti i grandi eventi della sua epoca, dai congressi della Seconda Internazionale, dove matura la separazione tra socialdemocrazia e anarchismo, alla Repubblica dei Consigli di Baviera.
Viene barbaramente massacrato da un plotone di Guardie Bianche il 2 maggio 1919.
Nonostante l’epoca drammatica in cui vive, Landauer è fermamente convinto che un altro mondo è non solo necessario ma anche possibile qui e ora.
Fermo oppositore della guerra, è tra i promotori di esperienze di autogestione, tra cui la comunità Eden di Oranienburg, nei pressi di Berlino.
Interverrà Gianfranco Ragona, docente di storia all’università di Torino, studioso di Landauer, cui ha dedicato numerosi saggi.
Tra gli altri ricordiamo: “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”; le antologie di scritti “”La comunità anarchica” e “Appello al socialismo”
Contro i mercanti di morte
Martedì 26 novembre
apertura della mostra-mercato
ore 13 presidio all’Oval Lingotto
e poi…
dalle ore 15,30
presidio alla banca armata Intesa-San Paolo di via Garibaldi 45
No alle banche armate! No all’aerospace and defence meeting
Mercoledì 27 novembre
ore 14 in via San Francesco da Paola 24
presidio alla camera di commercio sponsor della mostra delle armi
Spezziamo le ali al militarismo!
Il 26 e 27 novembre a Torino si terrà l’aerospace and defence meeting, mostra mercato di armi.
In vendita: cacciabombardieri, droni ed elicotteri da combattimento, satelliti spia, sistemi di puntamento: tutti i gioielli dell’industria bellica.
Gettiamo sabbia nel motore del militarismo!
Chiudiamo le industrie belliche!
L’aerospace and defence meeting. Le armi made in Italy nelle guerre di ogni dove
Guerra e controllo militare delle insorgenze interne
Con Daniele Ratti e Maria Matteo tra gli autori de “Per un futuro senza eserciti” edizioni “Zero in Condotta”
Venerdì 22 novembre ore 21
all’Edera Squat in via Pianezza 115
Spezziamo le ali al militarismo!
Sabato 2 novembre
punto info antimilitarista
ore 10/13 al Balon
No ai mercanti di morte. 16 novembre manifestazione antimilitarista
Niente pace per chi fa guerra
Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine.
Il 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.
Gentrification
Le città Luna Park
Venerdì 25 ottobre
ore 21 alla Fat in corso Palermo 46
Processi di gentrificazione, espulsione dei poveri, il turismo esotico nei tristi tropici tra Milano e Torino
I governi cittadini attuano riqualificazioni escludenti, cacciano i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.
Nelle periferie eccentriche crescono la resistenza popolare e la pratica dell’autogestione
Interverranno i sociologi Giovanni Semi e Guido Anselmi
Venerdì 25 ottobre
sciopero generale
spezzone anarchico al corteo
ore 9,30 piazza Carlo Felice
Dipende da noi fare nuovamente paura ai padroni. Non bisogna aspettarsi nulla dai governi, solo autorganizzandoci e lottando potremo vivere meglio.
Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano più efficaci gli scioperi e le lotte territoriali.
Un mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, senza eserciti e senza governi, un mondo di liberi ed eguali è possibile.
Tocca a noi costruirlo.
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì alle 21
Ogni giorno in giro per la città…
Salta il Tornello!
Lottiamo per trasporti gratuiti per tutti
Appendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.
I nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.
È la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.
Bus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.
Riprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.
Con la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.
Le riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46
Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming
Ascolta e diffondi l’escopost:
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
“Noi siamo i dinosauri. Una razza in estinzione”. Queste le parole di un operaio Fiat l’11 settembre 1980. Era il primo dei 35 giorni nei quali la Fiat regolò i conti con i lavoratori che avevano infiammato il decennio precedente.
Ne parliamo seguendo il filo del capitolo “Ottanta” del libro di Marco Revelli “Lavorare in Fiat”.
Per ricordare i giorni in cui, consapevole che il sindacato era pronto a mollare definitivamente gli operai Fiat, Cesare Romiti scatenò la sua guerra. E la vinse: i lavoratori non seppero liberarsi dall’abbraccio mortale con la Cgil.
Bielorussia. In piazza contro la dittatura. Ce ne ha parlato Dario Antonelli
Libia. Soldi e armi per bloccare i migranti
No Muos. Cronache e riflessioni intorno ad un’estate di lotta. Ne abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, anarchico ed antimilitarista
Appuntamenti:
Mercoledì 16 settembre
assemblea pubblica della rete Free(k) Pride
Abbiamo espresso un desiderio: che la rete Free(K) sia attiva tutto l’anno e non solo in occasione del pride. Non crediamo che il pride possa esaurirsi in un evento annuale da segnare sul calendario. I nostri corpi (r)esistono tutto l’anno e con loro la mostra Free(k) freme di desiderio. Abbiamo appena iniziato: vogliamo tutto, ci prendiamo tutto!
Sfrosciamo tutto l’anno!
presso il manituana ore 18
Venerdì 18 settembre
Sangue, petrolio e guerre all’ombra dell’ENI
Missioni militari all’estero. Dalla Libia al Golfo di Guinea: tra lager per migranti e fiumi di gas e petrolio.
La diplomazia in armi del governo e dell’ENI.
Ai giardini (ir)reali – corso San Maurizio angolo via Rossini
Incontro con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem
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link:
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Mulini di Clarea. Questa mattina è scattata un’operazione di polizia al presidio permanente in Clarea. I ragazzi resistono sugli alberi. Diretta con i ragazzi che resistono.
Il governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.
La crisi post Covid che ha colpito la maggior parte dei paesi europei rischia di deflagrare in una crisi sociale dalle conseguenze imprevedibili.
La necessità di circolazione delle merci e delle persone, insita nella logica capitalista, ha imposto la fine del lockdown, ma non la fine dei divieti e della militarizzazione. Anzi. Il governo teme le rivolte. La svolta autoritaria sperimentata durante la prima ondata della pandemia potrebbe aprire le porte ad un’ulteriore stretta disciplinare.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano
Genova 2001. Una cesura dell’immaginario.
Ne abbiamo parlato con Federico del Germinal
Il fascismo di confine. La lunga storia della pacificazione violenta delle popolazioni slave assoggettate, durante la lunga espansione ad est del regno d’Italia. La seconda puntata dedicata al revisionismo sulle vicende del colonialismo irredentista.
Ce ne ha parlato Claudio Venza, anarchico e docente di storia all’Università di Trieste
Contatti:
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20 (ad agosto non ci siamo)
FB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 (ad agosto non ci siamo)
Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/
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Link: 2020 07 17 anarres
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
CPR di Gradisca. A sei mesi dall’uccisione di Vakhtang Enukidze, un altro immigrato è morto nel CPR di Gradisca. Troppi farmaci, dicono i giornali. In queste settimane si sono moltiplicati gli atti di autolesionismo e i tentativi di rivolta. I reclusi sono in un limbo: le deportazioni si sono interrotte per la pandemia, ma i CPR hanno continuato ad accogliere nuovi prigionieri della guerra ai migranti.
Ne abbiamo parlato con Federico dell’assemblea No Frontiere – No CPR del Friuli e Venezia Giulia
Due approfondimenti sull’economia dei lavoretti, ispirati ad un dossier uscito su terre libere
Vita da rider. Come funziona il caporale digitale?
L’algoritmo alla base delle app di food delivery non è neutrale. È pensato per trasformare il lavoro in un gioco crudele che “premia” i lavoratori vulnerabili e bisognosi. Così un “lavoretto per studenti” è diventato un girone infernale. Per scelta del management
Gig Economy. Lavoretti? È un sistema per lucrare sulla disperazione
La gig economy coinvolge almeno 600mila persone con uno stipendio medio di 346 euro. Sono i lavoratori poveri. Formalmente autonomi, spesso di mezza età o migranti. Hanno il peso di un debito o del permesso di soggiorno. Dopo la crisi del 2008 le multinazionali – 50 società con una manciata di dipendenti – hanno “investito” anche in Italia.
Mattarella e Pahor: mano nella mano per seppellire i carnefici con le vittime, i fascisti con i partigiani. Nel segno di una memoria, che nega la dimensione colonialista e razzista dell’espansione ad est del regno d’Italia. La lunga storia della pacificazione violenta delle popolazioni slave assoggettate. La prima di due puntate che dedichiamo al revisionismo sulle vicende del colonialismo irredentista.
Claudio Venza, anarchico e docente di storia all’Università di Trieste, ci ha raccontato la storia del Narodni Dom. Una storia emblematica dei veleni nazionalisti.
Free(k) Pride. Liber* mostr* per le strade di Torino
Quest’anno il il Free(k) pride è uscito dalla nicchia piccola ma preziosa degli attivisti che lo avevano promosso le volte scorse, per dilagare in città. Una marea caotica e viva, dove cartelli, cori e slogan erano la cornice narrativa che accompagnava un corteo, che viveva di vita propria, emancipandosi dalla mera critica ai Pride istituzionali, che hanno disertato le piazze, rifugiandosi nel web.
Un corteo forte, transfemminista queer, intersezionale ed alieno ad ogni seduzione istituzionale, senza sponsor né padrini. Libero.
Water, vasche e lavandini rosa sono comparsi in piazza Castello per denunciare l’operazione di pink washing dell’amministrazione Appendino.
Il conte Verde avviluppato da un lungo mantello rosa ha demacizzato la piazza del comune. All’arrivo la targa che dedicava i giardini ex GFT alla sadica santa cattolica Teresa di Calcutta è stata sostituita. Ora i giardini ricordano la rivolta dello Stonewall Inn del giugno 1969.
Appuntamenti:
23 – 24 – 25 luglio. Tre giorni di informazione e lotta
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La crisi sociale la pagano i poveri, i senza casa, i senza reddito, i precari
I migranti muoiono in mare e nei CPR, lavorano come schiavi nei campi
La salute è sempre di più un lusso che pochi possono pagare
Per il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa
Il governo punta sull’emergenza per prendersi pieni poteri e vietare scioperi e manifestazioni
come prima, peggio di prima…
Strappiamo sempre più spazi di autorganizzazione e lotta!
Le nostre vite non sono merci
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Lottiamo contro chi ci sfrutta e ci comanda
Un mondo senza governi, padroni, eserciti è possibile ed urgente
Giovedì 23 luglio
dalle ore 10,30
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Venerdì 24 luglio
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Sabato 25 luglio
ore 14,30
punto info
a Porta Palazzo
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Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 (in agosto non ci siamo)
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2020 07 10 anarres
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Missioni militari all’estero. Dalla Libia al Golfo di Guinea: tra lager per migranti e fiumi di gas e petrolio. La diplomazia in armi del governo e dell’ENI.
Ce ne ha parlato Daniele Ratti
Free (k) Pride! Un Pride indecoroso, libero, mostruoso per le strade di Torino, nel segno della rivolta frocia, della liberazione dai confini tra i corpi e tra gli Stati, del rifiuto del pinkwashing istituzionale. Un Pride che trova il suo orgoglio nella lotta contro ogni forma di oppressione e di sfruttamento. Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge. Riflessioni prima della giornata di lotta dell’11 luglio
Torino. Rinominate strade e monumenti. La pratica di abbattere, coprire o colorare statue, di modificare la toponomastica diviene oggi lo strumento di ricostruzione di una memoria collettiva colonizzata dalla rassicurante favola degli italiani brava gente.
Azioni che disinnescano i simboli concreti di una storia, di cui sono le sentinelle di marmo, bronzo, pietra.
Oggi quelle azioni non parlano al passato, ma decostruiscono il presente.
Brasile. Pandemia, lotte sociali ed esperienze di autogestione. Ne abbiamo parlato con Simone Ruini, anarchico che ha vissuto a lungo in Brasile, che ci fornirà un quadro della situazione sulla base di contatti e corrispondenze con compagni di Sao Paulo e Rio.
“Abbattere le mura del cielo – Storie di anarchiche, anarchici e occupazioni (Milano 1975-1985)” è un libro uscito da poco per i tipi di Zero in Condotta.
Ce ne ha parlato l’autore, Mauro De Agostini
Appuntamenti:
23 – 24 – 25 luglio. Tre giorni di informazione e lotta
L’urgenza dell’anarchia
Ritorno alla normalità? Emergenza permanente!
Grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, repressione, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci… come prima, peggio di prima
Giovedì 23 luglio
dalle ore 10,30
volantinaggio al mercato di piazza Foroni
Venerdì 24 luglio
ore 16 presidio
via Po 16
Sabato 25 luglio
ore 14,30
punto info
a Porta Palazzo
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20
FB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21
Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/
Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
Ascolta e diffondi l’escopost:
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
I ribelli dell’Adriatico. Sono passati 100 anni, ma ben pochi conoscono questa vicenda.
Era il giugno del 1920. Il Primo conflitto mondiale è terminato da due anni, ma navi da guerra della Marina militare italiana sparano cannonate sulle due sponde dell’Adriatico.
Davanti a Valona bombardano le posizioni degli insorti albanesi che stanno assediando la città per mettere fine all’occupazione coloniale italiana. Ad Ancona, invece, tirano granate sul popolo insorto a fianco dei bersaglieri che si rifiutano d’essere mandati a Valona.
La stampa borghese parla di “moti anarchisti”, ma nonostante il lavoro di agitazione contro il militarismo svolto, sin dai tempi della guerra di Libia, dagli anarchici, dai sindacalisti rivoluzionari dell’USI e dai socialisti “disfattisti”, la rivolta armata di Ancona – largamente spontanea – sorprende tutti e sarà uno dei momenti di più alta conflittualità del cosiddetto Biennio rosso.
La repressione statale ad Ancona causa oltre trenta vittime proletarie, ma il governo italiano è costretto a ritirare le truppe dall’Albania.
Ce ne ha parlato Marco Rossi, autore, con Luigi Balsamini de “I ribelli dell’Adriatico – L’insurrezione di Valona e la rivolta di Ancona del 1920, appena uscito per i tipi di Zero in Condotta.
Il tempo sospeso. L’anarchia nella bufera del terzo millennio.
La mia generazione è stata catapultata nel giro di pochi decenni dal pallottoliere al web, dalla macchina fotografica alle immagini satellitari, dal sistema sanitario universale alla sanità privatizzata, dal posto fisso alla incertezza strutturale, dal lavoro alla catena alle catene del telelavoro. Al tempo stesso la crisi ecologica ha dimostrato come le enormi crepe che la logica del just in time, traslata dalla produzione di merci alla produzione di senso, stiano distruggendo in modo irreversibile il pianeta e le possibilità di sopravvivenza degli animali umani e non umani che ci vivono.
Un lungo processo di straniamento. Le risposte dell’arcipelago anarchico sono state diverse e non di rado divergenti. Cominciamo a parlarne…
Ritorno alla normalità: grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci…
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo di Zero in Condotta
Anche quest’anno sarà Free (k) Pride! In strada per frocizzare le strade della città, riportando il pride su un piano critico di lotta all’esistente, e in particolare ai sistemi di potere e alle loro gerarchie: il patriarcato, l’etero-cis-sessualità obbligatoria, il capitalismo, il (neo)colonialismo, il fascismo, il machismo, l’abilismo, lo specismo, l’ageismo, la sessuofobia, la religione e molti altri.
Sabato 11 luglio – ore 16 – piazza Castello – Liber* e mostr*
Appuntamenti:
Tutti i giorni
appuntamento No Tav alle 18
ai campi sportivi di Giaglione per portare sostegno al presidio permanente dei Mulini di Clarea sotto assedio
Sabato 11 luglio
Free(k) Pride – Frocial Mass
ore 16 in piazza Castello
Venerdì 24 luglio
ore 16 presidio
via Po 16
Ritorno alla normalità? Grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, repressione, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci… come prima, peggio di prima
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Antropologia e colonialismo. Intrecci e divaricazioni di una disciplina nata all’ombra del colonialismo, ma se ne è emancipata, riuscendo a cogliere lo sguardo dei colonizzati. Oggi gli eserciti usano gli antropologi.
Ne parliamo con Andrea Staid, antropologo, anarchico, studioso delle migrazioni.
Itinerari No Tav. Una strada in netta salita.
L’ombra di Destà. Chi si ricorda di Adua? Per tanti è solo un nome femminile, pochi sanno che è una città. Lì il primo marzo 1896 le truppe del generale Baratieri vennero sconfitte da quelle del Negus Menelik II: l’espansione coloniale del regno d’Italia in Africa orientale subì una battuta d’arresto. La città verrà riconquistata nel 1935, durante le prime fasi dell’invasione dell’Etiopia. Da quel momento molte strade verranno intitolate ad Adua, divenuta simbolo del riscatto militare italiano. Tante bambine vennero chiamate così. Una scelta ambigua, che celebra i fasti della virilità guerriera dei soldati, alludendo al destino segnato dello loro figlie, mogli e madri sottomesse.
Identità erranti. Contro lo stato, la religione, la famiglia
Femminilizzazione del lavoro di cura, telelavoro: il governo punta sulla restaurazione della famiglia patriarcale. Con il suo corollario di violenze, cresciute durante i domiciliari di massa.
Appuntamenti:
Tutti i giorni
appuntamento No Tav alle 18
ai campi sportivi di Giaglione per portare sostegno al presidio permanente dei Mulini di Clarea sotto assedio
Mercoledì 8 luglio
Punto info
Il ritorno alla normalità… Produci, consuma, crepa
ore 21 in via Po 16
Sabato 11 luglio
Free(k) Pride – Frocial Mass
ore 16 in piazza Castello
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Le geografie del colonialismo. Le mappe che usiamo non sono neutre. I geografi accompagnavano le spedizioni coloniali, disegnavano mappe, che erano il segno tangibile della conquista, della presa di possesso, dell’alienazione di chi viveva senza queste mappe, dove i luoghi mutavano di nome e di senso.
Il determinismo essenzialista ha contribuito alla diffusione di un razzismo “scientifico”, che forniva le ragioni per escludere dall’universalismo dei diritti le popolazioni “costitutivamente inferiori” e, quindi, non del tutto umane.
La geografia si è intrecciata anche con l’anarchismo, contribuendo allo sviluppo di saperi altri.
Ne abbiamo parlato con Federico Ferretti, anarchico, docente di geografia a Dublino.
I corpi razzializzati delle donne nelle colonie. Montanelli, la punta di un iceberg sommerso.
Italiani brava gente? Nel nostro paese, nonostante gli studi storici sui massacri delle truppe coloniali italiane, il mito della “diversità” italiana resiste nell’immaginario.
La vicenda della statua di Montanelli ha aperto un dibattito in cui, i difensori del giornalista fanno ricorso ad argomentazioni che si basano sul “relativismo culturale”, per rendere normale l’acquisto di una bambina di 12 anni, usata come moglie e cameriera, sotto l’ombrello del matrimonio temporaneo.
Una buona occasione per riflettere sui rapporto tra universalismo e relativismo. Lo faremo con Francesco Codello, anarchico, tra i fondatori della rete per l’educazione libertaria.
Il governo stanzia tre milioni di euro in più per la Guardia Costiera libica, nota per sparare sui migranti e per essere collusa con i trafficanti. Lo stanziamento complessivo sale quindi a 58,28 milioni per il 2020 e a 213 milioni in tre anni, nonostante le torture, stupri, ricatti, lavoro coatto inflitti a migliaia di uomini, donne e bambin*
Appuntamenti:
Tutti i giorni
appuntamento No Tav alle 18
ai campi sportivi di Giaglione per portare sostegno al presidio permanente dei Mulini di Clarea sotto assedio
Venerdì 26 giugno
assemblea popolare No Tav
ore 21 al Polivalente di Bussoleno
Sabato 27 giugno
ore 10,30/13
punto info antimilitarista al Balon
Sabato 27 giugno
black lives matter
ore 15 da piazza Castello
Ci saremo con lo strisccione
“sicurezza è un mondo senza razzismo e polizia”
Giovedì 2 luglio
presidio
Italiani brava gente? Dalle guerre coloniali ai morti nel Mediterraneo
Ore 16,30 in via Po 16
Sabato 11 luglio
Free(k) Pride – Frocial Mass
ore 16 in piazza Castello
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
La geografia del colonialismo. Il retaggio colonialista è impresso nei nomi delle strade, nei monumenti, nelle targhe commemorative. Cancellare quei simboli dalle nostre strade diventa uno strumento per fare i conti con un retaggio coloniale con il quale non sono mai stati fatti.
Non solo. Per ragionare sullo spazio simbolico e reale che intercorre tra gli States e l’Italia: lo stesso che intercorre tra Rosarno e Minneapolis.
Ne parliamo con Massimo Varengo
La statua di Re Leopoldo e i normali orrori coloniali nel Congo Belga
La geografia coloniale. I geografi accompagnavano le spedizioni coloniali, disegnando mappe, che erano il segno tangibile della conquista della presa di possesso, dell’alienazione di chi viveva senza queste mappe, dove i luoghi mutavano di nome e di senso.
Oggi la geografia critica si intreccia con gli studi post coloniali, spezzando quel legame che ne ha caratterizzato le origini. Non per caso è scomparsa dalle nostre scuole.
Ne parliamo con un geografo critico, ne parliamo con Fabrizio Eva.
La rete con la mimetica: quanto è importante la rete per i militari? Quanto le telecomunicazioni diventano sempre più asse strategico per le guerre del terzo millennio? Droni e satelliti spia consentono ai militari un controllo sul territorio impensabile sino a pochi decenni orsono. Paradossalmente il moltiplicarsi degli occhi elettronici ha invece fatto sparire le immagini dei conflitti. Le guerre sono diventati “teatri” per pochi.
Nel contempo la rete è sempre più strumento di propaganda e di battaglia per il controllo delle informazioni. Un quarto fronte oltre all’aria, all’acqua, alla terra.
Ne parliamo con Pepsy
Appuntamenti:
Venerdì 19 giugno ore 16,30
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Eleuthera ha da poco riproposto un classico di Piotr Kropotkin “il Mutuo appoggio”. Un tema oggi più che mai importante di fronte all’esaltazione della competizione più spietata come forza creatrice. Il “mutuo appoggio” è un testo del 1902, un’epoca in cui la fiducia nelle magnifiche sorti progressive, la convinzione che esistesse una logica nei cambiamenti avvenuti sul pianeta, era molto forte. Oggi viviamo tempi profondamente mutati, tuttavia l’intuizione della maggior forza del mutuo appoggio rispetto alla competizione, pur viziata d’ottimismo positivista, è anche oggi un retaggio importante ed uno strumento di lotta oltre che di autorganizzazione.
Ne abbiamo parlato con Francesco Codello, pedagogista, anarchico.
Cinque giorni di informazione e lotta in Piemonte: cronache e riflessioni antimilitariste.
Il governo ha celebrato l’unione sacra degli italiani contro il Coronavirus con un’esibizione di frecce tricolori, che hanno sorvolato la penisola, per approdare il 2 giugno a Roma, per la “festa” della Repubblica.
In Piemonte si sono svolte numerose iniziative antimilitariste tra Asti, Alessandria, Caselle e Torino.
Sabato 30 c’è stato un presidio in via dei Martiri ad Alessandria
Nel pomeriggio uno striscione con la scritta “Chiudiamo le fabbriche di morte” è stato appeso davanti alla Microtecnica-Collins Aerospace di piazza Graf a Torino.
Sempre a Torino, un altro striscione “L’Alenia produce morte” è apparso all’ingresso dello stabilimento di corso Marche dell’azienda che produce bombardieri e droni da guerra.
In serata a Caselle Torinese, sulla rotonda dove è stata collocata una Freccia Tricolore un gruppo di antimilitaristi ha appeso lo striscione “Quanti ospedali vale una freccia tricolore?” e acceso fumogeni.
Lunedì 1 giugno c’è stato un presidio al mercato di Caselle Torinese
Nel pomeriggio del 1 giugno presidio in piazza della Libertà ad Asti. La notte precedente ad Asti era comparso un cartello nei pressi dell’ospedale con la scritta “Andrà tutto bene se aboliremo gli eserciti”
Martedì 2 giugno uno striscione contro le frecce tricolori è comparso sulle colonne della Gran Madre.
Un centinaio di persone hanno partecipato al presidio dei senzapatria in piazza Castello a Torino
Guerra e controllo sociale al tempo della peste.
I giardini “Teresa di calcutta”: frontiera di guerra ai poveri ad Aurora.
Stati Uniti: violenza poliziesca e rivolta sociale. Gli States sono una società profondamente segmentata, sia socialmente che spazialmente, una società dove la linea della povertà si sovrappone a quella del colore.
La rivolta per l’assassinio di Floyd, la gestione della pandemia, la crisi economica e sanitaria che ha investito i poveri (neri) negli States.
Ce ne ha parlato un compagno, Lollo
Appuntamenti:
Venerdì 19 giugno ore 16,30
punto info antimilitarista in via Po 16
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Spesa di guerra, basi militari, lotte antimilitariste. Ne parliamo con Pippo Gurrieri, ferroviere, anarchico, nella redazione di Sicilia Libertaria
“Uno spettacolo scioccante”. Così ha definito l’assassinio di George Floyd, soffocato sino alla morte da un poliziotto Donald Trump. Uno spettacolo. Non un crimine, ma semplicemente uno spettacolo. L’assassino in divisa è colpevole di aver offerto uno spettacolo, non di aver ucciso un uomo inerme perché nero.
Da giorni divampa la rivolta.
Il commissariato di Minneapolis è stato bruciato, a Denver sono stati sparati colpi di pistola, scontri in diverse parti degli States.
Trump ha dichiarato “quando cominciano i saccheggi, noi spariamo”. Dall’inizio della rivolta sono state uccise 16 persone.
La morte di George Folyd non è un fatto casuale: la violenza razzista della polizia ha fatto tanti morti.
Donald Trump ne è il maggior istigatore. Frequentatore assiduo degli incontri promossi dalle confraternite dei poliziotti, duri, bianchi e razzisti, da cui trae un importante serbatoio di voti, Trump è l’emblema dei suprematisti bianchi.
Di Trump, della grande cospirazione contro di lui e dei suoi “rough boys” abbiamo parlato con Robertino Barbieri
In Lombardia le lotte nei magazzini vengono spezzate dalla polizia e dall’esercito che fa irruzione nei magazzini. Il 6 maggio hanno sgomberato la TNT di Peschiera Borromeo, occupata per impedire il licenziamento di 66 interinali, che lavoravano lì da 5 anni. Poi hanno fatto irruzione alla BRT di Sedriano. Il 22 maggio sono entrati alla UPS di Milano, dove i lavoratori sono in cassa integrazione da oltre un mese mentre la merce viene spostata su altri siti, per fingere un calo di produzione e disfarsi dei lavoratori più combattivi.
Il 27 maggio i lavoratori in sciopero hanno trasformato il presidio davanti alla Regione in corteo spontaneo, che, nonostante l’approccio muscolare della polizia, è riuscito a muoversi per la città.
Appuntamenti:
Lunedì 8 giugno
ore 16 in via Po 16
presidio e punto info
Dall’Illinois al mediterraneo, sicurezza è un mondo senza razzismo e polizia
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corso Palermo 46
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Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
Ascolta e diffondi l’escopost:
scarica l’audio
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
La guerra non è mai andata in quarantena. L’industria bellica ha viaggiato a pieno regime, raccogliendo nuove commesse, senza fermarsi mai. Le spese militari sono ancora cresciute nel 2020, mentre la spesa sanitaria è ancora calata.
I militari sono stati promossi poliziotti, il controllo statale sulle nostre vite è divenuto più ossessivo.
1917 miliardi di spesa militare, sanità 2 miliardi di dollari.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo
Il 2 giugno dei senzapatria. Documento di alcuni gruppi anarchici piemontesi per un due giugno di informazione e lotta
Pandemia e complotti. L’esistenza di un complotto è una ricetta semplice per questioni complesse, che si pensa di non poter comprendere, né modificare. I complottisti sono impermeabili a qualunque argomentazione: nulla intacca la convinzione che qualcuno trami per far scomparire loro e il loro mondo. La cospirazione è la chiave che apre tutte le porte. La convinzione che ogni male che ci tocca vivere si inserisca in un progetto di pochi manipolatori, è al contempo spaventosa e rassicurante. Le teorie del complotto mettono ordine nel caos, danno senso alla paura, offrono un nemico da combattere e annientare.
Le teorie del complotto si basano quasi sempre su elementi reali, ma irrealizzati in una narrazione che trae alimento da una virtuale cassetta degli attrezzi dove è depositato un universo simbolico da usare ed adattare al momento.
Crisi del petrolio e sussidi ambientali dannosi, analisi di un documento del ministero dell’ambiente.
Ce ne ha parlato Daniele Ratti
Appuntamenti:
Dal 29 maggio al 2 giugno: giornate di informazione e lotta antimilitarista
Venerdì 29 maggio
La guerra in casa. Fabbriche d’armi, soldati per le strade, spese militari, tagli alla sanità
ne parliamo con
Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger
Pippo Gurrieri, ferroviere, anarchico, nella redazione di Sicilia Libertaria
ore 21 sulla piattaforma zoom
https://us02web.zoom.us/j/82746662102
Meeting ID: 827 4666 2102
Sabato 30 maggio ore 17
presidio antimilitarista in via Martiri ad Alessandria
Lunedì 1 giugno ore 10
punto informativo al mercato di Caselle Torinese
Lunedì 1 giugno ore 17
presidio antimilitarista in piazza della Libertà angolo via Garibaldi ad Asti
Martedì 2 giugno ore 16,30
presidio dei senzapatria in piazza Castello a Torino
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Ai confini d’Europa. Lesvos, Chios, Samos, Leros e Kos sono diventate isole prigioni per i migranti che vi approdano dalla Turchia, in una battaglia di confine si è scatenata a febbraio, quando la Turchia ha trasformati i profughi di guerra siriani in immigrati clandestini, spingendoli verso i confini con la Grecia. Nel paese ellenico l’estrema destra nazionalista ha attaccato i migranti, bruciato le sedi dei solidali, braccato i no border. I fascisti, braccio armato del governo di Nea Democratia, hanno aperto la strada ad una durissima repressione, che, complice il lockdown, è passata in buona parte sotto silenzio.
Una vasta solidarietà è stata attuata da gruppi di mutuo appoggio che hanno moltiplicato le mense autogestite, che raccolgono, cucinano e distribuiscono cibo.
Ce ne ha parlato Giulio anarchico e ricercatore precario da molti anni ad Atene
L’autogestione come resistenza alla crisi. L’esperienza argentina
Aprono i negozi, i parrucchieri, i ristoranti. Resta quasi del tutto vietato manifestare, riunirsi, scioperare. Restano aperte le carceri ed i tribunali, ma udienze e processi sono da remoto. Così si gettano in carcere sette anarchici con accuse che comportano decenni di carcere, nonostante siano riferite ad azioni di banale sabotaggio o normale lotta sociale. Lo Stato di polizia avanza giorno dopo giorno.
Anarchismo. Decolonizzare il nostro sguardo è un passaggio importante per rinforzare legami e prospettive libertarie che si sono sviluppate lontano dall’Europa e dai paesi che l’Europa ha occupato, per sfruttarne le risorse. Andrea Staid, anarchico e antropologo, ha preso spunto da un libro di cui ci siamo già occupati “Anarchici d’oltremare. Anarchismo, indigenismo, decolonizzazione” di Carlos Taibo, editato da Zero in Condotta – www.zeroincondotta.org
Appuntamenti:
Dal 29 maggio al 2 giugno: giornate di informazione e lotta antimilitarista
Venerdì 29 maggio
La guerra in casa. Fabbriche d’armi, soldati per le strade, spese militari, tagli alla sanità
ne parliamo con
Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger
Pippo Gurrieri, ferroviere, anarchico, nella redazione di Sicilia Libertaria
ore 21 sulla piattaforma zoom
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Meeting ID: 827 4666 2102
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Martedì 2 giugno
ore 16
presidio dei senzapatria in piazza Castello a Torino
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte:
E-commerce, telelavoro, logistica, robot umani: la terribile materialità del lavoro agile. Lavoratori incatenati a ritmi di lavoro forsennati, senza limiti di orario, sotto costante controllo.
La didattica a distanza rischia di divenire parte del processo formativo, contribuendo all’isolamento, alla macchinizzazione dei bambini e dei ragazzi, recidendo alla radice il legame sociale e lo spazio del riconoscimento della propria condizione e della lotta per superarla.
La pandemia ha impresso un’accelerazione brutale a processi che i colossi dei big data avevano in programma da tempo.
Ne abbiamo parlato con Giammarco, ricercatore precario di economia.
Primo Maggio. Una panoramica sulle lotte.
7 maggio. In piazza a Pisa per Franco Serantini
Coronadroga. Militarizzazione e war on drug’s ai tempi del Covid 19
In Italia sono circa 306mila agenti di polizia, cioè 453 ogni 100mila abitanti, ben oltre la media europea di 355 agenti ogni 100mila abitanti (con una spesa di 22,6 miliardi di euro all’anno, ossia l’1,3% del Pil, molto al di sopra della media europea dello 0,9%). Tanto per intenderci, nel Regno Unito ci sono 211 agenti ogni 100mila abitanti, in Germania 297, in Francia 320, in Spagna 361, mentre in Norvegia appena 159.
La potenza di fuoco di questo apparato repressivo la stiamo vedendo bene in questi giorni in cui è stata schierata per le strade per controllare il rispetto delle norme di “distanziamento sociale” determinate dall’emergenza Coronavirus. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero degli Interni, dall’11 marzo al 24 aprile, sono state controllate 10.102.522 persone e 3.981.858 attività commerciali, effettuando più di 300mila multe.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
La produzione di armi non si è mai fermata. Armi sì, respiratori no: nel 2020 oltre 26 miliardi in spese militari per l’Italia.
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Primo Maggio. Alle radici di una giornata di lotta. Da Haymarket ai giorni nostri.
Ce ne ha parlato Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano
Congiunti. Il governo Conte ci darà il permesso, dopo il 4 maggio, di visitarli. Una concezione familista che permette contatti solo con chi ha un legame sancito dallo stato. Un’ulteriore occasione per rinforzare le politiche patrarcali su cui si fondano i governi degli ultimi anni.
Le nuove frontiere dello sfruttamento. Telelavoro, smart working: la terribile materialità del lavoro agile. Lavoratori incatenati a ritmi di lavoro forsennati, senza limiti di orario, sotto costante controllo.
Nelle scuole le lezioni a distanza stanno comportando un aumento dei carichi di lavoro. Ed è possibile che la formazione a distanza, già presente in maniera minimale in alcuni istituti prima del Covid, a settembre potrebbe essere una modalità di insegnamento normale. Non solo. Chi è in telelavoro può essere costantemente controllato tramite computer.
Ne abbiamo cominciato a parlarne con Lorenzo, lavoratore informatico.
Lavora, consuma, crepa. Le nostre vite, oggi più che mai, sono ridotte a mero ingranaggio, di una macchina che deve andare avanti costi quel che costi. L’epidemia riporta l’ordine del mondo nei binari in cui è sempre stato, mettendone a nudo i meccanismi. Le nostre vite non contano, sono intercambiabili, sostituibili, sacrificabili. Il governo ammantando tutto sotto un sudario tricolore, di unità, di popolo, di nazione, senza cesure di classe, ci vorrebbe docili, pronti al destino che ci è stato assegnato.
Il 4 maggio hanno aperto le fabbriche, ma a fine turno tutti devono tornare nelle loro prigioni casalinghe, isolati e silenti.
Prossimi appuntamenti:
Venerdì 8 maggio
Produci, consuma, crepa. Nulla sarà come prima…
La rottura dei legami sociali al tempo dei domiciliari di massa
ore 18 sulla piattaforma Zoom
Interverrà Salvo Vaccaro
Di seguito il link all’incontro:
https://us02web.zoom.us/j/77701946418
Meeting ID: 777 0194 6418
Perché si dice distanziamento sociale? cosa si cela dietro questo aggettivo apparentemente neutrale? I social sostituiranno integralmente la società? quale disegno soggiace la surroga della comunicazione a distanza di sicurezza? ma di quale sicurezza parliamo? dello stato d’eccezione? o dell’eccedenza capitalista dello stato? il diritto al profitto vale più del diritto alla vita? quanti miliardi in più, quelli tolti alla sanità? e noi? per noi anarchici, cosa vorrà significare: nulla sarà come prima?
Alcuni degli interrogativi che animeranno la conversazione con Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all’Università di Palermo, ma anche anarchico di lungo corso
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
FB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/
Federazione Anarchica Torinese
Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/
Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
Ascolta e diffondi l’escopost:
Dirette, approfondimenti, idee, proposte:
25 aprile. Gli anarchici nella Resistenza: una lotta che è cominciata negli anni Venti e non è finita il 25 aprile del 1945.
Ne parliamo con Giorgio Sacchetti, storico, studioso del movimento anarchico, docente all’università de L’Aquila.
Sarà un’occasione per intrecciare i fili rossi e neri tra un’epoca in cui la clandestinità era il normale orizzonte di una lotta impari e feroce, ed un oggi in cui le più elementari libertà sono state cancellate a colpi di decreti d’autorità del governo.
Oggi, siamo di fronte alla concreta possibilità che la gestione autoritaria dell’epidemia, elimini o riduca sensibilmente i già stretti margini di critica e di azione politica, concessi a chi si colloca al di fuori del reticolo istituzionale.
In Cina siamo di fronte ad un consolidamento del totalitarismo, alle nostre latitudini, i governi non possono – ancora – permettersi il controllo totale delle vite di noi tutti, ma stanno costruendo un paradigma, per cui le libertà sono un lusso di cui si può fare a meno di fronte all’interesse superiore delle collettività. Un interesse superiore la cui tutela è avocata, senza mediazioni, dall’esecutivo, che rafforza ulteriormente il proprio ruolo di comando non solo sulla società nel suo complesso, anche nei confronti degli esausti templi della democrazia rappresentativa, dei sindacati statalizzati e degli altri corpi intermedi, che svolgono un ruolo di mediazione del conflitto sociale, in momenti in cui il controllo e la repressione non sono l’opzione prevalente.
Questo avviene anche grazie alla servitù volontaria di chi si è visto rubare la libertà in cambio della sicurezza ed ha perso la prima senza ottenere la seconda.
Il 4 maggio forse passeremo dai domiciliari alla libertà vigilata, facendo lo slalom tra occhi e orecchie elettronici e posti di blocco dell’esercito e della polizia.
I piccoli spazi di organizzazione politica e sociale concessi “prima” rischiano di restare interdetti molto a lungo. Non li riavremo indietro tanto facilmente.
Il governo ci vuole divisi, sospettosi, spauriti. Ci rubano la libertà e l’umanità. Per il nostro bene. Non è facile sfuggire alla trappola della paura e del peccato. La radice del male è sin nella parola chiave di questa crisi, il grimaldello con il quale ci hanno ingabbiati, il distanziamento sociale. Perché non parlare di distanza di sicurezza, di spazio tra i corpi? Perché uno spazio fisico si può costruire ovunque, non solo in casa, invece la distanza sociale è ben più e ben altro: è la negazione delle relazioni, della polis, della comunità di lotta, del tempo che si riconquista insieme. La distanza sociale nega il mutuo appoggio e promuove la carità, nega la libertà e ci obbliga all’obbedienza, nega valore alle nostre vite e ci chiude nel cerchio produci, consuma, crepa.
Non ci sarà un dopo. Il tempo è ora.
La politica virtuale. La possibilità di “incontrarsi sul web”, di fare scuola da remoto, di fare “assemblee” on line è stata colta come opportunità di evasione dai domiciliari di massa. C’è gente che offre musica, che pubblica foto di vecchie vacanze, di tempi che paiono distanti anni luce.
Un surrogato. Nulla di male. Siamo tuttavia su una china scivolosa che rischia di far dimenticare che “fuori” c’é un mondo dove si continua a lavorare e a morire.
Le assemblee “virtuali” sono utili per la narrazione, ma non permettono una reale organizzazione di lotte e iniziative, che di fatto oggi hanno il carattere della clandestinità.
Persino la solidarietà autorganizzata, quella non benedetta dalla questura si muove sui margini del consentito, in punta di piedi.
Riprenderci gli spazi di autorganizzazione e lotta è l’urgenza con la quale dobbiamo fare i conti.
Perché, diciamolo chiaro, là, fuori dalle nostre stanze virtuali, ci sarà il mondo di sempre: sfruttamento, mancanza di cure, migranti imprigionati, repressione.
La fantasia dell’esaurirsi dello Stato e delle altre forme di governance parastatale si è sciolta come neve al sole di fronte alla crisi generata dalla pandemia globale.
Abbiamo tenuto aperto il fil rouge che intrecciamo da due settimane con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo
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La fase2 è già cominciata. I padroni si cambiano il Codice Ateco e riaprono i battenti, sindacati di stato associazioni imprenditoriali e governo fissano le condizioni per una riapertura dopo il 3 maggio.
Lo schema produci, consuma, crepa continuerà a segnare una quotidianità, in cui l’unica libertà sarà quella di lavorare, andare a fare compere, e… morire. Al di là della retorica siamo il paese in cui ogni giorno muoiono dalle 500 alle 900 persone, senza che vengano attuate le misure necessarie al reale contenimento dell’epidemia. Le nostre case trasformate in lazzaretti sono i focolai dal quale continua ad espandersi un contagio sul quale non viene fatto alcuno screening.
Nel frattempo le misure del governo, i regali elargiti alle imprese, li dovremo pagare tutti. Come se non bastassero i morti, uccisi dalla logica del profitto costi quel che costi.
Nulla dovrà essere come prima? Certo ma in che senso dipenderà dalle lotte concrete che si svilupperanno sulla sicurezza del lavoro, la prevenzione, i presidi sanitari territoriali.
Ne parliamo con Massimo Varengo di Zero in Condotta
Casa, dolce casa?
In Italia ci sono oltre 50.000 persone che non hanno casa, 360.000 persone vivono senza servizi igienici di base nelle proprie abitazioni, mentre il disagio abitativo nelle città italiane è all’11,3%. Questi dati risalgono al 2015 ma, da allora la situazione ha continuato a peggiorare.
La casa per chi ce l’ha è spesso il lazzaretto in cui le persone ammalate restano sino all’ultimo. Qualcuno guarisce, nonostante non riceva né cure né controlli, gli altri muoiono in ospedale. Nel frattempo il virus si è diffuso ai conviventi. I dati ad oggi si dicono che i contagiati sono in aumento, mentre le terapie intensive sono meno affollate ed i morti non calano.
La spiegazione è semplice: le case, oltre a fabbriche ed ospedali, sono i principali veicoli dell’infezione.
Ne parliamo con Dario Antonelli della FAL
Non ci sarà un dopo. Il governo ci vuole divisi, sospettosi, spauriti. Ci rubano la libertà e l’umanità. Per il nostro bene. Non è facile sfuggire alla trappola della paura e del peccato. La radice del male è sin nella parola chiave di questa crisi, il grimaldello con il quale ci hanno ingabbiati, il distanziamento sociale. Perché non parlare di distanza di sicurezza, di spazio tra i corpi? Perché uno spazio fisico si può costruire ovunque, non solo in casa, invece la distanza sociale è ben più e ben altro: è la negazione delle relazioni, della polis, della comunità di lotta, del tempo che si riconquista insieme. La distanza sociale nega il mutuo appoggio e promuove la carità, nega la libertà e ci obbliga all’obbedienza, nega valore alle nostre vite e ci chiude nel cerchio produci, consuma, crepa.
Non ci sarà un dopo. Il tempo è ora.
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C’è chi tifa virus. L’estrema destra ecologista in questi giorni si sta scavando una nicchia di visibilità sui social, dando una rispolverata alle teorie per cui l’intera umanità sarebbe un agente patogeno per il pianeta e chi ci vive. Un’astrazione antiumanista che finisce con il negare le responsabilità nella diffusione del contagio di governi e padroni, che non hanno attuato le necessarie misure di prevenzione, né tutelato le persone a rischio, spostando l’asse della responsabilità sui singoli rinchiusi ai domiciliari, in case che talvolta si trasformano in lazzaretti familiari.
Ne abbiamo parlato con Lorenzo
Senza Frontiere – Gruppo di mutuo appoggio
La società del virus tra Stato di polizia e isteria della sopravvivenza. Leggeremo e commenteremo insieme questo articolo di Byung–Chul Han, filosofo coreano che considera Covid 19, un’occasione per effettuare un “test di sistema”, sulla tenuta del panopticon globale dell’epidemia.
La sorveglianza globale, strategia “vincente” contro la diffusione del contagio in Cina e in Corea, rischia di diffondersi ovunque. I dispositivi cinesi e coreani consentono l’equazione fallita sinora in Italia: riaprire o tenere aperta la produzione, attuando un controllo capillare della popolazione in ogni momento della vita .
La fascinazione di questo sistema, la cui efficienza è sbandierata costantemente dai media, rischia di far accelerare processi analoghi, già in corso da tempo nel nostro paese. Un paese dove, in ogni caso, si fa ricorso ad una potente pressione poliziesca.
Abbiamo poi continuato la chiacchierata della scorsa settimana con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo
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Il gigante con i piedi d’argilla. Stato e capitale ci fanno credere di essere in grado di affrontare l’epidemia, ma i fatti ci dimostrano che non sono la soluzione ma parte del problema. Sull’altra faccia della medaglia c’è la scarsa autonomia dall’istituito e dalle dinamiche folli del capitalismo della gran parte delle persone di questo pianeta.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo
Flash sul mondo capovolto
La propaganda della destra in questi anni si è centrata sulla paura dell’altro, dell’estraneo, del migrante. Uno dei line motive della propaganda leghista erano i barconi che sbarcavano profughi e malattie.
Oggi in campagna la verdura marcisce nelle serre, perché i braccianti-schiavi-illegali-senza documenti-baraccati non sono arrivati.
In compenso dall’Ecuador arrivano le immagini dei morti lasciati in strada e bruciati. Lì il virus l’ha portato una badante tornata dal suo paese dopo aver perso il lavoro in Italia.
Perché si parla di distanziamento sociale e non distanziamento dei corpi? La distanza tra i corpi è un limes fisico, trattabile, modificabile, il distanziamento sociale ci narra la polverizzazione delle residue relazioni tra le persone al tempo del virus.
Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo
Provate ad immaginare…
Siete una badante in nero… Cosa fate? Rinunciate al reddito e rischiate la fame o sperate di non essere fermate e multate?
Siete un artigiano senza partita IVA e normalmente vi arrangiate così. Rischiate 4.000 euro per una riparazione da 50? Oppure salite sul vostro furgone sperando che vi vada bene?
Avete perso il lavoro, non avete reddito, non sapete cosa fare per pagare la spesa nel supermercato sotto casa, avete perso la corsa al sito dell’INPS per l’elemosina governativa? Provate ad arrangiarvi rischiando la multa o stringete la cinghia?
Creiamo legami, reti solidali, spezziamo le catene dell’isolamento politico e sociale, nel quale ci hanno rinchiuso.
É possibile farlo anche a distanza. Questa epidemia ci pone di fronte alla sfida di costruire su macerie sempre più alte, senza contribuire al diffondersi del morbo, ma per farlo occorre capovolgere la prospettiva, usare uno sguardo non oscurato dai media: le persone che si procurano come possono le mascherine, che fanno un giretto nel sole di primavera non sono untori, perché gli untori sono saldamente ancorati alle poltrone del governo, siedono nei consigli di amministrazione delle aziende. Praticare la scommessa dell’autorganizzazione per sconfiggere il virus del dominio e del profitto.
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte:
Epidemia? Strage di Stato! Una riflessione a più voci della Federazione Anarchica Torinese
Il senso di impotenza di fronte all’epidemia alimenta il complottismo. Facile credere ad una grande cospirazione agita da forze oscure ed onnipotenti piuttosto che affrontare la realtà. Una realtà durissima. Nel cuore del primo mondo, nel centro dell’area più ricca del paese, la gente si ammala e muore senza cure adeguate, i militari scorrazzano per le strade, per multare chi prende dieci minuti d’aria.
Le teorie del complotto rendono impotenti, alimentano la diffidenza irragionevole, la caccia all’untore.
Non solo. Il complottismo trova alimento nella crescente consapevolezza che l’onnipotenza della scienza, la divinizzazione dell’esperto è un tassello del complesso puzzle con cui siamo stati collettivamente privati della possibilità di critica e controllo sulla ricerca, la sperimentazione, la scelta degli obiettivi. Non gli scienziati, che sono ben consapevoli della propria fallibilità, ma il loro inserimento in un meccanismo di potere e profitto ci rende impossibile capire e decidere sulle nostre vite. Accade ogni giorno in quella che siamo abituati a considerare la “normalità”. Una normalità violenta, gerarchica ed escludente, che di fronte alla crisi mostra il suo volto più feroce.
Ne abbiamo parlato con Francesco
L’anarchia al tempo del Covid19. I tempi che viviamo ci impongono una riflessione, che ha scarsi appigli nella storia dell’ultimo secolo. La china che stavamo discendendo negli ultimi decenni è divenuta all’improvviso precipitosa. Siamo rinchiusi ai domiciliari, sottoposti a controllo militare, spiati da droni ed app. Prigionieri, infantilizzati, mentre il rumore delle ambulanze lacera l’aria, siamo indotti a credere di essere i responsabili del diffondersi inarrestabile del morbo, per nascondere le responsabilità di chi ieri ed oggi sta al governo del paese e delle regioni.
L’informazione ha sempre più i caratteri della corrispondenza di guerra, dove i nemici sono quelli che fanno una corsa o vanno ad un supermercato più lontano. Avete notato che chi viene considerato trasgressore, senza processo ma in base al ghiribizzo del militare di turno, viene sanzionato di più se usa l’auto? Occorre evitare che germini il seme del dubbio, che cresca e si rinforzi la pianta della critica. L’esercito non è in strada per controllare i trasgressori di norme che cambiano ogni tre giorni: per questo basterebbe la polizia. L’esercito è in strada con i blindati perché a qualcuno potrebbe venire il dubbio che le nostre case sono i lazzaretti dove, uno dopo l’altro ci ammaleremo tutti. In silenzio.
Qualcuno attende che finisca, immobile. Invece, per quanto siano esili i margini, qualcosa si può fare a partire dallo spezzare le catene dell’isolamento, con la solidarietà, il mutuo appoggio, la costruzione di reti che ci rendano più autonomi rispetto all’istituito.
Ne abbiamo parlato con Francesco Codello
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Venerdì 20 marzo era il centesimo anniversario della nascita della radio. In Italia tutte le emittenti radiofoniche in contemporanea alle 11 hanno trasmesso l’inno di Mameli.
Alla stessa ora abbiamo trasmesso canti internazionalisti, di lotta, contro il carcere, partigiani.
Stornelli d’esilio – Il Galeone – Figli dell’officina – L’internazionale in francese.
Nostra patria è il mondo intero.
Ascolta e diffondi l’escopost:
Dirette, approfondimenti, idee, proposte:
La mobile frontiera del controllo: app che consentono di monitorare i movimenti delle persone in quarantena, oggi adottate con il pretesto dell’epidemia, domani potrebbero essere estese a migranti, sovversivi, rom, senzacasa…
La gestione dell’emergenza diviene un gigantesco laboratorio di sperimentazione di tecniche di controllo su vasta scala. Servono a chi governa a verificare l’accettazione di un’invasività senza precedenti. Se non riusciremo oggi a contrastarle efficacemente oggi, quando l’epidemia finirà, nulla sarà più come prima.
Una buona ragione per cercare di capirne di più per poter meglio combattere un nemico subdolo e potente.
Ne abbiamo parlato con Pepsy
Le crisi e la loro gestione autoritaria mettono in luce la crescente perdita di autonomia dalle dinamiche capitaliste e statali che ciascuno di noi esperisce quotidianamente. Stato e capitalismo hanno lavorato a fondo per renderci dipendenti da processi di produzione, distribuzione e riproduzione sociale, senza i quali non sarebbe garantita neppure la nostra sopravvivenza. La servitù volontaria, che ci caratterizza come esseri viventi del terzo millennio, è la normalità alla quale, spesso, anche tra i sovversivi, non c’è reale capacità di prefigurare e praticare alternative.
Un secolo fa gli scioperi, nonostante la durissima repressione, la violenza di Stato e il rischio serio di arrivare alla fame, duravano mesi. Oggi persino una fermata di poche ore sembra una scalata all’Everest. Si è spezzato il legame solidale tra città e campagna, la capacità manuale di cucire, riparare piccoli guasti, coltivare un orto, tessere una stoffa, trasformare i cibi per la conservazione, etc.
Oggi, chiusi in casa per editto, abbiamo la consapevolezza di quanto sia grave la nostra dipendenza, di quanto poco margine di autonomia ci resti. Potrebbe essere una buona occasione per riflettere e cominciare ad attrezzarci per spezzare questa spirale che uccide ogni spirito critico, ogni libertà di parola, rendendo complessa persino la pratica della solidarietà e del mutuo appoggio.
Ne abbiamo parlato con Stefano Boni, antropologo, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia
Il 18 di marzo dello scorso anno cadeva in battaglia Lorenzo Orsetti, volontario fiorentino in Rojava. Vogliamo ricordarlo e, insieme fare il punto sul conflitto nel nord della Siria, sui profughi che premono alle frontiere dell’Europa, sulla polizia italiana che con le altre polizie europee, respinge gli esuli in fuga dalla guerra.
Nel silenzio dei più, attoniti di fronte alla morte di tanta gente, uccisa dal virus e dalle politiche di guerra che i governi hanno attuato contro di noi, favorendo la spesa per cacciare i migranti a quella per la salute di tutt*
Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli
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Dirette, approfondimenti
La democrazia ha i piedi di argilla. L’illusione democratica si è sciolta come neve al sole di fronte all’epidemia. Si accettano con entusiasmo provvedimenti ex cathedra del presidente del consiglio: nessun dibattito, nessun passaggio dal tempio della democrazia rappresentativa, ma semplice editto. Chi non lo rispetta è un untore un assassino, un criminale e non merita pietà.
In questo modo i veri responsabili, quelli che tagliano la sanità e moltiplicano la spesa militare, quelli che non garantiscono le mascherine neppure agli infermieri, quelli che militarizzano tutto ma non fanno i tamponi perché “costano 100 euro” si firmano l’assoluzione con il plauso dei prigionieri della paura.
Ne parliamo con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo
“Contro la gerarchia e il dominio. Potere, economia e debito nelle società senza stato” Ce ne parla Andrea Staid, antropologo ed autore di questo libro, che ricorda l’importanza dello sguardo antropologico per spezzare l’immagine di un mondo ad una dimensione in cui siamo forzati a vivere.
La vocazione dell’antropologia interpretativa non è di rispondere alle nostre domande più profonde, ma di mettere a disposizione risposte che altri hanno già dato e includerle così nell’archivio consultabile di ciò che l’uomo ha detto.
I media alla corte del Conte-Re.
Il massacro durante durante la rivolta dei prigionieri chiusi in galere sovraffollate senza nessun provvedimento a loro tutela.
Gli infermieri sono minacciati di licenziamento se raccontano la verità ai media, sono eroi solo se stanno zitti.
La guerra ai poveri al tempo del coronavirus. Atto II: la guerra non si ferma. Missioni militari, esercitazioni, poligoni di tiro vanno a pieno ritmo. E intanto i militari diventano poliziotti. Il processo di osmosi cominciato qualche decennio fa arriva a compimento. Nel frattempo è scattata “Defence Europe”, mega esercitazione militare, che è stata ridimensionata, ma non annullata.
Ne parliamo con Daniele Ratti, antimilitarista
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Dirette, approfondimenti, appuntamenti
Gentrification a Milano, ma non solo.
Ne abbiamo parlato con Paolo Masala, studioso di antropologia sociale, dell’Ateneo Libertario di Milano
La guerra ai poveri al tempo del coronavirus. Atto I: spesa sanitaria e spesa di guerra.
Ce ne ha parlato Daniele Ratti, antimilitarista
Senza dio, senza patria, senza famiglia. Liber* Cronache femministe nella città sotto l’assedio della paura e della polizia
Appuntamenti:
Sabato 14 marzo
Un’epidemia securitaria
L’emergenza infinita e le strategie repressive del secondo millennio
ore 11/14 al Balon
Sabato 28 marzo
ore 11/14 al Balon
punto info su decoro urbano, controllo, riqualificazioni escludenti
Ogni giorno in giro per la città…
Salta il Tornello!
Con la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.
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Dirette, approfondimenti, appuntamenti
Amazon: prima i militari!
Salto di Quirra: nuovi impianti per le guerre stellari made in Italy
La sanità lombarda dopo tagli e privatizzazioni. Sotto traccia emergono persino nelle pieghe della narrazione mediatica le mille falle di un sistema sanitario, che, di fronte all’epidemia di Covid 19, mostra gli effetti di scelte politiche che hanno privilegiato il profitto e non la salute di noi tutti.
Malati privati dell’assistenza medica anche in zona rossa, medici e infermieri che non hanno le protezioni per lavorare in sicurezza, gente in quarantena chiusa nella solitudine psicologica e materiale della propria casa.
Ne abbiamo parlato con Gianni Sentinelli dell’USI-CIT, lavoratore all’ospedale San Paolo di Milano
Quarantena razzista
La politica della paura. Il covid 19 ai tempi delle emergenze permanenti
Ci siamo confrontati con Francesco Codello
Le leggi fasciste sul lavoro femminile del 1927
Appuntamenti:
Né dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista
Lunedì 2 marzo
ore 16,30
Ma quale Stato ma quale dio? Sul mio corpo decido io!
presidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo.
Mercoledì 4 marzo
ore 16,30
presidio in via Roma vicino alla sede di Repubblica
Ti amo da (farti) morire
Uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne
Sabato 7 marzo
ore15,30
in via Montebello – area pedonale – sotto la Mole
presidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”
Domenica 8 marzo
giornata di lotta in giro per la città
Venerdì 13 marzo
La truffa della Green Economy
ore 21 in corso Palermo 46
Interverrà l’economista Francesco Fricche
Venerdì 20 marzo
Questioni di specie
ore 21 in corso Palermo 46
Interverrà Massimo Filippi, l’autore del libro
In risposta all’animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell’ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l’antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l’inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.
Sabato 21 marzo
Ogni scherzo vale!
Smascherata di primavera per le vie della città
ore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale
partenza della sfilata alle 14,30
Ogni giorno in giro per la città…
Salta il Tornello!
Con la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.
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Riunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46
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Le riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46
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Dirette, approfondimenti, appuntamenti
“Il decoro illustrato” è il titolo dell’ultimo spettacolo di Filomena Sottile, che andrà in scena questa sera alla Fat. Abbiamo chiesto a Filomena di darci qualche anticipazione nel suo ruolo di punkastorie e guida alla città decorosa
Messico: rivolta contro la narrazione che alimenta e spettacolarizza i femminicidi
The Student Hotel”, l’ultima frontiera della gentrificazione a Porta Palazzo.
Lo studentato/albergo con stanze da 800 euro al mese più piscina panoramica e bici per la mobilità sostenibile sorgerà all’angolo tra corso Giulio e lungo Dora, dove tre decenni fa c’era un istituto tecnico, crollato per mancata manutenzione.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo all’università di Torino, autore de “Tutte le città come Disneyland?”
Teorie del complotto. Un primo approccio
Appuntamenti:
Venerdì 21 febbraio
Il decoro illustrato
spettacolo di e con Filomena Sottile
ore 21 in corso Palermo 46
Il futuro, la cui ombra pesante ha segnato tanta parte del Secolo Breve, oggi si è stinto nell’eterno presente delle merci. La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?
Di paura. E di decoro.
Si occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.
Filomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.
Sabato 22 febbraio
ore 11
punto info su decoro urbano, controllo, droni spia
al mercato di piazza Foroni
Sabato 29 febbraio
Ogni scherzo vale!
Carnevale s-catenato per le vie della città
ore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale
partenza della sfilata alle 14,30
Né dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista
Lunedì 2 marzo
ore 16,30
Ma quale Stato ma quale dio? Sul mio corpo decido io!
presidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere contraccettivi.
Mercoledì 4 marzo
ore 16,30
presidio in via Roma vicino alla sede di Repubblica
Ti amo da (farti) morire
Uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne
Sabato 7 marzo
ore15,30
in via Montebello – area pedonale – sotto la Mole
presidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”
Domenica 8 marzo
giornata di lotta in giro per la città
Venerdì 13 marzo
La truffa della Green Economy
ore 21 in corso Palermo 46
Interverrà l’economista Francesco Fricche
Venerdì 20 marzo
Questioni di specie
ore 21 in corso Palermo 46
Interverrà Massimo Filippi, l’autore del libro
In risposta all’animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell’ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l’antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l’inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.
Ogni giorno in giro per la città…
Salta il Tornello!
Con la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
Riunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46
FB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/
Le riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 – Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/
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