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Pioltello. Corteo contro lo sgombero del presidio

Gli operai delle cooperative Esselunga hanno deciso di battersi contro lo sfruttamento e il caporalato, rischiando il proprio posto di lavoro. In questa lotta si sono riconosciuti tanti altri lavoratori, poiché il sistema Esselunga è lo stesso cui sono obbligati ogni giorno migliaia di lavoratori in buona parte immigrati.
Dal 7 ottobre, quando la lotta ha preso avvio, si sono susseguite le iniziative: assemblee, scioperi, blocchi, manifestazioni.
Sabato 24 marzo un lungo corteo ha attraversato le vie di Pioltello, con lunghe soste per cercare un confronto con la gente del paese. Buona l’accoglienza nelle zone popolari dove abitano tanti dei lavoratori immigrati/schiavi, che in questi mesi hanno deciso di alzare la testa.
Numerose le manifestazioni di solidarietà dalle persone affacciate ai balconi e fuori dai negozi della zona.
Al corteo hanno partecipato lavoratori di numerose altre cooperative di altre località: segno che la solidarietà e il mutuo appoggio tra le lotte è di giorno in giorno più forte.
La manifestazione è stata la risposta allo sgombero del presidio permanente del 20 marzo.
Il giudice si era pronunciato favorevolmente al reintegro di primi tre lavoratori licenziati dalla cooperativa Safra ma l’azienda non ha riaperto i cancelli ai tre operai e ha preteso lo sgombero del presidio, che il sindaco Democratico della città ha subito ordinato.

Ascolta la testimonianza a radio Blackout di Maurizio Fratus, un compagno in prima linea nelle lotte e nel presidio.

Intervista sullo sgombero

Il resoconto del corteo