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Tutti i numeri della nostra povertà

L’Istat nel recente rapporto  sulla povertà in Italia ci consegna l’immagine di un paese dove sono sempre più quelli che non ce la fanno ad arrivare a fine mese.
Mentre la politica si diletta nel gioco delle poltrone, la maggior parte degli abitanti della nostra allegra penisola deve vedersela con i conti che non tornano, tra salari che diminuiscono, disoccupazione che cresce, servizi che non ci sono, la tassa sulla casa e il futuro che non c’é.
Nel frattempo il parlamento continua a legiferare sulle nostre vite, preparandoci un altro anno di lacrime e sangue. Mentre trovano i miliardi per Tav e cacciabombardieri F35, tagliano ancora sull’istruzione, la sanità, i trasporti locali. Per evitare emorragie di voti prorogano per un po’ precari e sfratti, ma è sin troppo chiaro che si tratta di elemosine elettorali.
Intanto il governo delle meraviglie deve nascondere sotto il tappeto la polvere delle fandonie che ha raccontato, perché il PIL, ben lungi dal registrare il lieve aumento annunciato lo scorso anno da Monti, va sotto di oltre due punti. Non importa. Monti è l’uomo giusto per la governance che guida i destini di miliardi di esseri umani, l’uomo che con gentile indifferenza farà sì che le politiche di “aggiustamento strutturale” che hanno immiserito paesi già poverissimi vengano applicate anche da noi.
L’importante è che gli italiani continuino ad illudersi che la povertà è roba dell’altro mondo, mica per noi.
Ascoltate l’interessante approfondimento fatto dall’informazione di radio blackout che ha intervistato Francesco Carlizza sul rapporto Istat, ma non solo.

Posted in Inform/Azioni, lavoro.

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