[imagebrowser id=3]“Per l’anarchia, con Franco, Per un mondo di liberi e di eguali”: Questo il grande striscione d’apertura della manifestazione nazionale convocata a quarant’anni dall’assassinio di Franco Serantini dagli Anarchici Toscani sabato 12 maggio a Pisa.
Oltre mille partecipanti, per una manifestazione anarchica composita, decisa e comunicativa che ha attraversato il centro della città, da Piazza Sant’Antonio a piazza Franco Serantini – Piazza S. Silvestro.
Il corteo ha iniziato a muoversi poco dopo le 16 attraverso via Crispi, alla testa le realtà toscane promotrici della manifestazione, poi lo striscione della Federazione Anarchica Italiana con molti compagni e compagne che hanno risposto alla convocazione nazionale, seguono numerosi gruppi e realtà, con proprie bandiere, cartelli e striscioni. Lungo la manifestazione sventolano anche le bandiere No Tav e dell’Unicobas. Chiude il corteo lo spezzone dell’Unione Sindacale Italiana, aperto dal furgone dei compagni modenesi di Libera con la musica dal vivo della A-band. Hanno partecipato alla manifestazione anche realtà cittadine come l’Osservatorio Antiproibizionista, il Partito Comunista dei Lavoratori, l’Associazione Italia-Cuba ed il Collettivo Aula R, che nei giorni precedenti aveva posto sulla facoltà di Scienze Politiche lo striscione “Franco Serantini vivo nelle nostre lotte”.
Su Lungarno Gambacorti il corteo si è fermato per alcuni minuti. Un mazzo di garofani è stato deposto vicino al punto in cui Franco fu arrestato dopo essere stato accerchiato e picchiato da una quindicina di agenti di PS, durante le cariche selvagge della sbirraglia che quel 5 maggio 1972 difendeva il comizio fascista organizzato dal MSI. Un intervento al microfono ha ricordato come la lotta antifascista, la lotta contro ogni potere e per la libertà che animava Franco, viva nelle battaglie quotidiane che come anarchici portiamo avanti in ogni situazione di lotta. Il corteo è quindi ripartito, per poi fermarsi, poche centinaia di metri più avanti, nella centralissima piazza XX Settembre, dove ha sede il Comune di Pisa.
Qui un nuovo intervento ha denunciato le politiche razziste e repressive portate avanti dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi, che il 25 aprile ha sgomberato il campo rom delle bocchette e che si pone all’avanguardia nell’applicazione dei più rigidi provvedimenti di repressione e controllo sociale sulla città. Un sindaco targato PD che certo odia quella libertà per cui Franco lottava, la libertà che sabato scorso abbiamo portato nelle strade di Pisa.
Il corteo ha poi proseguito per Lungarno Galilei, attraversando il Ponte della Fortezza e giungendo in Piazza Franco Serantini (Piazza S. Silvestro), dove è posto il monumento che lo ricorda: “Anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.
Mentre il corteo riempie la piazza un mazzo di garofani viene posto ai piedi del monumento.
Qui si apre il comizio con un intervento che ha ricordato anche l’uccisione di Pardini nel 1969, colpito in pieno petto da un candelotto lacrimogeno sparato dagli armati dello stato durante la “battaglia di Pisa”, nei giorni in cui migliaia di persone scesero in piazza contro la costituzione da parte dei fascisti del FUAN della Lega degli studenti greci fascisti in Italia. Pardini fu ucciso nei pressi di Corso Italia, la centrale strada del passeggio e dello shopping, in cui oggi è di fatto vietato manifestare.
Si susseguono numerosi interventi da parte di compagni e compagne di varie località.
Di fronte a Palazzo Thouar, dove era il riformatorio nel quale Franco negli ultimi anni di vita fu costretto ad alloggiare per le sue difficili condizioni economiche, sotto la pineta che la settimana prima era stata animata dalla giornata di iniziative promossa dalla Biblioteca Franco Serantini, si è affermata l’attualità dell’anarchismo e la presenza degli anarchici nelle principali situazioni di lotta.
Al termine degli interventi, la manifestazione si è conclusa con un concerto della A-band, la cui musica ci ha accompagnato per tutto il pomeriggio.
Sabato è stata una intensa giornata di lotta oltre che di memoria collettiva, in cui il movimento anarchico ha affermato in piazza in modo unitario la propria libertà di manifestazione, in un momento in cui la criminalizzazione dei media e la repressione dello Stato, specie nei confronti degli anarchici, conducono sempre più verso una stretta autoritaria.
In un periodo in cui la violenza dello stato e dei suoi apparati repressivi sale di livello, arrivando ad attaccare ogni manifestazione di dissenso, essere in piazza a Pisa sabato come anarchici, come rivoluzionari, è stato sicuramente importante. Perché ricordare Franco Serantini il 12 maggio a Pisa ha significato prima di tutto affermare le idee per cui egli lottava allora, quelle idee per cui lottiamo oggi.
Sabato scorso gli anarchici hanno attraversato le strade di Pisa per affermare la necessità di una società di liberi e di eguali, la necessità dell’anarchia, a fronte di una sempre più profonda divisione in classi, a fronte della miseria creata dallo sfruttamento capitalista, a fronte della stretta autoritaria e repressiva di cui si serve chi ci governa per conservare i propri poteri e privilegi.
Siamo scesi in piazza per affermare quelle stesse lotte che quarant’anni fa gli anarchici conducevano contro il fascismo e contro la violenza del terrorismo di stato. Quella violenza che allora aveva le forme della strategia della tensione e delle stragi di stato, e che oggi si ripresenta con la criminalizzazione del movimento anarchico, con la repressione del dissenso e con il controllo sociale, cercando di rompere i legami di solidarietà tra gli sfruttati.
E’ stata una giornata di libertà e solidarietà. Solidarietà reale e concreta, per le donne e gli uomini immigrati rinchiusi nei C.I.E., per le compagne ed i compagni privati della libertà, per chiunque resti impigliato nelle maglie della repressione.
E’ stata una manifestazione che ha non solo ha visto partecipare compagni da tutta Italia ma ha anche visto la partecipazione di tante persone da Pisa e dalle città vicine. Una manifestazione importante per il movimento anarchico, soprattutto per le realtà di Pisa e della Toscana. Un momento per rafforzarsi e per rilanciare il nostro impegno in un momento di forte attacco da parte dello stato e dei padroni.
Sabato 12 a Pisa abbiamo ricordato il compagno Franco Serantini, militante del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, ucciso nel 1972 dalla polizia perché lottava per la libertà.
Franco vive tutti i giorni nelle nostre lotte, per un mondo senza stati né classi, per l’Anarchia.
Dario Antonelli
(quest’articolo è uscito sull’ultimo numero del settimanale anarchico Umanità Nova)