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La croce e la spada

Era il 313. AMilano l’imperatore romano Costantino promulga l’editto che pone fine alla persecuzione nei confronti dei cristiani e mette le fondamenta per la trasformazione della religione cattolica in religione di Stato.
Una mostra inaugurata nelle scorse settimane a Milano festeggia l’evento come alba di una nuova era di pace e tolleranza.
Sono passati 1700 anni ma la vocazione della chiesa cattolica a rinsaldare un mito che neghi la realtà di un potere feroce, che, forte dell’editto costantiniano si costituisce e si consolida in quegli anni, non è certo venuta meno.
La mostra milanese alimenta una narrazione falsa, che nasconde una storia di terrore e persecuzioni nei confronti di tutti coloro che verranno additati come eretici. Di lì a poco nel concilio di Nicea verranno poste le basi di un’istituzione che ha macinato le vite e segnato il corso della storia per 1700 anni.
Per quale ragione Costantino fece quella scelta? In fondo il cristianesimo non era soltanto una delle tante religioni semitiche, che facevano capolino a Roma, dai confini dell’impero.
Il mescolarsi di elementi misterici con il logos della filosofia greca rese possibile alla chiesa dare solide fondamenta teoriche ad un formidabile apparato di dominio. Tanto formidabile da osare contendere all’impero il suo primato temporale.
Anarres ne ha parlato con Paolo Iervese, il proprio vaticanista di riferimento.

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