Mohamed Morsi ha profittato del prestigio ottenuto con la mediazione della tregua tra Israele e Gaza per assumere pieni poteri. La nascita di un nuovo faraone ha fatto scattare la rivolta contro i fratelli mussulmani nei principali centri urbani dell’Egitto.
Un colpo di coda della primavera araba prima della definitiva normalizzazione?
Molto dipenderà dalla capacità di mediazione di Morsi, anche in vista del referendum sulla “nuova” costituzione basata sulla sharia. Libertà formali e diritti umani rischiano, come già nella Tunisia governata da Hennada, di essere le prime vittime del nuovo corso arabo.
Le prime a farne le spese sono le donne, che pure si sono battute per ottenere i riconoscimenti che la democratura di Ben Alì gli ha concesso ed ora stanno, poco a poco, perdendo.
In qualche modo capita che la libertà femminile e, in genere individuale, la tutela dei diritti umani divengano vittime della retorica occidentale che ne ha fatto vessilli di guerra.
D’altro canto in nordafrica la parola è ancora alla politica, nel senso comune del termine, mentre in occidente prevalgono meccanismi di governance sovranazionale.
Ne abbiamo discusso con Salvo Vaccaro dell’Università di Palermo.
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Egitto. La rivolta contro il nuovo faraone
Posted in Inform/Azioni, internazionale.
– 30 Novembre 2012