Il tam tam degli antinuclearisti ha fatto filtrare la notizia che nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 o in quella tra lunedì 11 e martedì 12 passerà per il Piemonte un treno pieno di scorie nucleari.
Domenica 10 marzo ci sarà un appuntamento di informazione e lotta alla stazione di Avigliana dalle 21 in poi per una lunga notte antinucleare con musica, volantini, cibo condiviso.
Se il trasporto verrà rimandato il presidio slitta a lunedì 11 marzo sempre ad Avigliana, sempre alle 20.
Restate comunque in ascolto di Radio Blackout – 105.250 FM – per gli aggiornamenti sui treni e sugli appuntamenti. Domenica nel tardo pomeriggio avremo i primi aggiornamenti
Il prossimo sarà il quinto trasporto di scorie dal deposito “provvisorio” di Saluggia all’impianto di riprocessamento di La Hague.
Nell’ultimo anno, pur avendolo appreso pochi giorni o persino poche ore prima, gli attivisti contro il nucleare si sono dati da fare per far sapere a tutti che una bomba atomica viaggiava a pochi passi dalle loro case.
Ogni trasporto ha trovato numerosi attivisti lungo il percorso, che si sono messi di traverso, per rallentare il treno, nonostante la repressione poliziesca.
L’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.
In nessun paese al mondo c’è un sito definitivo per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte hanno fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.
I trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano ad estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.
Il sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.
Se uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso Asti, Alessandria, la provincia di Torino e la Val Susa migliaia di persone rischierebbero la vita.
Ascolta la diretta con Lorenzo attivista antinucleare realizzata dall’informazione di radio Blackout
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