La fine dell'”Emergenza nordafrica” è stata stabilita per decreto governativo il 28 febbraio.
Alla gran parte dei ventimila uomini e donne arrivati in Italia due anni fa è stato negato il diritto d’asilo, perché nonostante fuggissero una guerra, erano nati in uno dei tanti paesi dell’Africa subsahariana.
In questi giorni si sono moltiplicate le proteste di chi si è ritrovato in strada con cinquecento euro e un permesso umanitario di un anno.
I profughi di guerra accolti in una struttura della Croce Rossa a Pisa hanno deciso di resistere, occupando i prefabbricati, per ottenere il completamento di un percorso di inserimento mai intrapreso davvero dagli enti che hanno lucrato sui grandi fondi messi a disposizione dei profughi di guerra provenienti dalla Libia.
La risposta del comune è stata l’immediato taglio del gas. Nelle prossime ore probabilmente taglieranno anche acqua e luce.
I profughi sono decisi a non mollare.
Ne abbiamo parlato con Luca, un compagno del gruppo anarchico Kronstadt di Pisa, che con tanti altri, specie studenti, sta dando una mano nell’occupazione.
Ascolta la diretta realizzata dall’informazione di radio Blackout
10 marzo. Aggiornamento
L’8 marzo le istituzioni locali e il presidente della Croce Rossa Cerrai, durante un incontro con i migranti che non avevano abbandonato il campo di Via Pietrasantina – gestito dalla Cri locale fino al 28 febbraio – hanno ceduto ad alcune richieste dei ragazzi.
All’incontro c’erano anche alcuni attivisti di associazioni e collettivi pisani che hanno lottato fino ad oggi al fianco e con i ragazzi.
La Provincia e il Comune di Pisa hanno individuato ulteriori tirocini di inserimento lavorativo con le caratteristiche definite dal programma toscano “Giovani Sì” che prevede sei mesi con una borsa mensile di 500 euro.
Sul fronte della casa non sono state fatte proposte ma, alla fine dell’incontro, la CRI ha concesso ai profughi di restare nei propri container finché non fosse stata trovata una sistemazione migliore.
Ovviamente hanno però intimato agli italiani di lasciare il campo…
Sembra inoltre che la denuncia contro ignoti fatta dalla CRI verrà ritirata e non saranno staccate le utenze di luce e acqua come avevano annunciato il 7 marzo gli stessi funzionari dell’ente.
La lotta senza deleghe paga, non solo perché riesce a piegare le istituzioni, ma perché crea percorsi di autogestione per rispondere alle esigenze dei migranti e per innescare virtuose relazioni umane basate sull’appoggio mutuo e la solidarietà.