Al decimo giorno di chiusura delle banche cipriote, tra manifestazioni di protesta e scontri con la polizia, è stato raggiunto l’accordo che consentirà al governo cipriota di salvare le banche del paese, grazie ad un prestito di 10 miliardi di euro.
Il governo preleverà il 10% da tutti i conti bancari superiori ai 100.000 euro. Una mega patrimoniale, che, pur non avendo effetti immediati sulle condizioni di vita dei ciprioti, finirà con l’investire pesantemente l’economia del paese con un prevedibile scenario simile a quello greco.
Ascolta l’intervista realizzata dall’info di Blackout con l’economista Francesco Carlizza.