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Thatcher, o del capitalismo trionfante

Britain Thatcher FuneralIl fusto di cannone, gli onori militari, la sfilata davanti alla regina. Come Winston Churchill, come Wellington. Alla notizia della morte hanno fatto festa nei sobborghi operai inglesi, hannno brindato i vecchi sindacalisti cui Maggie ha spezzato la schiena, i ragazzi delle periferie e i nazionalisti irlandesi.
Hanno brindato alla notizia che “Catlina”, come la chiamano i piemontesi, non si era dimenticata di bussare alla porta del primo ministro che aveva cambiato – in peggio – la vita degli inglesi.
Ma non solo. Thatcher è divenuta l’icona di un’epoca, quella del regolamento di conti con le classi lavoratrici. Quelle inglesi e, poi, a ruota, quelle dell’intera Europa.
Lacrime e sangue e giù la testa.
Il mondo in cui viviamo lo hanno disegnato quelli come lei.
Ma tutto quanto non sarebbe avvenuto se l’orizzonte del capitalismo non fosse divenuto il solo possibile, il solo pensabile, il solo desiderabile. Se la prospettiva di un tempo altro non fosse tramontata nell’immaginario sociale.
Forse è da qui che occorre ripartire, perché i conflitti di oggi superino la dimensione tristemente resistenziale per impastarsi di una pratica che nel conflitto costruisce, nel fare lotta.
Ascolta la chiacchierata che abbiamo fatto con Pietro

Posted in Inform/Azioni, internazionale, lavoro.

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