L’acronimo B.R.I.C.S. sta per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L’asse tra questi paesi che qualcuno definisce ancora come “emergenti” è quello sul quale ruota tanta parte dell’economia a livello mondiale. Durante il vertice svoltosi in marzo a Durban hanno raggiunto un’intesa per la creazione di una banca di sviluppo per il finanziamento congiunto di grandi progetti infrastrutturali. Lo ha annunciato, a margine del vertice, il ministro sudafricano delle Finanze Pravin Gordhan. I BRICS rappresentano un quarto del Prodotto Interno Lordo (Pil) del pianeta, il 43% della popolazione, riserve in valuta pregiata per 4.400 miliardi di dollari. Cifre impressionanti per i cinque paesi che stanno spostando a sud l’asse economico e, in prospettiva, anche militare, del mondo.
Un fatto del quale Stati Uniti e, soprattutto Europa, non colgono sino in fondo la portata. Il retaggio coloniale impresso nell’immaginario dell’occidente rende ciechi su una realtà la cui materialità ormai ci investe in modo sempre più diretto.
Basta pensare alla cialtronesca supponenza con la quale l’Italia ha creduto di poter risolvere la vicenda dei due marò assassini. Peccato nessuno abbia spiegato al ministro degli esteri del Bel Paese che l’India moderna non era quella di Kipling.
Diamo un’occhiata a qualche altra cifra.
La popolazione totale delle cinque nazioni è di poco inferiore ai 3 miliardi di persone, con una maggioranza di giovani, una classe media con un potere di acquisto equivalente ai nostri anni Sessanta e una superficie totale che equivale a poco più di un quinto delle terre emerse dell’intero globo. Russia, Sud Africa e Brasile sono grandi esportatori di risorse naturali, minerali ed energetiche. India e Cina sono i grandi consumatori del gruppo. La Cina e l’India in particolare, mirano ad estendere la propria influenza su nuovi territori che possano fornire cibo, energia, acqua pulita e materie prime per la loro crescente industria manifatturiera.
La penetrazione della Cina in Africa è tale da mettere in discussione l’egemonia, in reciproca competizione, delle potenza dell’occidente post coloniale.
La creazione della banca BRICS muta la scena economica e geopolitica mondiale. Questa banca mira a essere strumento attivo per lo sviluppo e la crescita infrastrutturale delle nazioni associate o che decideranno di associarsi.
Nel frattempo la spesa militare di paesi come la Cina e l’India è in costante crescita.
Anarres ne ha parlato con Salvo Vaccaro dell’Università di Palermo