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Governo ed F35. Decollo difficile

f35Pare calare la tensione nel governo e nella maggioranza sul tema caldo degli F35, pomo della discordia tra i ministri degli Affari Regionali, Graziano Delrio e della Difesa, Mario Mauro. Ieri ad accendere la miccia era stata una dichiarazione del primo, in quota Pd, favorevole ad “un’istruttoria” per “rimodulare la spesa” sui cacciabombardieri.
Il voto sulla mozione Sel-M5S – sostenuta anche da un gruppo di deputati del Pd – che chiede la sospensione del programma militare è slittato da ieri ad oggi.
La spesa prevista dall’Italia è di 12 miliardi di euro, da sostenere in 12 anni per l’acquisto totale di 90 cacciabombardieri. Ogni apparecchio costa 200 milioni e l’Italia, finora, ne ha materialmente ordinati tre.
Nella riunione del gruppo parlamentare del PD svoltasi questa mattina è stato trovato l’accordo su un testo che prevede che non vi sia «Nessuna fase di acquisizione» degli F35 «senza che il Parlamento si sia espresso nel merito». La mozione del Pd sugli F35 è stata approvata con 4 voti contrari e 6 astenuti. Chiesta anche un’indagine sulle reali necessità della difesa.
Con ogni probabilità il PD punta all’acquisizione di una trentina di velivoli, da destinare alle portaerei italiane, che possono trasportare solo aerei a decollo verticale. Nessuna delle portaerei della Marina militare italiana è abbastanza lunga da ospitare velivoli con decollo breve e atterraggio frenato. In questo momento la versione “navale” dell’F35, prevista a decollo verticale, è l’unica in grado di soddisfare i requisiti per il rinnovo della flotta aeronavale del Belpaese.
Sul piatto ci sono però gli interessi nella commessa del maggiore colosso dell’industria armiera italiana, Finmeccanica. A Cameri, dove verranno assemblati il cassone e le ali del cacciabombardiere, prodotti dall’Alenia, una consociata di Finmeccanica.
In giornata è arrivato l’annuncio che la maggioranza avrebbe raggiunto un accordo per una mozione unitaria che disinnescherebbe la bomba F35. Dopo la riunione della maggioranza il capogruppo di Scelta civica Lorenzo Dellai, ha dichiarato che la mozione di maggioranza “salva le decisioni assunte, che sono irreversibili, e non pone l’obiettivo di uscire dal progetto ma di aprire una fase di verifica e impegna il governo a ‘non procedere a ulteriori fasi operative’ se non dopo essere tornato in Parlamento a riferire”.
Resta, quindi, la verifica sugli strumenti di difesa da parte delle commissioni parlamentari competenti in vista del Consiglio europeo sulla Difesa convocato per dicembre.
In giornata probabilmente sapremo l’esito della votazione sugli F35.
Di certo sappiamo che solo l’azione diretta antimilitarista è in grado di gettare sabbia in questo ingranaggio di morte.
L’info di Blackout ne ha parlato con Walter del Movimento contro gli F35. Gli antimilitaristi stanno preparando una notte bianca davanti all’aeroporto militare di Cameri, dove è ormai terminata la costruzione per l’assemblamento degli F35.
Tra il 13 e il 14 luglio manifestaranno contro l’inizio dei lavori previsto il 18 luglio.

Ascolta la diretta con Walter

Posted in antimilitarismo, Inform/Azioni.

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