Gli F35, i cacciabombardieri di nuova generazione prodotti dalla Loockeed Martin, in joint venture con l’italiana Alenia che fornisce i cassoni alari, sono un affare controverso al punto che il parlamento che recentemente deciso di prendersi una pausa di riflessione. Sulle decisioni di Camera e Senato è intervenuto con forza il presidente della Repubblica Napolitano, che, ha sostenuto che tali scelte non possono essere affidate ai legislatori ma vanno demandate al ministero della Difesa ed ai militari.
Sul tema sul Manifesto di oggi sono usciti un paio di articoli che puntano l’obiettivo sul gran numero di bombe atomiche presenti in Italia, che potrebbero essere adattate per l’utilizzo sugli F35.
Sullo sfondo resta l’interrogativo sui tanti perché di una pressione tanto forte sull’Italia per l’acquisto di questi bombardieri, piuttosto che mantenere l’impegno sugli eurofighter.
L’info di Blackout ne ha parlato con Walter del Movimento No F35, che rilevava l’interesse forte dell’amministrazione statunitense sia per l’armamentario atomico presente nel nostro paese – 50 bombe tra Ghedi ed Aviano – sia per il controllo degli alleati europei.
Gli Stati Uniti hanno secretato sia la formula della vernice che dovrebbe rendere invisibili ai radar gli F35, sia il software utilizzato per i comandi. Chi acquista questi velivoli dipende degli Stati Uniti perché non possiede le conoscenze necessarie al controllo di questi costosissimi strumenti di morte.
Il Movimento contro gli F35, nella notte tra il 13 e il 14 luglio, sta organizzando una manifestazione notturna davanti all’aeroporto di Cameri, dove il 18 luglio dovrebbe partire la produzione del primo aereo assemblato nel nuovo stabilimento costruito nella cittadina alle porte di Novara. L’appuntamento è alle 9 a Bellinzago, dove partirà la marcia per Cameri.