Skip to content


No Tav. Un agosto tra resistenza e repressione

1150342_631886746836254_1232111842_nIl mese di agosto è segnato da blocchi, passeggiate, arresti, sabotaggi.
Nella notte del 30 luglio, mentre a Bussoleno centinaia di No Tav riempivano la piazza del municipio in solidarietà agli attivisti accusati di “terrorismo”, alcuni trasporti eccezionali raggiungevano la Clarea con buona parte dei pezzi della mega talpa per scavo del tunnel in Clarea.
Dal giorno dopo è partito un presidio al Vernetto, per monitorare i successivi passaggi di convogli con pezzi della “talpa” diretti in Clarea. Purtroppo i No Tav non riescono ad intercettare altri trasporti. Non sono mancati gli incidenti di percorso come il blocco di un tir olandese che trasportava torri di refrigerazione. Episodio gonfiato ad arte dalla magistratura che il 27 agosto dispone perquisizioni domiciliari per sei No Tav, a cinque dei quali viene imposto l’obbligo di dimora nel proprio comune e coprifuoco notturno. I pm Padalino e Rinaudo li accusano di sequestro di persona, danneggiamento e blocco stradale.
I riconoscimenti effettuati dal camionista olandese ne rivelano la scarsa memoria o, forse, un oculato indirizzamento da parte degli inquirenti. Ben due dei sei indagati non erano al Vernetto quella sera.

Il presidio di sorveglianza va avanti nei giorni successivi. Il 5 agosto i No Tav bloccano l’autostrada sino alla mezzanotte. Il 6 agosto la polizia interviene per sgomberare un blocco: carica i manifestanti e ne porta in questura 21. Tre No Tav di Novate, Treviso e Bologna vengono arrestati con l’accusa di resistenza. Il venerdì successivo il Gip convaliderà gli arresti, imponendo l’obbligo di dimora ai tre compagni che vengono scarcerati.
In serata al Vernetto si svolge un’assemblea di oltre quattrocento persone, che decide di occupare nuovamente l’autostrada, che viene interrotta in entrambi i sensi di marcia per buona parte della notte.
Il 10 agosto si svolge la marcia degli over 50 in Clarea. Il 28 agosto Giuliano, un No Tav del presidio di Vaie, viene perquisito nell’ambito di un’inchiesta per minacce contro ignoti durante la marcia degli over 50.

Il 13 agosto viene arrestato Giobbe, un compagno della provincia di Varese. Le accuse sono gravissime: tentata rapina, sequestro di persona, resistenza aggravata in concorso. Nel mirino un episodio del 16 novembre dello scorso anno, durante un presidio/blocco a Chiomonte ci fu un diverbio con un poliziotto in borghese che scattava fotografie: per quel fatto vennero fermati e poi rilasciati due No Tav.

Dopo due settimane alle Vallette Giobbe esce con obbligo di dimora.
Nel bel mezzo di agosto il governo, imboscandole dentro il provvedimento urgente contro il femminicidio, cambia le regole di ingaggio per i militari in Clarea e fissa una zona rossa oltre la quale è proibito passare.
Nella serata del 30 agosto si svolge una tranquilla passeggiata di studenti in Clarea. Due di loro vengono fermati ed arrestati sulla strada di Giaglione, con l’accusa di detenzione di armi da guerra. Nell’auto la polizia trova copertoni, bottiglie di plastica con benzina, fuochi d’artificio e maschere antigas.
Nella stessa serata, pressoché in contemporanea, alla Geomont, una ditta di Bussoleno che lavora nel cantiere, una trivella e un generatore vanno a fuoco. È uno dei sabotaggi No Tav, che hanno segnato l’estate.
Quest’episodio scatena i media. Il viceministro Fassina, il senatore Esposito e il presidente della Provincia Saitta, promettono al padrone della Geomont Benente e agli altri imprenditori sabotati e boicottati dai No Tav, soldi, assicurazioni, protezione. Il sindacalista Cremaschi e il letterato De Luca, che appoggiano i sabotaggi, vengono definiti “cattivi maestri”.
Politici e media alzano i toni ma tanto gridare mostra che, nonostante gli appoggi, i collaborazionisti sono sempre più soli.

L’8 settembre il ministro Lupi, intervenuto alla festa del PD, promette soldi agli imprenditori Si Tav. Quella stessa notte un sabotaggio colpisce alcuni mezzi della ditta Imprebeton, che fornisce di cemento il cantiere.

Sin qui – pur ridotta all’essenziale – la cronaca.

Il governo ha deciso di alzare il livello dello scontro.
Per la prima volta i provvedimenti della magistratura hanno investito ,oltre ai solidali venuti per l’estate No Tav, anche i resistenti valsusini, colpiti con perquisizioni, limitazioni della libertà ed accuse anche molto gravi come quella di terrorismo.

Una scelta che rivela la convinzione di poter colpire duro senza rischiare un’insurrezione popolare. Il fantasma della rivolta del dicembre 2005 ha a lungo condizionato le scelte dei fautori della Torino Lyon. In quell’occasione l’azione diretta popolare mise in difficoltà il governo, sino ad obbligarlo a fare una precipitosa marcia indietro.
Non fu una vittoria militare, perché se il governo avesse voluto impiegare tutta la propria forza, avrebbe avuto il sopravvento. I No Tav vinsero perché i responsabili dell’esecutivo compresero che la Valsusa era divenuta ingovernabile, che ulteriori violenze avrebbero reso impossibile frenare il moto insurrezionale scaturito dal violento sgombero della Libera Repubblica di Venaus.

Dalla primavera del 2011 sino all’estate del 2013, temendo che potessero crearsi le condizioni per una nuova rivolta popolare, i governi che si sono succeduti (Berlusconi, Monti, Letta) hanno proceduto con estrema cautela, calibrando con attenzione le proprie mosse, moltiplicando gradualmente i dispositivi disciplinari, lavorando per dividere e criminalizzare, per spezzare la fiducia e spaventare. Non sono riusciti a dividere in buoni e cattivi ma sono riusciti, complici alcune scelte errate, a dividere tra una minoranza agente e una maggioranza plaudente.
La materialità dello scontro divide chi pure resta unito sia sugli obiettivi sia sui mezzi per perseguirli.

La sfida difficile che il movimento No Tav deve affrontare è rimettere in pista tutti quanti. Qualcuno in prima fila, qualcun altro più indietro, altri ancora in fondo, ma insieme per far nuovamente lievitare la miscela di radicalità e radicamento che è la ricetta vincente di questo movimento.

Posted in Inform/Azioni, no tav.

Tagged with , , , .