Il governo Letta ha chiuso la lunga trattativa sull’IMU e l’IVA. Cancellata la prima rata della tassa sulla prima casa, sospesa – non abolita – la seconda, il governo si è inventato la “service tax”, nome inglese per coprire l’effetto negativo del termine “tassa”. Se la tassa sulla prima casa colpiva i proprietari, la service tax invece equanimemente tocca tutti, anche i semplici affittuari che una casa di proprietà non se la possono permettere.
Per recuperare i soldi hanno annunciato tagli, compresi quelli alla sicurezza, illudendo che per la prima volta un governo tagliasse, dopo scuole, ospedali, ferrovie e trasporto locale, anche gli effettivi delle tante polizie del nostro paese, che ha il maggior numero di addetti in rapporto alla popolazione a livello mondiale. Pare che invece a farne la spese saranno solo i vigili del fuoco.
La nuova tassa e il recupero degli introiti mancati dall’IMU avrebbero potuto essere facilmente recuperati imponendo alle dieci società che gestiscono le slot machine di pagare i due milioni e mezzo di tasse non pagate, anziché fare un bel regalo a società da sempre in odore di mafia, riducendo l’addebito a seicentomila euro.
Ascolta la diretta dell’info di Blackout a Francesco, economista che ci ha aiutato a districarci nella giungla di cifre che disegnano un provvedimento che è solo l’antipasto della manovra che il governo dovrà fare per raggiungere il pareggio di bilancio imposto dalla revisione costituzionale di due anni orsono.
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