Domenica 12 gennaio. Una bella giornata e tanta voglia di mettersi in mezzo hanno creato l’alchimia giusta per la giornata di lotta contro l’occupazione e militare a Rivoli.
Il tam tam è bastato perché un centinaio di No Tav si ritrovassero di fronte alla caserma Ceccaroni di Rivoli, dove dormono gli alpini di stanza a Chiomonte.
Una brutta sorpresa per i militari che rientravano dopo il turno in Clarea, che sono rimasti fermi per una buona mezz’ora mentre i No Tav volantinavano ai passanti.
Poi arrivano la Digos e quelli del’antisommossa ramazzati in fretta e furia dallo stadio. Scudo calato, manganello alzato i picchiatori in divisa corrono verso i No Tav, che sciolgono il presidio e si allontanano di buona lena prima che i manganelli riescano a carezzarli nel solito modo.
Successivamente la Digos identificherà i No Tav che tornavano in zona per recuperare le auto.
Il giorno successivo gli organi di informazione che minimizzano l’accaduto o lo censurano non mancano di segnalare che i manifestanti saranno denunciati per blocco stradale e violenza privata.
Gli alpini della caserma Ceccaroni gestiscono gli aspetti logistici nei vari teatri di guerra dove hanno prestato servizio. Il 1° Reggimento Manovra di Rivoli è stato in Libano, Afganistan, Kosovo, Ciad, Bosnia, Albania, Pakistan… e Chiomonte.
Un’altra azione di resistenza attiva antimilitarista che da il segno che la rassegnazione non è certo di casa tra i No Tav, che nonostante l’incrudirsi della repressione, non cede di un passo.
Inutile dire che tra gli striscioni dei No Tav ce n’era uno solidale con i quattro attivisti accusati di terrorismo e rinchiusi alle Vallette dal 9 dicembre.
Ascolta la diretta realizzata questa mattina dall’info di radio Blackout con Monica, una No Tav della Valcenischia
Martedì 15 gennaio. Senza farsi annunciare ieri sera intorno alle 22 un folto gruppo di No Tav ha fatto capolino nel cortile dell’albergo S. Giorgio, che ospita i “Cacciatori di Sardegna”, corpo speciale dei carabinieri che si alternano con le altre truppe di occupazione al cantiere di Chiomonte.
Due militari che stavanmo fumando fuori rientrano in gran fretta e presto all’interno si scorge un mucchio di gente agitata che va su è giù brandendo telefonini. I No Tav aprono due striscioni: il primo con la scritta “terrorismo = tav” il secondo in solidarietà con gli arrestati del 9 dicembre. Battiture, slogan e cori per un’oretta. Poi via.
Ascolta il resoconto della serata fatto per l’info di Blackout da Renzo del comitato No Tav “Spinta dal bass”