Il 22 febbraio anche ad Atene ci sarà una manifestazione in solidarietà con i compagni in carcere con l’accusa di terrorismo.
La Grecia in questi anni è stata attraversata da lotte durissime contro la devastazione ambientale, la predazione delle risorse, l’imposizione di opere inutili.
Esemplari le lotte condotte in Hakidiki, a Keratea, a Oropos.
Nella penisola Calcidica per pochi grammi di un minerale imutile rischiano di essere distrutte foreste, il suolo verrebbe avvelenato con l’arsenico, l’acqua diventerebbe imbevibile.
Contro una nuova cava d’oro si batte un popolazione intera, con manifestazioni, blocchi, atti di sabotaggio molto radicali. Anche la repressione è stata molto dura con centinaia di arrestati, paesi bloccati, ragazzini di 12 anni fermati a scuola.
A Keratea la lotta è contro una gigantesca discarica. Dopo la dura repressione delle manifestazioni popolari, gran parte della gente ha scelto di resistere in modo più energico. Gente che mai l’avrebbe pensato ha cominciato a fabbricare molotov e a usarle. Emblematica l’immagine del prete che ha benedetto le bottiglie incendiarie.
A Oropos c’é stato di recente l’episodio più radicale della lotta degli abitanti del nord est del paese contro l’imposizione di nuove autostrade, la chiusura delle vecchie strade, l’obbligo a percorrere e pagare il biglietto, per attraversare il paese, portare a scuola i figli, andare al lavoro.
Qualche giorno fa gli abitanti del paesino, ormai esasperati, dopo aver a lungo praticato il passaggio gratis dal casello, si sono dati appuntamento alla barriera e hanno dato fuoco ai caselli.
Un filo ideale unisce queste lotte a quelle della Val Susa.
Gli anarchici di vari gruppi ateniesi hanno indetto per domani una manifestazione a Monastiraki.
Anarres ne ha parlato con Gheorgo del gruppo dei comunisti libertari di Atene.