I dati sui primi campionamenti ambientali del cantiere di Chiomonte confermano i timori dei No Tav per la salute. Sono conferme amare, tanto più amare perché riguardano solo un cantiere piccolissimo a paragone di quelli che proveranno ad aprire per la realizzazione dell’opera. I dati sono di Ltf, il General Contractor della Torino Lyon. Non possono esserci dubbi sullo schieramento si Tav, di chi, per obbligo di legge, li ha forniti. I dati sintetizzano i valori di pm10, polveri sottili responsabili di un gran numero di patologie anche mortali, riscontrati nel punto di rilevamento denominato 5.4 a La Maddalena, con un campionamento giornaliero da marzo a settembre 2013.
Le bugie del commissario alla Torino Lyon, Virano, dei partiti Si Tav, di LTF, di stampa e TV e di alcuni sindaci collaborazionisti hanno le gambe corte.
Vale la pena ricordare che sul territorio di Chiomonte, come in ogni altro comune italiano, la massima responsabilità della salute dei cittadini ricade sul sindaco, quel Renzo Pinard, fanatico sostenitore dell’opera, che da anni minaccia a vuoto le dimissioni in caso di militarizzazione del “suo” paese. Centinaia di militari di guardia al fortino/cantiere, posti di blocco asfissianti non sono bastati per indurlo alla coerenza.
Se la salute dei suoi compaesani gli sta a cuore quanto la loro libertà, c’é ben poco di buono da aspettarsi. Staremo a vedere.
Ma diamo un’occhiata ai dati.
Il valore massimo di pm10 consentito per legge nelle 24 ore è di 50μg/m3, viene permesso uno sforamento a questo valore per un massimo di 35 giorni all’anno. La media annuale non deve superare i 40μg/m3.
Noi abbiamo a disposizione nel 2013 i dati per 189 giorni, da marzo a settembre, durante i quali ci sono stati ben 88 sforamenti! Corrisponderebbero a 170 sforamenti l’anno. 5 volte il consentito. Particolarmente allarmanti i valori riscontrati in alcune giornate: il 4 marzo il valore medio era di 179μg/m3, il 12 dello stesso mese 189μg/m3, il 18 aprile 127μg/m3, il 31 luglio 140μg/m3. E stiamo parlando di valori medi giornalieri, non di picchi.
Il valore medio di concentrazione delle polveri è anch’esso inquietante. In nessun mese è stato inferiore al valore limite (40μg/m3) e la media totale è di 53,3μg/m3. Tenete conto che stiamo parlando di un punto di rilevazione che seppur non distante da una autostrada è pur sempre situato in una ventosa valle alpina! Ma veniamo proprio all’autostrada. Qualcuno potrebbe pensare che questi valori siano dovuti alla circolazione autostradale, cosa sicuramente vera, ma solo in parte. Abbiamo infatti a disposizione anche i rilevamenti fatti da Ltf ante operam, nel 2012 (che poi davvero ante operam non sono, dato che dal luglio 2011 sono iniziati i lavori preparatori). Su 63 giorni campionati ci sono stati 6 sforamento del limite di 50μg/m3, e la media della concentrazione di pm10 è stata di 34,9μg/m3. Nel 2012 vi è 1 sforamento ogni 10 giorni campionati, non quasi 1 sforamento ogni 2 giorni come nel 2013. Non è credibile che emissioni così importanti siano causate dal traffico autostradale, che è rimasto sostanzialmente identico con un leggero calo. Tenete conto che i dati del 2013 si riferiscono per di più a un periodo in cui ancora non era incominciato lo scavo vero e proprio del tunnel, con le colonne di polveri visibili a chiunque abbia la ventura di passare per la Clarea.
Crediamo che questi dati non abbiano bisogno di commenti. Sono la mera la conferma delle tesi di chi si oppone all’opera: il Tav oltre ad essere un enorme spreco di risorse pubbliche per un’opera inutile, è anche un grosso rischio per la salute di tutti quanti noi. In nome del profitto di pochi il governo di turno mette a repentaglio la vita di tutti.
Ascolta su blackout l’intervista con Luca Giunti, naturalista e consulente della Comunità montana