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Tav. Polveri sottili, repressione pesante

vento-in-Clarea_2-24-gen-2014-660x330Il limite delle polveri sottili in Clarea è stato più volte traforato. I dati, che l’Arpa rende noti in maniera lacunosa, sono però molto chiari: la salute di noi tutti è in pericolo.
I No Tav, attenti nel monitorare i danni ambientali provocati dal cantiere del tunnel geognostico in Clarea, stanno facendo un attento lavoro di informazione.
Venerdì a Giaglione si terrà una serata informativa sulle polveri.
L’info di Blackout ne ha parlato con Claudio Cancelli, del Politecnico di Torino, tra i primi a denunciare i rischi di un’opera che i governi definiscono “strategica”, continuando a pigiare il pedale dello sviluppo, nonostante tutti i dati dimostrino l’inutilità della Torino Lyon.
Cancelli, che è uomo curioso, ha fatto una ricerca per capire in che senso il Tav in Val Susa fosse strategico ed ha fatto la scoperta interessante che la natura “strategica” del grande tunnel degli affari è stata decisa dal ministero degli Interni, ossia dall’apparato repressivo dello Stato.
Dall’analisi delle polveri, dalla certa presenza di rocce di amianto e uranio, l’intervista si è spostata sull’incrudirsi della pressione disciplinare, sulla crescita dei poteri dell’esecutivo, sulla subordinazione di buona parte dei media e degli intellettuali alla narrazione dominante sulle grandi opere e sui “comitatini” (l’espressione è di Matteo Renzi) che vi si oppongono.

Ascolta l’intervista a Claudio Cancelli

Scarica il volantone sulle polveri sottili

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