Arquata Scrivia. Lunga notte al presidio No Tav/No Terzo Valico di Arquata Scrivia, dove gli attivisti avevano deciso di resistere all’esproprio del terreno dove sorge il presidio, un terreno messo a disposizione di un No Tav del paese. In questo terreno si dovrebbe estendere il cantiere per cominciare la perforazione dei 39 chilometri di galleria per la linea ad alta velocità tra Genova e Tortona. La zona è ricca di amianto e l’intero scavo metterebbe a repentaglio la salute degli operai e della popolazione.
Se a questo si aggiunge che la nuova linea, ben lunghi dal favorire il trasferimento modale dalla gomma al ferro, garantisce un corridio ferroviario ai camion e ai container provenienti dal porto di Genova e diretti a Tortona ai piazzali della famiglia Gavio, le mani in pasta nel ricco business delle autostrade, emerge in modo chiaro la vocazione del governo di turno a finanziare con soldi pubblici un affare privato.
Questa mattina tre blocchi hanno chiuso tutti gli accessi alla zona. La polizia e gli esponenti del Cociv non si sono presentati e la zona è scarsamente militarizzata. In mattinata il Cociv, che è il general contractor dell’opera, ha dichiarato di aver rimandato l’esproprio. Evidentemente la presenza di qualche centinaio di No Tav ha determinato l’improvvisa decisione di rinunciare ad effettuare subito un’operazione annunciata sin dai primi giorni d’agosto, dopo la giornata di lotta del 30 luglio, quando i No Tav/No Terzo Valico hanno resistito tra cariche e lacrimogeni a numerosi tentativi di esproprio fissati per quella giornata.
Consapevoli che il Cociv ha tempo sino alla mezzanotte di oggi per effettuare l’esproprio, gli attivisti e i solidali provenienti da Torino, Milano, Genova e dalla Val Susa hanno deciso di mantenere i blocchi, che continuano quindi ad oltranza.
La presenza dei No Tav al presidio di Radimero ha impedito che oggi proseguissero i lavori nel cantiere limitrofo. Sono stati inoltre fermati i camion diretti al cantiere del Terzo Valico, rendendo così impossibile proseguire i lavori anche nei cantieri di Voltaggio e Liberna, dove era diretto parte del materiale trasportato dai camion costretti a fermarsi di fronte al presidio dei No Tav.
L’info di blackout ne ha parlato con Salvatore, attivista No Tav/No Terzo valico.