L’assemblea dei movimenti No Expo avrebbe dovuto svolgersi alla Statale di Milano. Il rettore ha deciso di blindare l’università per impedire l’assemblea dei movimenti che si oppongono alla grande kermesse miliardaria. Montagne di soldi pubblici per un’impresa privata, colate di cemento, migliaia di lavoratori non pagati, per un esposizione dedicata al cibo, dove tra gli sponsor ci sono giganti del biotech come Monsanto o colossi dell’agroalimentare di massa come Barilla.
L’assemblea si è svolta in locali un tempo dell’Anpi occupati per l’occasione. Hanno partecipato centinaia di attivisti dei movimenti di difesa ambientale, di lotta per la casa, opposizione alle grandi opere, lotta alla precarietà.
Ne è scaturito un ampio programma di lotta che si dispiegherà per cinque mesi sino al Primo Maggio, giorno dell’inaugurazione della kermesse, che i movimenti intendono trasformare in giornata di lotta e autorappresentazione di chi pratica relazioni politiche e sociali fuori e contro la logica dello sviluppo capitalista.
Ascolta su radio blackout il racconto di Massimo, un compagno di Milano che ha partecipato ai workshop e all’assemblea plenaria.