E’ dai tempi di “Mani Pulite” che le inchieste giudiziarie segnano i regolamenti di conti della politica. Non per caso, dopo ogni ondata di arresti, tutto va avanti come prima.
La corruzione, nel nostro paese, è una doppia pelle della politica. Un fatto normale.
Quello che colpisce, nella vicenda di “Mafia Capitale”, tornata agli onori delle cronache dopo l’ultima infornata di arresti e avvisi di garanzia, non è tanto il “malaffare” diffuso, che investe, chi più chi meno, le amministrazioni cittadine degli ultimi anni, quanto il fatto, che, in se, la gestione di ghetti luridi, di baracche indecenti, di spazi per profughi privi di ogni servizio sia un affare.
Difficile credere che chi aveva occhi per vedere non notasse la discrepanza tra i campi rom e la montagna di soldi spesi per tenere in piedi ghetti etnici. Come sempre tutti sanno e nessuno si impiccia.
Ascolta la diretta dell’info di radio Blackout con Francesco, un compagno romano.