Da qualche giorno varie zone del confine fra Slovenia e Croazia sono “addobbate” con centinaia di metri di filo spinato in funzione anti-profughi, nonostante da quelle parti negli ultimi anni non sia passato praticamente nessuno. L’iniziativa è del governo sloveno ed è chiaramente una mossa propagandistica per “rassicurare” la parte di opinione pubblica spaventata dal flusso migratorio proveniente dai balcani, nonché un altro modo per far irritare la vicina croazia, con cui i rapporti diplomatici sono sempre stati freddini e da quando è iniziato il flusso dei profughi sono decisamente peggiorati. Per ora questa brillante idea ha avuto due effetti pratici: uccidere un sacco di animali selvatici e far incazzare praticamente tutti: dal governo croato agli animalisti, dagli antirazzisti agli abitanti del luogo agli operatori turistici della zona.
Ma già dai giorni successivi alla posa del filo ci sono stati in vari punti tagli notturni della rete che esprimevano in maniera chiara il sentimento prevalente in queste zone.
Per rispondere anche pubblicamente a questo nuovo muro razzista sabato 19 si sono svolte due iniziative, la prima alle 11 al piccolo confine di Brezovica e un’altra alle 14 presso il confine di Dragogna (il principale confine fra i due stati in istria). Entrambe gli appuntamenti sono nati dalla volontà di abitanti del posto ma poi sono stati in parte “assorbiti” da alcuni politicanti specie sul lato sloveno. I compagni e compagne anarchici sloveni e croati assieme alle altre componenti dei movimenti antirazzisti hanno deciso di partecipare a entrambi gli appuntamenti.
Alla prima iniziativa hanno partecipato oltre un centinaio di persone divise fra i due lati della barriera che hanno appeso cartelli e striscioni sul filo spinato e improvvisato una partita a pallavolo fra i due lati. Alcuni compas hanno realizzato un manichino con la faccia del primo ministro sloveno che è stato lanciato sulla barriera suscitando apprezzamento dei presenti e molta curiosità da parte dei numerosi giornalisti presenti. La presenza anarchica era ben visibile con striscioni, bandiere e slogan. Al secondo appuntamento hanno partecipato intorno alle 400 persone (provenienti da Slovenia, Croazia e Italia) che si sono concentrate sul lato sloveno. Partendo da un vicino parcheggio si è passati accanto al casello del confine croato e ci si è fermati accanto all’autostrada dove vi sono stati alcuni interventi, in alcuni casi proprio di quei politicanti che si sono eletti organizzatori dell’iniziativa e che sono stati contestati dallo spezzone anarchico e antirazzista. Senza aspettare la fine dei comizi i compagni e le compagne si sono recati verso il filo spinato, dove nel frattempo erano già arrivati altri manifestanti che avevano già tagliato parti del filo spinato.
Pian piano tutti i manifestanti hanno raggiunto il filo ed ognuno/a ha espresso la propria rabbia: chi togliendo altre parti di filo spinato, chi affiggendo striscioni e cartelli e che accendendo fumogeni.
La polizia ha tenuto un atteggiamento di basso profilo tenendosi fin quasi la fine della giornata a distanza (è molto probabile che le numerose reazioni nella zona tutte negative verso il filo spinato abbiano sconsigliato un intervento muscolare verso una manifestazione molto composita e con persone di tutte le età). Verso la fine però un gruppetto di sbirri (gira voce chiamati da qualcuno dei politicanti sopra) si è diretto verso uno dei lati del filo spinato e ha cercato di arrestare un manifestante scelto a caso in gruppetto con lo scopo di addebitargli il taglio del filo. Ma quando il gruppo di poliziotti è passato in mezzo alla folla la reazione collettiva ha fatto in modo di liberare il fermato e gli sbirri essendo in pochi han lasciato perdere. A quel punto la manifestazione è finita. Purtroppo il manifestante fermato tornando verso l’auto parcheggiata vicino al casello è stato ri-fermato e portato in un stazione di polizia. Seguiranno aggiornamenti sulla sua situazione.
Alla giornata hanno partecipato anche compagn* e simpatizzanti del Gruppo Anarchico Germinal partecipando allo spezzone anarchico assieme ai compas di Lubiana e Koper.
Un’altra iniziativa si è svolta anche domenica nell’entroterra di Fiume ed anche qui vi sono stati tagli della rete.
Info-action reporter