Lo scorso sabato si è svolta a Livorno una manifestazione contro il governo.
Il corteo era stato indetto dall’Assemblea verso il 18 febbraio, cui hanno partecipato la Federazione Anarchica Livornese, il Collettivo Anarchico Libertario, l’Assemblea Autonoma Livornese, l’Asia-USB, il Centro Politico 1921, la Communia Livorno, l’Ex Caserma Occupata, l’Unicobas e l’Unione Inquilini.
La manifestazione, diverse centinaia i partecipanti, ha attraversato il centro cittadino in modo forte e determinato.
Ascolta la diretta dell’info di radio Blackout con un Tiziano, un compagno di Livorno.
Di seguito il volantino della Federazione Anarchica Livornese e del Collettivo Anarchico Libertario:
“Contro tutti i governi, azione diretta, autogestione!
I governi non cambiano. Oggi Gentiloni, ieri Renzi, l’altro ieri Letta, prima ancora Monti, prima di lui Berlusconi e così via: le politiche sono le stesse. Disoccupazione, precarietà, rapina dei salari, politiche di guerra, razzismo, tagli alla spesa sociale. Ogni governo si fonda sul legame con il capitale, con la Chiesa, con l’apparato militare.
I governi fanno leva sempre sugli stessi elementi: impongono povertà e sfruttamento, per mantenere uno stato di perenne bisogno e di controllo; chiedono continuamente sacrifici, negano persino beni essenziali come la casa, o il diritto alla salute. Chi governa cerca di disarmare gli sfruttati, racconta balle, divide, reprime. E così ci raccontano che c’è la crisi anche quando i quattrini si trovano per qualsiasi cosa, dalle banche, ai superstipendi dei dirigenti, alle spese militari.
Cercano di farci vedere il nemico in ogni immigrato per dividerci ed impedirci di individuare il vero nemico; reprimono con denunce, multe e diffide chi prova ad opporsi.Il nuovo governo non è da meno di chi lo ha preceduto: dopo l’approvazione della legge di stabilità, si prepara ad imporre nuovi tagli per accontentare le richieste dell’Unione Europea; ha proseguito con le iniziative di rifinanziamento delle banche; ha recentemente sfornato un pacchetto sicurezza degno di una dittatura.
Il movimento di opposizione sociale che si manifesta nelle lotte in difesa del reddito, contro i licenziamenti, per l’ambiente, nelle varie campagne di solidarietà, non può essere incanalato nelle logiche parlamentari, come segnala l’astensione crescente alle elezioni.I regolamenti di conti interni al Pd coinvolgono protagonisti delle campagne antiproletarie: Renzi, Bersani, D’Alema e compagnia.
L’opposizione sovranista e le forze reazionarie, dal Movimento 5 stelle alla Lega e ai gruppi fascisti, fanno leva sul sentimento razzista e antiproletario, agitando la campagna contro l’euro e gli immigrati. Con questi slogan vuoti cercano di nascondere il loro coinvolgimento in tutte le misure antipopolari. Non ci spaventa l’arroganza dei fascisti che, anche quando si mostrano in doppio petto non riescono a mascherare l’ignoranza, la violenza e l’odio contro i ceti popolari che li ha sempre caratterizzati. Non è un cambio della moneta che farà aumentare i nostri salari, sarà anzi l’occasione per gli speculatori di sempre per arricchirsi alle nostre spalle!
Le case popolari non ci sono, la sanità e la scuola sono allo sfascio per colpa dei tagli decisi dai governi: sono loro i nostri nemici, non gli immigrati! Nuove elezioni non risolveranno i nostri problemi! La possibilità di cambiamento reale sta nelle nostre mani, non può essere delegata a nessun parlamentare, a nessuna istituzione, a nessun governo!Il cambiamento si costruisce dal basso, dai posti di lavoro, dalle scuole, dal territorio, dai momenti di lotta che ci vedono uniti contro le politiche di sfruttamento.”