Anche questa settimana siamo stati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaming
In questa puntata:
Caporetto. 100 anni dopo la più grande disfatta della prima guerra mondiale
Con Giorgio Sacchetti, storico, insegna a fa ricerca alle università di Trieste, Padova e Rio de Janeiro
Appendino sul 4 novembre rivendica le guerre di ieri per sostenere quelle di oggi contro profughi e migranti, per il “peacekeeping”.
Le piazze dello sciopero generale di oggi
Dirette da:
Milano con Massimo
Firenze con Claudio
Parma con Simone
Con Francesco Codello abbiamo fatto una prima sortita tra le pagine de “La condizione umana nel pensiero libertario”, il suo libro uscito quest’anno per i tipi di Eleuthera. Ci torneremo in una delle prossime puntate.
L’idea di una natura umana perversa e malvagia ha sempre dominato l’immaginario occidentale, alimentando la convinzione che solo istituzioni sociali ferree come lo Stato possono soggiogarla e rendere possibile la convivenza. Ma questa visione gerarchica e disegualitaria ha oltretutto posto una pesante ipoteca sul futuro dell’umanità, proprio perché sostiene che esiste una natura umana, che essa è universale e che pertanto occorre garantirne la realizzazione. Al contrario il pensiero libertario, dai primi classici alle riflessioni contemporanee, rigetta l’idea di una natura umana immutabile, universale, fondativa, e davanti al bivio tra natura e cultura, innatismo e ambientalismo, necessità e libertà, relativismo e universalismo, evita consapevolmente di risolvere in una sintesi la tensione tra questi opposti. Anzi riconosce in un equilibrio volutamente instabile e provvisorio la propria legittima precarietà. In altre parole, il pensiero libertario, e l’anarchismo in particolare, per poter essere coerente con se stesso è obbligato a pensare l’ontologia non come un’essenza ma come una condizione e un divenire.
Prossime iniziative:
Martedì 31 ottobre
Santiago Maldonado, torturato e ucciso dallo Stato
ore 17,30
presidio davanti al negozio Benetton di via Po 40 (vicino a piazza Vittorio)
Venerdì 3 novembre
ore 20
corso Palermo 46
cena antifascista
benefit lotte sociali – menù vegetariano/vegano
Sabato 4 novembre
ore 15
piazza Statuto
quattro passi contro il militarismo
passeggiata con samba, performance “mercato delle armi”, info e lotta sino a piazza Castello.
In piazza Castello lo Stato celebra la festa degli assassini in divisa a cent’anni dal massacro di Caporetto.
L’Italia è in guerra. In Afganistan, in Iraq, nel Mediterraneo, per le strade delle nostre città.
Partecipa anche tu alla parata dei senzapatria, senza stato, senza eserciti!
Sputiamo su tutte le bandiere, cancelliamo le frontiere!
Venerdì 10 novembre
ore 21
corso Palermo 46
Vio. Me. Una fabbrica autogestita a Salonicco
Interverrà Massimiliano Barbone di Isola
Distribuzione di saponi, detersivi autoprodotti nella Vio.Me occupata
Sabato 11 novembre
La psichiatria uccide
ore 10 via andreis angolo via borgodora
Passeggiata antipsichiatrica per il Balon
Venerdì 17 novembre
Cacerolata rumorosa contro la violenza maschile dontro le donne
ore 21 piazza Castello