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Immigrazione. Una guerra non dichiarata

“Contrastare la clandestinità è un dovere di civiltà”.
Queste sono state le parole del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri all’inaugurazione del Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione, lo scorso 15 febbraio a Roma. Tale centro dovrebbe essere una base organizzativa per i diversi corpi di polizia e le forze armate (carabinieri, guardia di finanza, marina militare e capitaneria di porto) impegnati nella guerra ai migranti. Non c’è altro termine per descrivere ciò che i governi europei, e quelli affacciati sul mare in primis, stanno mettendo in pratica lungo la fascia costiera del Mediterraneo: militarizzazione delle coste, uso dei più avanzati dispositivi tecnologici, cacce all’uomo per rinchiudere uomini e donne dentro lager in cui la vita umana non vale nulla. Perché i Centri di Identificazione ed Espulsione sono lager, lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo.
Questo l’incipit di un lungo articolo di Raffaele Viezzi

Ascolta l’intervista di Raffaele a radio Blackout  su immigrazione, CIE, informazione negata, permesso a punti, repressione