Martedì 14 febbraio alle ore 10
sentenza al processo “Borghezio”
Palagiustizia, corso Vittorio Emanuele 130
aula 82, ingresso 22, primo piano.
Venerdì 17 febbraio ore 21
conferenza/dibattito
“Il seme dell’odio. La Lega tra populismo e demagogia”
Interverrà Pietro Stara. Ore 21 in corso Palermo 46
Sabato 18 febbraio
presidio antileghista solidale al Balon – via Andreis angolo Borgodora. Dalle ore 10
Martedì 14 febbraio ci sarà la sentenza al processo contro due anarchici.
L’accusa? Diffamazione e minacce nei confronti di Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord e, per inciso, noto razzista e fascista non pentito.
I fatti?
Alla vigilia del 25 aprile del 2009 davanti alla sede della Lega apparve un fantoccio con la faccia di Borghezio appeso a testa in giù, come Mussolini a piazzale Loreto. Manifesti analoghi furono affissi in città. Un gesto simbolico per mostrare che il fascismo è al governo e in parlamento.
Maria ed Emilio sono accusati di aver detto e scritto che Borghezio è un fascista ed un razzista. Borghezio ha sempre proclamato con orgoglio di essere fascista e razzista: nonostante questo i nostri due compagni rischiano una condanna per averlo diffamato.
In tribunale Maria ed Emilio, sulla cui responsabilità nel gesto simbolico il PM Rinaudo non ha uno straccio di prova, hanno letto una dichiarazione spontanea nella quale hanno ribadito la piena condivisione politica e morale delle iniziative di quel 25 aprile.
Ne riportiamo alcuni stralci:
“Noi siamo anarchici. Gli anarchici sono sempre stati in prima fila contro il fascismo.
Oggi il fascismo è tornato. Guerra, razzismo, militari in strada, profughi respinti in mare, campi di concentramento per gli indesiderabili.
La Lega Nord ne è l’emblema.
Siamo accusati di aver appeso un manichino con la faccia di Borghezio davanti alla sede della Lega alla vigilia del 25 aprile.
Un gesto provocatorio per scuotere le coscienze, perché, alla vigilia del giorno in cui si ricorda l’insurrezione contro il fascismo, la memoria della gente di Torino tornasse a quei giorni. Quando nelle strade di Torino i partigiani combattevano per la libertà, la giustizia sociale, la solidarietà.
La Lega Nord promuove continue campagne di odio razzista e xenofobo. Borghezio fa comizi con i neofascisti di Forza Nuova, gli stessi che “festeggiano” in rete la morte di quattro bambini rom, bruciati vivi in una baracca.
Borghezio ha dato fuoco ai ricoveri degli immigrati, ha spruzzato l’insetticida addosso a povere ragazze africane, ha malmenato un bambino marocchino che vendeva accendini.
Nessuno minaccia Borghezio. Borghezio è solo l’icona triste, che meglio svela la ferocia delle politiche della Lega. Politiche che sono ben più che una minaccia per chi vive in questo paese.
Siamo processati solo per aver espresso liberamente le nostre opinioni.
Difendiamo anche in quest’aula la libertà di esprimere le nostre idee.
La libertà di dire, oggi come nell’aprile del 2009, che il fascismo colpisce ogni giorno.
La libertà di ricordare le ragioni di chi combatteva il fascismo, portando in se il sogno di un’umanità senza stati né frontiere, solidale. Le ragioni di chi lottava perché uguaglianza/libertà/solidarietà non fossero solo parole ma il cuore stesso della nostra società. Queste ragioni sono state dimenticate o gettate nel fango.
Oggi siamo in quest’aula per queste idee e non per altro.
Se ci condannate, ci condannate per queste idee e non per altro.”
(Maria Matteo, Emilio Penna, dichiarazione al tribunale)