La lotta contro il cantiere della miniera d’oro di Skuries è ripartita quest’estate con un campeggio di lotta. Lo scorso anno l’opposizione alla concessione dell’area montana di Skuries alla società canadese Eldorado Gold aveva subito una forte battuta di arresto.
Le elezioni locali, vinte da formazioni contrarie alle miniere, avevano indotto ampi settori della popolazione, sotto pressione per la durissima repressione, a delegare al fronte istituzionale l’opposizione alla devastazione del territorio. In un anno il cantiere ha fatto passi da gigante, mentre il l’amministrazione di Megali Panaghia, il comune di cui fa parte Skuries, si è impantanata in questioni tecnico-legali, senza bloccare i lavori.
La parola è quindi tornata ai comitati di lotta, che hanno dato vita a numerose azioni di lotta durante la settimana di campeggio che si è svolta a metà agosto. Il 23 agosto c’è stata una grossa manifestazione a Skuries. La polizia ha attaccato con gas sparati ad altezza d’uomo, i manifestanti hanno risposto con pietre e molotov. Il bilancio è di alcuni feriti. Un intero pullman è stato intercettato dalla polizia che ha fermato 74 persone, arrestandone quattro che avevano rifiutato di fornire le generalità. Il giorno successivo i quattro – tutti stranieri – sono stati assolti ma ne è stata decretata l’espulsione dal paese.
Il governo greco, in palese crisi di consensi all’interno del suo stesso partito, la cui area giovanile ha partecipato alla manifestazione di domenica 23 agosto, ha giocato la sua carta, decretando la sospensione dei lavori a Skuries. Con un anno di ritardo.
L’azione diretta, la lotta popolare hanno nuovamente in mano il gioco, solo nei prossimi mesi sapremo se la mossa di Alexis Tsipras lo abbia salvato in corner, riuscendo ad ammortizzatore del conflitto.
Per saperne di più ascolta l’intervista a Iannis, attivista No Miniere, realizzata dall’info di Blackout prima dell’annuncio del blocco dei lavori