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22 novembre – Saluto ai vicini dagli occupanti di “Casa Romeo e Catalin”

IMG_20151121_130506Domenica 22 novembre alle 15 saluto ai vicini degli occupanti di “Casa Catalin e Romeo”.

Di seguito il volantino che verrà distribuito.

Care vicine e cari vicini,

abbiamo occupato una struttura abbandonata dell’ASL. Una delle tante strutture pubbliche lasciate in disuso nella città di Torino è ora abitata da donne, uomini e bambini che il Comune e le associazioni hanno sgomberato e sfrattato dal campo rom di Lungo Stura Lazio prima e poi da via Asti, senza offrire nessuna alternativa abitativa, buttandoci in mezzo alla strada. Durante lo sgombero fortemente razzista di Via Asti due ragazzi dell’occupazione sono stati portati al CIE e dopo cinque giorni deportati in Romania.

La nuova occupazione è la casa di chi lotta per la propria vita e per la propria dignità.
Per tanti anni le nostre famiglie sono state costrette a vivere in miseria, nelle baracche ai margini della città. Bisognerebbe ascoltare le nostre storie per capire come, pur nelle differenze, queste siano esperienze simili a quelle di tanti altri abitanti di Torino. Nel 2015, la città di Torino è stata nominata sulla carta “Capitale dello sport” ma sappiamo che in realtà da anni questa è la Capitale degli Sfratti. Ci dicono che lo sport “deve essere patrimonio di tutti gli uomini e di tutte le classi sociali”, ma in primo luogo è la casa che deve essere patrimonio di tutti, soprattutto dei più poveri. I più ricchi, i padroni di alberghi e di interi palazzi, i governanti della “capitale dello sport”, dicevano che nel 2015 questa città avrebbe vissuto l’ “emozione di sentirsi comunità”, l’ipocrisia istituzionale non ha limiti in una città dove, solo nel 2014, quasi quattromilasettecento persone sono state sfrattate, persone che sicuramente non hanno provato l’emozione di sentirsi comunità…

IMG_20151121_130412Abbiamo deciso di continuare la lotta per la dignità, per una casa. Davanti alla prospettiva di dormire in strada nei giorni più freddi della stagione, abbiamo deciso di occupare questo spazio vuoto. Per necessità. Siamo convinti che questa azione non solo ristabilisce la pubblica utilità di uno spazio abbandonato ma crediamo che sia proprio questa la risposta giusta, difficile ma possibile, di chi, lasciato senza alternative, non vuole più essere trattato come un oggetto da parte delle istituzioni, di chi non vuole più subire la violenza della polizia. Nel contesto della crisi e di un mercato degli affitti sempre più inaccessibile ai più poveri, l’occupazione è l’azione diretta per avere un posto dove dormire, riposare, crescere i più piccoli.

Una città “possibile” è una città in cui nessuna persona viene buttata in strada o in carcere perché povera o senza documenti! Tutte/i hanno diritto alla casa!

Lottiamo uniti per una città in cui sia possibile vivere in autonomia, solidarietà, senza discriminazioni, razzismo, sfruttamento!
Chiunque abbia voglia di parlare, conoscerci o anche dare una mano è sinceramente e gioiosamente benvenuto. Vi aspettiamo in via Borgoticino, 7.

Occupanti e solidali di “Casa Catalin e Romeo”