La solidarietà è uno dei cardini sui quali gira il mondo che vogliamo. Così come l’autogestione, l’azione diretta, il mutuo appoggio.
Le notizie che ci arrivano dall’Emilia scossa dal terremoto ci raccontano una realtà fatta di ricatto occupazionale, militarizzazione delle tendopoli e controllo capillare del territorio.
Una storia già vista all’Aquila, che potrebbe ripetersi anche nella bassa emiliana.
Nelle regioni colpite da calamità tanto innaturali, quanto è innaturale lavorare la notte in capannoni fatti di nulla per costare poco, ormai da tempo lo Stato – tramite la protezione civile e l’esercito – sperimenta meccanismi disciplinari che possono divenire modello da generalizzare anche in altre situazioni.
Ma c’è chi non ci sta. Molti terremotati provano a sottrarsi alla morsa della protezione civile: ci sono tendopoli autogestite e gente che ha piantato le tende nei parchi pubblici o nel giardino di casa. Ancor più numerosi sono i solidali che non intendono passare dalla protezione civile.
Molti compagni e compagne si sono attivati e si stanno attivando per sostenere le tendopoli autogestite, raccogliendo e distribuendo direttamente le cose che servono.
Per capirne di più ascolta l’intervista a Simone fatta da radio Blackout
Anche noi abbiamo deciso, nel nostro piccolo, di dare un contributo.
Questo giovedì abbiamo iniziato una prima raccolta di soldi che destineremo alla cassa di Solidarietà Libertaria gestita dai compagni della FAI Reggiana, perché li usino per quel che serve ai terremotati.
La raccolta continua giovedì 14 giugno.
Chi vuole contribuire può passare dalla sede di Corso Palermo 46 e versare direttamente i soldi.
Vi aspettiamo numerosi.
Per contatti ed info:
Federazione Anarchica Torinese –FAI
Corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì alle 21 – 338 6594361 – fai_to@inrete.it