Muri, frontiere e barriere. Dai forconi alle celebrazioni della grande guerra: la grande illusione del nazionalismo ai tempi dell’economia globalizzata e della governance mondiale nell’Europa delle polizie.
La paura genera mostri.
La crisi, l’estendersi della disoccupazione, la precarietà come orizzonte normale, la perdita di tutele da parte di ceti impoveriti e rancorosi, favoriscono la chiusura identitaria. Tornano le patrie, le bandiere, la voglia di serrare le porte.
Quando l’internazionalismo degli sfruttati e degli oppressi non è lessico comune, aspirazione capace di liberare, utopia concreta, tornano i fantasmi della nazione, dell’identità che si alimenta dell’esclusione, della fantasia del capitalismo “buono” che sconfigge la finanza “cattiva”.
La destra trae linfa vitale da questa diffusa seduzione nazionalista. Tra Grecia, Francia e Italia tira un’aria grama.
Ne discuteremo insieme
venerdì 21 febbraio
ore 21
in corso Palermo 46
Introdurrà la serata Pietro Stara