Lunedì 23 maggio ore 18
corso Giulio Cesare angolo corso Novara
presidio e giro informativo per il quartiere
contro la guerra ai poveri per un mondo senza razzismo e polizia
La polizia dichiara guerra ai poveri
I sindacati di polizia partecipano alla campagna elettorale presentando un “patto per la sicurezza” ai candidati sindaco.
Raccolgono firme e fanno marce per la sicurezza, come quella di lunedì 23 maggio.
Il loro programma per rendere Torino più sicura?
Sgomberare campi rom e case occupate (tranne quelle fasciste per soli italiani).
Limitare i diritti dei rifugiati, cacciare baraccati e mendicanti.
Chiedono la riapertura dei bordelli e l’allontanamento delle prostitute dalle strade, la chiusura dei mercati abusivi, la deportazione dei senza documenti. Chiedono più poliziotti e più secondini.
La loro “sicurezza” puzza di razzismo, di violenza contro gli immigrati poveri, contro chi per vivere ricicla i rifiuti e vende in un mercato spontaneo.
Nelle nostre periferie c’è chi lavora troppo per molto poco e chi non lavora affatto. Il lavoro è sempre più pericoloso, malpagato, precario.
La tutela della salute, la cura degli anziani, le tutele per i disabili sono riservate a chi può pagare. Per gli altri, i più, l’aspettativa di vita è diminuita, la prevenzione è un miraggio.
A Torino ci sono case vuote e gente in strada.
Scuole, trasporti pubblici, ospedali offrono sempre meno servizi a caro prezzo.
In questi anni di crisi i ricchi sono diventati più ricchi, i poveri sempre più poveri.
L’affermarsi violento di una democrazia autoritaria è il necessario corollario a politiche di demolizione di ogni forma di tutela sociale.
Le truppe tricolori sono in guerra nel Mediterraneo e nei quartieri popolari delle nostre città.
Fascisti, leghisti e comitati spontanei soffiano sul fuoco cercando di far esplodere la guerra tra poveri, puntando il dito contro gli immigrati africani, magrebini, cinesi, rumeni, peruviani che vivono a Torino.
Occupare le case vuote, praticare la solidarietà con i senza documenti e i baraccati, costruire esperienze di autogestione e mutuo appoggio, battersi contro la militarizzazione dei quartieri cambia la vita di tutti e disinnesca la propaganda di chi vuole che i poveri si facciano la guerra, per poterli meglio controllare ed opprimere.
I sindacati di polizia non vogliono la sicurezza, ma cercano di imporre una gestione violenta del territorio, per bloccare ogni insorgenza sociale.
Anche noi vogliamo vivere sicuri.
Senza polizia che arresta e deporta uomini e donne colpevoli di essere poveri e nati altrove.
Senza polizia che picchia e gasa chi si oppone allo sfruttamento, agli sfratti, alla devastazione del territorio.
Senza poliziotti e secondini che pestano e torturano nelle strade, nelle caserme e nelle carceri.
Gli uomini in divisa difendono i ricchi, i potenti, i governanti, non certo la gente delle periferie che fatica ad arrivare a fine mese.
La polizia difende il governo e i padroni.
Il governo e i padroni ci hanno rubato il futuro e reso intollerabile il presente. Un presente fatto di tagli alla sanità, alla scuola, ai trasporti pubblici, alle pensioni, ai salari.
Sicurezza è una casa dove vivere
Sicurezza è non morire di lavoro
Sicurezza sono le cure quando siamo malati
Sicurezza è quando uomini e donne non sono più merce a poco prezzo
Sicurezza è un mondo senza sfruttati e senza sfruttatori
Sicurezza è un mondo senza frontiere, filo spinato, prigioni e polizia
federazione anarchica torinese
corso Palermo 46 – riunioni – aperte agli interessati – ogni giovedì dopo 21
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