Proiezione di due video
Spagna 1936: l’utopia si fa storia
Testo di Pino Cacucci, voci narranti di Paolo Rossi e Francesca Gatto
Le immagini sono tutte d’epoca: sono state girate nelle città insorte contro il golpe fascista, sui fronti dove combattevano miliziani e miliziane in tuta da operai e ci fanno rivivere la passione sociale di un popolo in armi, che combatte per la propria libertà, costruendo nello stesso tempo una società autogestita.
Tra guerra e rivoluzione. Interviste ad anarchici italiani in Spagna
a cura della cooperativa “28 dicembre” e dell’Archivio nazionale cinematografico della resistenza di Torino.
mostra di manifesti e foto d’epoca
granita Rossa e Nera
La rivoluzione anarchica
Il 19 luglio del 1936 contadini, operai, uomini e donne insorsero contro un colpo di stato militare che mirava a soffocare le aspirazioni di uguaglianza e libertà che attraversavano la penisola iberica. L’insurrezione antifascista fu subito anche rivoluzione sociale: fabbriche, campi, trasporti, scuole, cinema, ospedali vennero collettivizzati e autogestiti direttamente dai lavoratori su principi di eguaglianza, solidarietà e libertà.
Questa storia finirà nel sangue tre anni dopo. Ma quella rivoluzione, quella breve estate dell’anarchia, quando per la prima volta milioni di uomini e donne dimostrarono che si poteva vivere senza stato e senza padroni è rimasta viva nella memoria, nonostante per decenni fascisti e stalinisti abbiano provato a seppellirla.
80 anni dopo la Spagna rivoluzionaria, la Spagna del comunismo libertario, delle comunità agricole e delle milizie senza gerarchia, ci mostra come l’utopia si sia fatta storia.