Giappone. È trascorso un anno dal disastroso sisma che devastò il paese, provocando il gravissimo l’incidente nucleare alla centrale di Fukushima, dopo il quale un’area di venti chilometri intorno alla centrale è stata evacuata.
L’incidente, che per gravità è paragonabile solo a quello di Chernobyl in Ucraina, ha provocato un inquinamento grave del mare e, quindi, della fauna ittica.
Poco a poco stanno emergendo le gravi responsabilità della TEPCO, la società proprietaria degli impianti, dell’agenzia per la sicurezza e del governo giapponese nel nasconderne la gravità.
Oggi solo 3 reattori su 54 funzionano in Giappone mentre cresce il movimento antinucleare. Imponenti manifestazioni si sono svolte l’11 marzo in occasione dell’anniversario dello tsunami che ha colpito il paese.
Abbiamo fatto il punto sulla situazione con Marco Tafel, attivista ecologista ed antinucleare.