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2011. Un anno di guerra ai poveri, un anno di resistenza popolare

Il 2011 è un anno difficile da archiviare. 

Anarres, nell’ultima trasmissione dell’anno, ha tentato un primo bilancio, proponendo approfondimenti su alcuni dei tanti fronti di lotta politica e sociale che hanno segnato gli ultimi 12 mesi.

Il 2011 è stato l’anno delle primavere arabe e dell’autunno di sangue e integralismo che le ha seguite.
L’anno della crisi e del cambio di governo in Italia – dove tutto doveva cambiare perché nulla mutasse davvero.
L’anno di Marchionne, l’uomo forte che ha imposto la fine dei contratti collettivi a Mirafiori, piegando l’ultimo bastione di resistenza operaia, in una delle sue roccaforti storiche.
L’anno del decennale della guerra in Afganistan, dove l’Italia resta in prima fila; l’anno che l’Italia – per festeggiare i 100 anni dalla prima guerra per la Libia – ne ha fatta un’altra per non perdere del tutto il controllo sull’ex colonia.
L’anno delle tendopoli per i “clandestini” e del prolungamento della detenzione nei CIE sino a 18 mesi.
L’anno della resistenza No Tav.
Guerra, polizia, controllo sociale, galera sono la musica di sottofondo che, più forte che mai, ha segnato questo 2011.
A noi tutti l’impegno affinché il 2012 non sia peggiore.

Qui l’intervista a Francesco Carlizza su crisi, finanziarizzazione dell’economia, guerra ai poveri.

Ascolta Marco Rossi sulle avventure di guerra dell’Italia in Afganistan.

No Tav: approfondimento curato da Maria Matteo.

Fronte dell’immigrazione: ascolta l’intervento di Alberto La Via

Tra primavere e autunni arabi, crisi globale e strategie di lotta: ascolta l’intervista a Salvo Vaccaro.

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