La legge di stabilità messa in cantiere dal governo Monti è un abile pastiche, in cui si mescolano vecchie misure, dimenticate e riciclate (cartelle cliniche on line, carta d’identità digitale, etc) con una buona dose di macelleria sociale e di retorica antitasse.
Si taglia un poco l’Irpef ma si aumenta la tassa sui consumi, si butta via un altro grosso pezzo di sanità pubblica, travestendolo da razionalizzazione mentre si fa un regalo alla lobby tav, per tranquillizzare gli inquieti cugini d’oltralpe, la cui corte dei conti ha da tempo bocciato la nuova linea.
L’esecutivo guidato da Mario Monti, in un clima di pace sociale quasi irreale, traghetta il paese verso il peggio.
In quanto ai privilegi li si lima ma non li si intacca. La chiesa cattolica ancora una volta ne esce con eleganza: le sue botteghe continueranno a fare affari senza il fastidio di versare l’obolo allo Stato.
Ascolta l’intervista di anarres a Francesco Carlizza, trasmessa la scorsa settimana su radio blackout
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Ascolta anche il suo intervento sull’affaire Imu/chiesa cattolica.
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