La scorsa settimana i mezzi di informazione hanno diffuso la notizia del ritiro dei vaccini antinfluenzali della Novartis dalle farmacie. Pare che questi vaccini abbiano effetti negativi per la salute ed è quindi logico che tempestivamente le autorità sanitarie siano intervenute.
Sin qui tutto bene, al di là delle legittime preoccupazioni a reperire in tempo le dosi per i bambini, gli anziani, i malati cronici, le categorie per le quali anche una “banale” influenza può essere mortale.
È sufficiente tuttavia esaminare un po’ meglio l’intera faccenda per rendersi conto che qualcosa non torna. Sul sito di Novartis c’è un comunicato ufficiale che smentisce che i vaccini siano stati distribuiti: in questo caso cosa starebbero facendo i carabinieri in giro per le farmacie a caccia di questi vaccini mai distribuiti?
Non solo.
Qualsiasi medicinale viene testato prima di essere messo in commercio.
Nei siti delle autorità preposte a questi controlli risulterebbe che già a metà settembre i test preliminari avevano evidenziato che il vaccino antinfluenzale della Novartis poteva indurre una malattia grave come la narcolessia.
Perché allora i vaccini sono stati messi in commercio e poi ritirati solo a fine ottobre?
Anarres ne ha parlato con Ennio Carbone dell’università di Catanzaro.
Business e salute. Il giallo dei vaccini
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– 3 Novembre 2012