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Piacenza. Cariche all’Ikea

La mappa della logistica in Emilia-Romagna e Lombardia? È una mappa dello sfruttamento e della violenza. La violenza dei caporali, la violenza dello stato. La violenza di Ikea. nonostante Quella di azienda “friendly” è solo una patina. Ma la lotta dei lavoratori prosegue: nemmeno le manganellate, le botte e i lacrimogeni la fermano.

Piacenza. Area logistica di Le Mose. Una distesa enorme di capannoni e edifici anonimi. Col minimo comune denominatore dello sfruttamento. Il magazzino Ikea è lunghissimo, l’emblema del nuovo schiavismo: contratti non rispettati, minacce di licenziamento, salari pagati la metà di quella prevista. E così come ai magazzini dell’Esselunga a Basiano, come alla Tnt di Piacenza i lavoratori, tutti immigrati, si rivoltano.
I lavoratori lottano? La polizia carica. Violenza ed attacchi padronali la mattina del 2 novembre. Cinque feriti tra i lavoratori che dalle 6 stavano partecipando al picchetto per bloccare gli ingressi al magazzino. Che si vanno ad aggiungere ai feriti dei giorni precedenti. Da 12 giorni infatti i lavoratori stanno manifestando davanti ai cancelli per reclamare il rispetto del contratto.
Già nelle altre mattine polizia era intervenuta su ordine del questore facendo il proprio lavoro contro i lavoratori e i solidali seduti a terra. Dopo l’attacco della celere quattro lavoratori sono finiti al Pronto Soccorso. Le botte non hanno fermato la lotta ed i lavoratori hanno rifatto i picchetti. La risposta è stata altra violenza contro il presidio dei lavoratori della consorzio CGS, di cui fanno parte tutte e tre le cooperative che lavorano per il magazzino Ikea (Euroservizi, Cristall e San Martino).
Chi è il presidente della cooperativa San Martino? Mario Spezia, vicepresidente della Camera di Commercio di Piacenza, ex-presidente della Provincia di Piacenza nella giunta targata Pd. Nel 2009 Spezia era finito sotto inchiesta per un giro di false fatturazioni relativo ad alcune cooperative di cui era presidente. Anche le immagini parlano chiaro: i celerini si accaniscono su ragazze e ragazzi indifesi, colpevoli di essere solidali con la lotta degli operai. Ma Ikea non tollera nessuna protesta. Tutto deve filare liscio. Tutto deve tacere.

Posted in immigrazione, Inform/Azioni, lavoro.

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