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Il prezzo di due assassini

Immaginate di aver trascorso l’ultimo anno senza leggere giornali, ascoltare la radio, vedere la TV. Poi leggete i giornali, ascoltate la radio, guardate la TV. Che impressione ricavereste alla notizia del “ritorno a casa” dei marò?
Le immagini dei due che scendono dall’aereo in uniforme, che fanno dichiarazioni ai media quando ancora sono sulla pista di atterraggio, la notizia della visita alle famiglie, la retorica nazionalista sui “nostri” ragazzi vi farebbero pensare alle vittime di una disavventura che tornano a casa. Ad accogliere Girone e Latorre c’è il ministro degli Esteri Terzi, l’ammiraglio Binelli Mantelli. Il presidente della Repubblica Napolitano lo incontrano al Quirinale.
Immaginereste che i due fossero stati rapiti dai pirati e poi liberati, una storia alla Salgari, con inversione dei ruoli tra buoni e cattivi.
Invece no.
Questi due uomini in uniforme sono due assassini. Due assassini di lusso, che dopo aver ammazzato due pescatori del Kerala, hanno trascorso buona parte della loro detenzione in albergo, con il solo obbligo di firma quotidiana.
Erano in servizio antipirateria su una petroliera italiana, la “Enrica Lexie”, quando fecero fuoco contro una barca colpevole di veleggiare troppo vicino alla nave italiana.
In tutti questi mesi il governo italiano ha trattato per ottenerne la liberazione, le forze politiche hanno giudicato ingiusta la loro detenzione, giocando una partita ignobile sui confini delle acque territoriali.
Alla fine il governo ha pagato un riscatto di 800.000 euro per fargli fare le vacanze di natale in Italia, dove sono stati accolti come eroi. Torneranno? Chi può dirlo?
Bisogna vedere quale coniglio tirerà fuori dal cappello il ministero della difesa. In fondo poco importa.
Il fatto è che nel nostro paese è stato ri-affermato il principio dell’immunità dei militari, anche quando commettono crimini. Lo Stato paga lauti stipendi e prebende a chi fa il mestiere delle armi, a chi fa il sicario in suo nome, trasformando un omicidio in attività onorevole.
In quest’orgia di retorica e nazionalismo forse qualcuno si sarebbe aspettato almeno una parola. Una parola per quei due pescatori morti senza un perché. Un pizzico di pietà, un residuo di umanità.
Inutile cercare l’umanità in chi, per mestiere, viene pagato per ammazzare.

Nota a margine. L’Italia, anche in violazione alla proprie leggi, è uno dei maggiori fornitori d’armi all’India, che è il paese al mondo che ne acquista di più. Leggi l’interessante articolo di Raul Caruso sull’Huffington Post

Posted in antimilitarismo, Inform/Azioni, internazionale.

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